Cade la pioggia

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(Da "Cade la pioggia", Negramaro e Jovanotti)

Cade la pioggia e tutto tace

lo vedi sento anch'io la pace

Cade la pioggia e questa pace

è solo acqua sporca e brace

c'è aria fredda intorno a noi

abbracciami se vuoi questa mia stessa pioggia sporca


"Allora, mi volevi parlare?"

"Sì. Ti volevo chiedere scusa per l'altra volta."

"Beh, mi sembra il minimo!"

"Blaise, per favore. Sai che già non è da me scusarmi, e infatti ho fatto passare un mese. Ma mi dispiace, davvero, per come mi sono comportata l'altra volta."

"...Mi hai detto che sono uno stronzo, che sto sfruttando una ragazza a cui non sono davvero legato, che potevo risparmiarmi quelle sdolcinatezze gratuite e che non era da me!"

"Lo so! Mio Dio, lo so! Ma..."

Ma...come spiegarglielo? Era corsa dietro a lui, sotto la pioggia battente, fino ad arrivare all'ingresso del castello, solo per dirgli la verità. E avrebbe voluto tanto farlo.

Peccato che, forse, non la conosceva neanche lei. Pansy aveva ragione: perché con Kevin era finita? Già, perché mai?

Leggere quella lettera piena di parole appassionate aveva sconvolto Daphne molto più di quanto lei volesse ammettere. Era un lato del suo amico del cuore che non aveva mai conosciuto. Erano cresciuti insieme, gomito a gomito, dividendo le rispettive case, la tavola, le famiglie e le amicizie. Eppure mai, prima di allora, Daphne si era concentrata su come potesse essere Blaise in un rapporto a due. Gli dava consigli come avrebbe fatto con Pansy, ecco tutto. Quel lato di lui le era sconosciuto. Sapeva che la scelta migliore, quella da buona amica, sarebbe stata chiarire l'equivoco con un sorriso. Ed invece gli aveva vomitato addosso rabbie e preoccupazioni che nemmeno lei sapeva di avere. Come aveva detto a Pansy, non era più lei. Oppure, aveva represso quei pensieri troppo a lungo. E, dopo quel tremendo litigio, non aveva fatto altro che pensare a lui. E in modi che a volte l'avevano spaventata...proprio lei, che non si preoccupava per niente se non all'ultimo! Non sapeva che cosa esattamente fosse successo: sapeva solo che il costante pensiero del suo migliore amico, anzi, fratello, come lei molte volte l'aveva definito, l'aveva portata a non pensare più a nient'altro. Anzi, non è esatto: a nessun altro ragazzo, ecco. Ed alla fine aveva anche lasciato Kevin, perché si era resa conto di non essere presa. Di vedere qualcun altro quando stava con lui. Ma come spiegargli tutto questo? Le era mancato, da morire. Era solo questo, si disse. Non avrebbe mai potuto interrompere la loro amicizia. Tutto quello che doveva fare era stare tranquilla e serena, e parlargli. Eppure rimaneva lì, davanti alla pioggia che scrosciava sempre più impetuosa, e non sentiva più nient'altro. Una sorta di inspiegabile pace l'aveva colta nello stare lì, davanti a Blaise. "Ma..." si ripeté.

Blaise interruppe Daphne con un gesto della mano. "Ok, ho capito. Diciamo che hai avuto una crisi di gelosia da amica del cuore. Ma ascoltami: non è vero che in quelle lettere non sono io. Tu mi conosci, sono sempre stato piuttosto freddo. Ma con Alice c'è una buona intesa, davvero! Forse è la prima storia seria che sto vivendo, sai?"

No,no,no! Ora perché tutto questo dolore? Era così tanto che le sembrava quasi di non sentirlo. Tutto taceva, in mezzo alla pioggia.

"è una ragazza sveglia, sai? Piacerebbe anche a te, se non fossi stata così testona da non volerla conoscere."

Il cielo ha una porta solaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora