Ormai, ogni volta che mi addormento, continuo ad avere quell'incubo. Deve essere colpa della febbre.
Apro gli occhi e controllo la sveglia. Sono le 18:13... ho dormito per tutto il giorno. Sposto lo sguardo dalla sveglia e mi accorgo che Yamato si è addormentato sulla sedia, con la testa che pende leggermente da un lato. Pensavo che se ne fosse andato...
Mi siedo e mi avvicino. Devo dire che è davvero...carino quando dorme... Mentre lo osservo, Yamato alza la testa e il mio viso è a pochi centimetri dal suo. Di nuovo.
Non arrossire... non arrossire... sono diventata rossa come un peperone.
Fantastico...
《C-Che stai facendo?》
《Io? Niente...》
Cala il silenzio totale. Continuiamo a fissarci negli occhi; non so perché, ma non riesco a distogliere lo sguardo.
《Chissà perché ci ritroviamo sempre in questa situazione...》 Dice Yamato, sorridendo. Dopodiché mi dà un bacio, uno più dolce degli altri.
È come se avesse cambiato carattere, all'improvviso...《Anna! Siamo a casa!》
Grida mia madre dal piano di sotto.
《Ok, adesso è meglio che io tolga il disturbo.》dice Yamato, alzandosi.
《Mm...》
《A presto.》
《A prest-》Mi bacia una seconda volta ed esce.
Ed io arrossisco.^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Il giorno dopo...Alla fine, ho deciso di venire a scuola.
Dopotutto, sto abbastanza bene...《Anna, sei sicura di voler andare a scuola? Ieri sei svenuta, non vorrei che ti succedesse di nuovo...》 dice mia madre.
《Come fai a sapere che sono svenuta?》
《Me lo ha detto il tuo amico, ieri.》
*sigh* c'era proprio bisogno di dirglielo? Certo che non cambia mai...
《Non preoccuparti mamma, sto bene...》
《Va bene, ma se hai bisogno di qualcosa chiamami, va bene?》
《Sì... allora io vado, ciao!》
《Ciao!》^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
A scuola...Suonata la campanella dell'intervallo, vado nel mio "posto solitario".
Mi siedo e comincio a mangiare.
《Ehi.》
《Che ci fai qui?》 dico con tono leggermente seccato.
《Non sono il benvenuto qui, eh?》
Ci sarà un motivo se lo chiamo "posto solitario"...
《Beh, puoi restare, se vuoi.》
Si siede accanto a me e comincia a mangiare anche lui.
《Senti, volevo sapere una cosa.》 Mi dice, guardando fisso davanti a lui.
《Cosa?》
《Tu... hai mai avuto degli amici?》
《Eh? Perché vuoi saperlo?》
《Per curiosità.》
Per curiosità, eh?
《Beh, ho avuto degli amici in passato... ma adesso... diciamo che non ne ho nessuno.》 Abbasso lo sguardo.
《Ed io non conto?》
《Beh, tu sei un caso a parte.》
《Un caso a parte?》
《Io ti odiavo, quindi non ti ho mai considerato un amico. Ehm... prima di adesso...》 È rimasto senza parole.
《Comunque, stento ancora a credere che tu non abbia amici...》
Inizia a soffiare un vento leggero, che ci scompiglia leggermente i capelli. 《Tutte le persone in cui ho creduto si sono dimostrate inaffidabili. Ho provato a farmi degli amici, ma quando ho scoperto che erano solo persone che si approfittavano di me, ho smesso di credere nell'amicizia. Questo... mi ha fatto soffrire. Ho deciso che isolarmi sarebbe stato meno doloroso.》Già. In fondo, la colpa è mia. Perché mi sono lamentata di qualcosa che io stessa ho deciso di fare? P-Perché mi lamentavo di non essere una persona normale?
Stringo i pugni.《Comunque, non ho rimpianti. Quelle persone mi hanno fatto soffrire, io ho deciso di essere sola, di isolarmi... e non ho bisogno... dell'amicizia...》 Sussurro, delle lacrime cominciano a rigarmi il volto.
Perché sto piangendo...?
Per il dolore che ho provato? Perché mi sono appena resa conto che sono sola? Non lo so...Yamato si avvicina e mi stringe a sé.
《Anna, tu non sei sola. Ci sono io, sta' tranquilla.》
Evidentemente, avevo solo bisogno di sfogarmi. Yamato mi accarezza i capelli. Sento una sensazione di tepore, che mi calma poco a poco.Non sei sola.
È vero, non sono sola. Per fortuna ci sei tu, Yamato.^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Nota dell'autrice: Ehilà! Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Sinceramente non so se è uscito bene o male, quindi... fatemi sapere ^^'. Al prossimo capitolo!
STAI LEGGENDO
And then, he came.
RomanceAnna. Una quindicenne con una vita completamente normale e solitaria, stravolta da un ragazzo apparentemente freddo, ma con un carattere nascosto.