Capitolo XIV

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Yamato sta salendo le scale... farò finta di dormire, sbirciando. Voglio vedere che succede... Intanto il mal di testa e il sudore mi ricordano che ho la febbre... grazie mille. Senza neanche bussare, Yamato entra in camera.
《Ah, sta dormendo...》 dice a bassa voce. Prende la sedia accanto al tavolo, si avvicina al letto e si siede.
Che ha intenzione di fare, aspettare che mi svegli?
Sembrava che si fosse fossilizzato in quella posizione, quando mi dà un colpo sulla fronte con un dito.

《Ehi!》
《Lo sapevo... allora sei sveglia...》
《E quindi?》
《Non è carino spiare la gente, imbranata.》
《Non sono un'imb-》sospiro. 《Lasciamo perdere. Piuttosto, perché sei venuto?》
《Non è ovvio?》
Sì, è ovvio, volevo solo cambiare argomento.
No, non lo è.》
Alza gli occhi al cielo e sospira.
《Ho sentito che eri malata, quindi sono venuto a trovarti.》
Ma da chi l'ha sentito? Sembra che abbia delle spie che lavorano per lui.
《Toglimi una curiosità: da chi senti queste voci su di me?》
《Ho le mie fonti.》
Dice stiracchiandosi. Che insolente...
《Bene, adesso se vuoi scusarmi, io dovrei andare a studiare...》 dice con tono sarcastico.
《Va bene, come vuoi.》
Mi dà un bacio sulla guancia, facendomi diventare più rossa di quanto non lo sia già. Perché devo arrossire per le cose più stupide? Si dirige verso la porta.
《Ciao, a presto.》
《Ciao.》

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Il giorno dopo...

La mia febbre è peggiorata e non accenna a migliorare. E poi sta per arrivare la primavera. Certo che il tempo è passato velocemente... verso la fine di Dicembre, ho conosciuto Yamato, a Gennaio c'erano i corsi di cucina. Quando sono finiti... cioè a fine Febbraio, Yamato mi si è dichiarato... e l'altro giorno, ci siamo fidanzati.
Ora sono qui, sdraiata sul letto a fissare il soffitto e come al solito ho il mal di testa e la nausea. Sto anche morendo di caldo...

Proprio quando stavo per addormentarmi, sento il suono del campanello. I miei genitori non sono in casa, quindi devo rispondere io.
Mi sento molto debole... vediamo di fare in fretta. Scendo le scale e mi avvicino alla porta.

《Chi è?》
《Io, Yamato.》
Apro la porta, le mie mani tremano.
《Non dovresti essere a scuola?》
《C'è la disinfestazione.》
《Prego, entra.》Lo faccio entrare e chiudo la porta.
《Se non ti dispiace io torno nel mio letto...》
《Come ti senti? Sembri pallida, vuoi che ti aiuto?》
《Non ti preoccupare... C-Ce la faccio...》 no, non ce la faccio... sento che sto per svenire. Appena provo a camminare, comincio a cadere... ma Yamato mi prende, appena in tempo.
《Certo che sei proprio un'imbranata...》dice con tono dolce.
Mi prende in braccio, sale le scale e mi appoggia sul letto. Mi mette sotto le coperte, prende la sedia e si siede.
Io, al limite delle forze, mi addormento.

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Nota dell'autrice: Ehilà! È da un po' che non aggiorno, ma ora che è iniziata l'estate, cercherò di scrivere più spesso. Comunque, volevo ringraziare tutti voi per il supporto che state dando a questa storia. Grazie, davvero.
Al prossimo capitolo!

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