11.L'EQUAZIONE DI DIRAC

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«Allora, ragazze!» la voce di Camilla proveniva ovattata da dietro la tenda blu notte dell'atelier «Siete pronte?!»

Annuimmo in trepidante attesa, questa sarebbe stata una delle penultime prove di Camilla con l'abito da sposa, il matrimonio si stava avvicinando e ormai i preparativi erano agli sgoccioli.

La mano curata della mia amica scostò la tenda, e quella che apparve sembrava una principessa catapultata qui direttamente dal mondo delle fiabe.

Avevamo assistito a tutte le prove, ma questa mostrava il risultato finale ed era stupefacente.

Il bustino ricamato aveva una scollatura a cuore non eccessiva, che le risaltava il la vita stretta. Le braccia erano adornate da un filo di stoffa decorata con la stessa trama dei decori del bustino.

La gonna era ampia e vaporosa come una nuvola di tulle, orlata alla base di ricami floreali in pizzo, che si spargevano anche sulla gonna.

La sottoveste colorava il vestito di un color champagne molto fine e delicato.

Era eterea. Era bellissima.


Ci stringemmo attorno a lei, ammirandone la fattura,il tessuto e il taglio, ma soffermandoci per la maggior parte sullo sguardoemozionato della mia amica, su quelle due gemme blu che brillavano emozionate, rubando il colore al mare d'estate.

«È lui, ragazze!» concluse emozionata «Non bisogna fare nessun'altra modifica. È perfetto!»

«Dov'è la mia amata...»

«No!» Diafa ed Elisa si fiondarono su Daniele, placcandolo alla porta.

Camilla urlò e si rifugiò nel camerino, io nel panico tirai la tenda, ma gli anelli si staccarono e finì tutto addosso a Sofia.

Vidi la mia amica avanzare imprecando avvolta nel telo blu, inciampò nella stoffa ed urtò il tavolino tondo con un piccolo aperitivo, cadendo rovinosamente sul divano angolare color crema.

«E che diavolo!»

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«Visto che è passato anche il momento del cazziatone della commessa..» cominciò Sofia «..perchè non parliamo di quello di cui effettivamente vogliamo parlare da tre giorni?»

«Ovvero?» ero a conoscenza dell'argomento di interesse collettivo, tuttavia preferivo fingere fino alla fine.

«Lo sai benissimo..» rispose Elisa «..mi si è incastrata la zip, mannaggia!»

«Perché non uscite, così da non utilizzare gli ultrasuoni?!» vidi Camilla comodamente adagiata sul grande divano, il vestito da sposa ancora indosso e un calice di prosecco in una mano.

«Per me possiamo anche non parlarne, onestamente.»

«Ma come?!»

Le tende si aprirono, mostrando le mie amiche nel loro vestito da damigelle, uguale al mio.

Il tessuto color salmone scendeva morbido fino a piedi, il décolleté intrecciato aveva degli inserti in seta e risaltava i nostri seni, accarezzandoli morbidamente e sollevandoli.

Il colore vivace ed estivo metteva in risalto il colore delle nostre iridi e della nostra carnagione. Avevamo scelto una fattura e una tonalità che stava nel miglior modo possibile a tutte.

Volevamo essere fini, eleganti ed aggraziate per il matrimonio della nostra migliore amica.


«Che belle! Sembrate tante fatine!»

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