Bugie

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Al mattino ci svegliammo entrambi alle 8, lui andò a fare la doccia e nel mentre io a fare la colazione.
<< Dani è pronto >> urlai dal cucinotto con le uova e il bacon per lui, << eccomi, eccomi >> arrivò giù con solo i box, << mi chiedo come fai a mangiare questa roba alla mattina >> espressi passandogli il piatto. << in marina ci hanno insegnato che la colazione è sacra e bisogna mangiare sostanzioso >> commentò mentre io mi stavo mettendo nello sgabello vicino a lui con la mia ciotola di frutta e succo d'arancia, << beh tu mangia quello, io mangio questo >>. Poco dopo il campanello suonò. << chi è? >> chiese mio fratello guardandomi con un pezzo di bacon in bocca, << è Charles, mi aveva detto che sarebbe passato a vedere come stavo >>, quando andai al citofono gli aprii il portone, dopo percorsi il corridoio e gli aprii la porta, così da ritrovarmi la sua figura imponente difronte. << bonjour madame >> disse dandomi un bacio sulle labbra per poi entrare.

<< buongiorno >> espresse Daniele alzandosi a salutarlo, << ehi che bello sapere che sei qui >> commentò Charles salutandosi come solo loro maschi sanno fare, << mi potevi dire che c'era tuo fratello, sarei arrivato dopo >>, << tanto sarebbe uscito per farmi delle commissioni >>, la sua faccia chiedeva pietà, << non so come ti piaccia mia sorella, ma ti assicuro che è insopportabile quando fa così >>, << muoviti invece di bighellonare >> dissi spingendolo verso le scale per far in modo di andarsi a vestire, nel mentre il monegasco si mise a ridere. << bighellonare? >> domandò curioso della parola che pronunciai, << vuol dire a stare fare niente >>.
Quando Daniele usci dall'appartamento rimanemmo finalmente da soli, gli misi le braccia dietro al collo e lui in vita, così tentai di persuaderlo. << pensavo che sarebbe un momento perfetto per andare a fare una doccia >>, ma il mio entusiasmo fu fermato dal suo volto intransigente, << devo andare con Andrea ad allenarmi, se vuoi puoi venire nel mio appartamento dopo pranzo >>, << arriva Chiara oggi pomeriggio >> dissi ricordandogli l'impegno, << vero e giovedì arriva Andrea >> espresse ricordandosi i miei impegni che gli avevo detto. << esatto >>, << altrimenti, vieni con me e Andre a fare ginnastica >> propose mordendomi il labbro, << ad Andre non dispiacerà? >> chiesi sapendo come la pensava con gli allenamenti, << se ne farà una ragione >> rispose baciandomi come se non ci vedessimo da mesi.

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<< Andrea per quanti chilometri ancora dobbiamo correre? >> chiesi esausta, stavamo correndo ormai da un'ora e mezza, << ancora per altri 2 chilometri Emi >> rispose continuando a correre, mentre pochi metri più avanti vidi Charles fermo che mi guardava trattenendo le risate, << guarda che ti vedo >> espressi sorpassandolo. Mezz'ora dopo ad aver corso per piccoli corselli di Monte Carlo, fino ad arrivare alla vista più bella del modo. Vedere tutta Monte Carlo dall'alto. Ci fermammo a vedere il panorama che avevamo di fronte, ma dalla mia bocca uscì questa domanda ammaliata da ciò che vedevo << ogni volta voi vedete questo? >>, << si e alcune volte anche di meglio >> rispose Charles guardandomi incantato, << avete la giornata libera piccioncini >> disse Andrea sorridendoci per poi andare via. Il monegasco si avvicinò a me abbracciandomi con le mani in vita, così appoggia la testa al suo petto mentre guardavo il panorama. << potrei stare qui con te a vita >>, << e Chiara? >> domandò, ma con le orecchie sentii una risatina, << può aspettare >> risposi girandomi verso di lui sorridendo e baciarlo.

<< andiamo a casa? >> domandò non staccandoci dal bacio, << si >> commentai mordendogli il labbro guardandolo negli occhi, << però devi stare al passo, dobbiamo rifarci tutta la strada a piedi >> disse baciandomi per poi incamminarsi divertito, io rimasi per pochi secondi ferma lì sconvolta, << mi avete ingannato >> espressi avviandoli anche io. Appena tornammo in città Charles mi disse di andare a casa sua, tanto mio fratello sarebbe rientrato alle 14 e Chiara sarebbe arrivata alle 14.30 all'aeroporto di Nizza se il volo non avrebbe avuto problemi; così quando varcammo la porta di casa sua mi tolsi le scarpe e dissi << io vado a fare una doccia >>, << va bene >> espresse dirigendosi in camera sua. Mentre ero in bagno, mi tolsi la felpa, i leggings e il top. Accesi l'acqua della doccia e aspettai un minuto che si scaldasse, così mi tosi anche l'intimo.

Paint the town red || Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora