San Valentino

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13 febbraio

Il gala di presentazione della SF-24 sarà domani e ancora non avevo trovato un abito adatto per l'occasione, avevo lavorato davvero tanto nelle ultime settimane e mi ero completamente dimenticata di andare a fare shopping, le scarpe e gli accessori li avevo già nell'armadio, ma il vestito era quello che mi mancava, così la mattina radunai velocemente Fede, Ki e Andre per fare un giro in centro, e dopo aver cercato abiti in diversi negozi senza risultato, decisi di fare un tentativo da Elisabetta Franchi, il negozio dei miei sogni.

<< Buongiorno, sto cercando un abito rosso per un importante gala di lavoro >> espressi alla commessa, che gentilmente mi fece vedere diversi abiti da cerimonia, ma uno mi colpì in particolare e me ne innamorai follemente: era lungo, con degli spacchi vertiginosi sia sul seno che sulle gambe, e impreziosito da una spilla dorata su un fianco. << Mamma mia Emi, questo abito è stupendo, devi provartelo assolutamente! >> esclamò Ki, elettrizzata << Mi scusi, ci può portare una taglia 42 di questo abito per favore? >> chiese Fede, indicando l'abito, << Certo, accomodatevi nei camerini ve lo porto subito >> la commessa annuì e si recò in magazzino, mentre noi ci spostammo nella fitting room << domani è San Valentino, farai qualcosa con Charles? >> chiese Andre, facendomi l'occhiolino << No non credo, cioè non abbiamo organizzato nulla, e voi? >> chiesi << Io ed Enrico andiamo fuori a cena >> rispose Andre << Io e Miguel ritarderemo i festeggiamenti a sabato >>, << Io invece me ne starò a casa a vedere un film romantico >> affermò Ki, un po' triste << Allora saremo in due, tranquilla >> esclamai, e tutti ci mettemmo a ridere. Nel frattempo, arrivò la commessa con l'abito, così entrai nel camerino e lo provai; qualche minuto dopo uscii e mi mostrai ai miei amici, che rimasero ad occhi aperti: << Emi... sei bellissima! >> esclamò Andre, seguita dai complimenti anche degli altri due << È il tuo abito, farai un figurone! >> disse Fede non staccandomi gli occhi di dosso. Mi guardai allo specchio e devo ammettere che mi cadeva benissimo, enfatizzando le mie curve; feci una giravolta: << Lo prendo? >> chiesi, << SI! >> mi dissero in coro i miei amici, e così rientrai nel camerino, mi rimisi i miei vestiti e uscii consegnando l'abito alla commessa, << Lo prendo >> le dissi, e lei sorridendo mi accompagnò alla cassa per pagare, dopo aver pagato uscimmo dal negozio e ci fermammo all'Emporio Armani Caffè per un brunch.

<< Emi una domanda, ma tu quando parti per andare a Fiorano? >> domandò Fede sorseggiando la sua bevanda, guardai l'orologio al polso e spalancai gli occhi << in realtà devo muovermi devo partire alle 16,30 per essere lì almeno per le 18 >>, << hai fatto la borsa? >>, alla domanda di Ki aprii la bocca e non dissi nulla, << oh santo cielo, muoviti sono le 15.40 va a casa e prepara la borsa, qui ci pensiamo noi >> espresse Andre, << prima devo pagare la mia parte >> ribattei, << MUOVITI! >> disse Ki dandomi la borsa con l'abito e altre borsettine; mi arresi e diedi un bacio ad ognuno di loro per salutarli.

Arrivai in casa alle 16 precise, presi una piccola valigia e misi dentro: tacchi, accessori e abito per il gala, due cambi per la sera e uno per il mattino seguente, i beauty per il trucco e quello personale. Partii 10 minuti prima, per fortuna, così non mi sarei trovata imbottigliata nel traffico. Parcheggiai la mia auto nel parcheggio dell'hotel Executive Spa, mi recai davanti alla reception con la mia valigia e dissi << salve mi chiamo Noemi Ricci, sono qui per il gala della Ferrari >>, << oh certo, eccola qui, mi serve solo il suo documento per registrarla e poi le consegno la chiave della sua stanza >> rispose cordialmente e io le diedi il mio documento, nel frattempo mi guardai intorno per vedere lo splendido hotel in cui ero, finché non notai i due piloti arrivare davanti ai miei occhi.

<< guarda chi si rivede >> espresse Carlos venendomi incontro per abbracciarmi, così ricambiai, << ciao ragazzi >> dissi staccandomi dall'abbraccio, << ora posso abbracciarla io? >> domandò Charles al suo amico scherzando, << tutta tua >>, Carlos andò dalla receptionist a fargli delle domande, così io e il monegasco ci abbracciammo, ma nell'orecchio mi sussurrò << non sai quanto mi sei mancata petite >>, appena ci staccammo nel mio volto ci fu un sorriso, ma tutto cessò quando la ragazza mi chiamò per darmi la chiave della camera, << ci vediamo a cena ragazzi >> comunicai dirigendomi verso l'ascensore.

Paint the town red || Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora