🌹 4. Pamela 🌹

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"Persi l'amore
E fu come
Perdere me stessa"
#chiara_artemozioni

"Tin, tin", lo schermo del cellulare si illumina rivelandomi un messaggio di Pamela.

Come stai stellina? Tutto bene?

Non mi dire che stai pensando ad Alberto,

nonostante sia passato un anno e tu sia ormai a 300 km di distanza da lui!

Smettila, ti prego!

Pamela, che amica! È preoccupata per me ed ha ragione. Le ho tediato la vita per mesi quando Alberto ormai se n'era andato. In quel periodo mi sentivo uno schifo. Nulla mi piaceva più o aveva un senso nella mia vita ormai diventata piatta.

Lei però cercava di tirarmi su in ogni momento. Mi chiamava, mi cercava e mi coinvolgeva in ogni uscita che organizzava, nella speranza di farmi ritornare a vivere.

All'inizio non le diedi corda e rimasi a piangermi addosso. Ricordo che provai a chiamare il mio ex per giorni. Lui non mi rispose mai, nemmeno quella volta che gli lasciai un messaggio piangendo e chiedendogli se stava bene.

Mi facevo schifo da sola, ma d'altronde era stato un colpo basso il suo e io non riuscivo a darmi pace. Lo amavo o perlomeno lo pensavo all'epoca. Avevo perfino acconsentito a sposarlo!

Le settimane passarono e l'appartamento in cui vivevo diventava ogni giorno più piccolo e insopportabile. Solo Pamela era in grado di farmi sorridere seppur con considerevole fatica. Nonostante ci provasse in continuazione, era spesso delusa dal mio cronico malumore. Nemmeno andare in centro a fare shopping con lei mi riportava il sorriso, figuriamoci squadrare un qualsiasi uomo intrigante al bar, sorseggiando un buon calice di Barbera.

Niente riusciva a ridestarmi da quel buio.

Il mio cuore si stava chiudendo al resto del mondo per il forte dolore che mi aveva fatto provare quel ragazzo che solo poche settimane prima sembrava pronto a vivere il resto della sua vita con me.

Non voglio pensarci, non voglio.

Devo andare in ufficio, forza! Sorseggio il tè che è ormai diventato freddo e mi alzo, però... la pioggia, fuori dalle finestre dell'hotel, mi riporta ancora un volta a quel burrascoso periodo. Mi ritrovavo spesso a piangere senza nemmeno accorgermene. Addirittura mi capitava d'improvviso, mentre facevo il bucato, solo per aver incrociato una sua maglietta o uno dei suoi calzini spaiati rimasti ancora nel cesto della roba sporca. Ero in uno stato pietoso che peggiorava quando mi ritrovavo fra le mani qualche suo regalo. Non mi piacevo più, ma non riuscivo a riprendermi nemmeno con tutta la forza che tentavo di metterci.

Solo il ricordo delle parole di nonna e la sua forza d'animo mi ridestarono dall'oblio quel tanto da ricordarmi che ero felice anche prima di incontrarlo.

Mettere a fuoco questo particolare, seppur con notevole fatica, mi diede la giusta spinta per tentare di ritornare ad essere quella che ero stata nonostante fossi più ammaccata di prima, niente in confronto a quanto era successo a nonna. La sua frase continuava a riecheggiare nella mia testa giorno dopo giorno: «Non bisogna mai disperare, piccola».

Una mattina mi svegliai arrabbiata con il mondo o con me stessa più probabilmente. Avevo permesso a un uomo di ferirmi e non me lo meritavo di certo!

Decisi a denti stretti che non sarei dovuta andare avanti così. Mi volevo troppo bene per continuare a soffrire in quel modo. Lui non mi voleva. Mi aveva lasciato, quindi decisi che non era degno di me.

Quel giorno cercai di ritrovare la forza per ritornare a vivere e pian piano riacquistai fiducia in me stessa. Ci riuscii quel tanto che bastava per permettermi di riprendere la mia vita.

Iniziai con un giorno di ferie, un evento eccezionale nella mia carriera di lavoratrice incallita. Nemmeno quando avevo la febbre rimanevo a casa. Neanche in quell'occasione riuscivo a farlo. Ero sempre pronta a lavorare se necessario, non mi tiravo mai indietro.

Quel giorno era diverso, avevo finalmente capito che per stare bene con me stessa avrei dovuto iniziare a mettermi davanti a tutto e non in ultima fila come avevo sempre fatto. Ero importante anch'io, nonostante continuassi a dimenticarmelo in continuazione.

Iniziai raccattando i suoi vestiti ancora rimasti nell'armadio. Erano pochi ma quelli che bastavano per tediarmi l'esistenza e farmi ricadere nel baratro della tristezza ogni volta che per errore aprivo quella parte di armadio. Corsi poi a recuperare quei vestiti e quelle cianfrusaglie che mi aveva regalato e che ahimè me lo ricordavano ogni volta che mi ricadeva l'occhio sopra.

Buttai tutto in alcuni sacchi vecchi che avevo in casa, pronta a disfarmene entro qualche ora. Finalmente ci stavo riuscendo!

"Tin, tin" sento di nuovo. Tutto bene stellina? Che farai oggi?

È di nuovo Pamela, con il suo messaggio mi ridesta da questo loop di pensieri che mi sta letteralmente facendo girare la testa.

Mi rendo conto di essere di nuovo seduta al tavolo e di non aver nemmeno finito la colazione, ormai gelida. Rabbrividisco bevendo l'ultimo sorso di tè e...ahimè ritorno con i pensieri a quel periodo. Mi rattristo di nuovo. Perché?

Avevo già passato numerose mattinate a crogiolarmi in quel periodo: rimanevo davanti alla colazione senza aver voglia di bere o mangiare alcunché. Quella mattina riuscii a cambiare prospettiva e mangiarmi un bel panino con la nutella! Oggi dovrei fare altrettanto e invece cosa mi succede?

Rispondo a Pamela, magari facendolo riesco a riprendermi da questo vortice di commiserazione. La mia colazione ormai è alquanto triste e striminzita, quindi dopo aver scritto alla mia migliore amica, mi alzo mal volentieri e mi dirigo al tavolo in centro alla sala per vedere se è rimasto qualcosa di commestibile da mangiare.

Non appena individuo l'ultima fetta di dolce al cioccolato mi fiondo a prenderla, prima che qualcuno possa rubarmela. Ho proprio bisogno di un po' di dolcezza. Afferro anche un croissant e per evitare di farlo raffreddare lo mangio al volo ritornando al tavolo.

Mi siedo e appoggio il cellulare di fianco al caffè fumante, che mi ha appena portato il cameriere. Constato con scarsa gioia che sono quasi le nove meno venti. Mordo l'ultimo pezzo di dolce e corro in ufficio prima di arrivare troppo tardi.

☙❧☙❧☙❧☙❧
Angolo autrice:
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A presto,
Chiara
#chiara_artemozioni

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