🌹 11. L'incontro inaspettato 🌹

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"L'incertezza,
l'amore,
la bellezza
della Vita."
#chiara_artemozioni

Adoro la nuova stanza che mi hanno dato. È ampia, spaziosa e luminosa. Ha perfino una scrivania con una sedia piuttosto comoda nell'angolo di fianco alla vetrata principale. Ieri l'ho utilizzata per vedermi un bel film in compagnia della mia cena take-away dal messicano, non è stata una bella idea perché nel gustarmi il primo tacos ho pensato a Riccardo, maledizione! Mi ero completamente dimenticata che quello era il locale in cui eravamo usciti la seconda serata insieme.

Entro in bagno e come la prima volta che l'ho visto soffermo ad ammirare l'enorme specchio. Il ripiano in marmo scuro è piuttosto capiente tanto da permettermi di posizionare in modo minuzioso tutti i miei trucchi. Mi cimento nella scelta degli ombretti per ravvivare il trucco nella zona degli occhi, lo rimarco quel tanto da renderlo adatto ad una serata in compagnia e poi finisco con una leggera spolverata di blush e un bel rossetto a lunga tenuta. Ho optato per i toni del verde e del marrone, i più indicati per il colore dei miei occhi e ho scelto un rossetto color cannella. Mi specchio di nuovo e solo adesso realizzo che sono gli stessi colori che avevo scelto la prima sera in cui ero uscita con Riccardo. Lui li aveva adorati!

Sensazioni contrastanti si impossessano di me. Vorrei smettere di prepararmi perché sono ancora arrabbiata con lui. Dovrei stargli alla larga, gli uomini sono tutti uguali.

Perché non mi ha risposto o non si è fatto sentire? Perché?

Vorrei vederlo però, magari a voce riuscirà a spiegarmi. Averlo davanti a me potrebbe aiutarmi a capire cosa provo davvero per lui.

Lo spero e forse non tutti gli uomini sono come Alberto.

Non voglio pensarci. Mi distraggo focalizzandomi su quanto dovrò fare in ufficio domattina e nel frattempo scelgo un'acconciatura per i miei capelli ancora vaporosi dalla doccia che mi sono fatta questa mattina prima di andare a lavoro. Prendo la piastra e opto per lisciarli per bene, li terrò sciolti.

Sono pronta, devo solo prendere un bel vestito ed uscire. Scelgo un paio di pantaloni di pelle nera e un maglioncino di cashmere verde acido. Infilo il cappotto e mi sistemo i capelli. Amo i riflessi dorati che la luce crea sui miei capelli biondo cenere.

Varco la porta della stanza cercando di capire se ho fatto bene a tenere gli occhiali oppure se era meglio utilizzare le lenti a contatto, ma no! Adoro i miei occhiali grandi e tondi, perché dovrei privarmene?

Sono fuori, vieni?

Leggo velocemente il messaggio di Riccardo appena mi si illumina il cellulare che tengo tra le mani. Vacillo. È venuto nonostante non mi sia degnata di rispondergli. E adesso?

Adesso che? Sono pronta e sono già davanti all'uscita! Direi che non ho scelta, forse volevo davvero vederlo. Non rispondo nemmeno a questo messaggio ma cerco in me tutto il coraggio che ho per varcare la porta.

Il mondo si ferma all'improvviso appena me lo ritrovo davanti a una decina di passi da me. I suoi occhi verdi mi catturano.

Niente ha più importanza.

Mi stava aspettando fuori, ha l'ombrello fradicio tra le mani, deve aver appena smesso di piovere.

«Camilla» afferma per richiamare la mia attenzione.

Il mio cuore inizia a battere all'impazzata appena sente la sua voce roca e calda. Sono talmente felice che mi sento inebriata. Rimango a fissarlo. Inerme.

Non riesco a trovare le parole adatte per salutarlo.

Mi ostino a respirare lentamente non riuscendoci affatto. Mi rendo conto che sto sorridendo e forse sono paonazza in volto.

Non so se avvicinarmi a lui oppure allontanarmi e ritornare in camera.

Perché è sparito?

È qui davanti a te, Camilla. Non vedi?

Vorrei non fare una mossa azzardata e poi pentirmene per tutta la vita.

Nonostante i miei buoni propositi realizzo di essermi appena girata verso l'entrata dell'hotel, pronta ad andarmene. Cosa sto facendo?

Lui è davanti a me e io dovrei proprio dargli una possibilità.

Non ci penso nemmeno!

«Camilla» ripete il mio nome. Mi volto di nuovo verso di lui. Mi fermo.

«Scusami, Camilla» aggiunge con voce contrita.

È nervoso, lo percepisco da quel movimento meccanico che fa mordicchiandosi il labbro superiore. Fa sempre così quando si sente in difetto o a disagio. È tenero.

Mi sovviene il sogno che ripetutamente riempie le mie notti ormai da una settimana.

«Scusami», ripete ancora una volta e nessuna musica lo interrompe o mi impedisce di ascoltarlo, «pensavo di farcela e volevo farti una sorpresa, sarei dovuto atterrare ieri nel pomeriggio e invece il volo ha tardato. Non so come farmi perdonare. Mi dispiace», aggiunge mostrandomi un'enorme mazzo di rose rosse che nascondeva fino a poco prima dietro alla schiena. Saranno almeno un dozzina. È spettacolare.

Perché mi sta chiedendo scusa? Ah, già...i messaggi e le chiamate a cui non ha risposto.

Sento una morsa allo stomaco e mi dimentico completamente di tutto.

È davanti a me e non conta nient'altro.

Si avvicina ancora di più. Ha gli occhi sognanti e, ancor prima che io riesca a proferire alcuna parola, sussurra con una voce soave e piena di speranza: «Camilla, non vedevo l'ora di vederti.»

Nel sentire questa semplice frase, corta e concisa, una gioia indicibile mi pervade. Il significato che racchiude è immenso e io, per la prima volta nella mia vita, sento di avere tutto. Qualsiasi timore o insicurezza che mi aveva attanagliato in questi giorni svanisce in un istante.

Non mi era mai successo fino ad ora. Sono felice nonostante sia la serata di San Valentino.

Avvicino la mia mano verso di lui, con notevole titubanza mentre continuo a guardare, con una cadenza regolare, le rose che tiene in mano e i suoi occhi scuri e profondi. Sono nervosa e mi sento impacciata. Non so cosa dire, ma appena sono a un passo da lui lo abbraccio, senza proferire parola ancora una volta.

Alzo la testa e mi perdo nei suoi occhi. Quel nero tenebroso mi cattura di nuovo.

Sto sognando?

Mi stringe forte a lui. «Scusami» mi dice ancora una volta, prima che le nostre labbra si sfiorino.

Un calore profondo mi pervade completamente quando si raggiungono.

Solo in questo momento realizzo qual è la risposta alla sua domanda. Le frasi della sua lettera risuonano nella mia mente finché lo bacio per la prima volta.

Mi perdo e non penso più a nulla.

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Angolo autrice:
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A presto,
Chiara
#chiara_artemozioni

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