Una volta ho pensato
E già è tanto che penso,
Che so distruggere le persone
In un modo immenso.
Scendo le scale
Vedo l'immagine
Della mia famiglia,
A cui la mia realtà
Neanche somiglia.
Vedo un dipinto
Di un gruppo di gente
A cui io penso
Non son appartenente.
E questo è sbagliato
Sbagliato qui è tutto,
Sbagliato qui è piangere
Come se fossi in lutto,
Ma io non lo sono,
Non so perché piango,
Non so più se merito
Anche il minimo sfogo,
Forse non merito,
Perché non faccio niente,
Passo le mie giornate
A tener vuota la mente.
Non so perché
Sono ancora qui,
A sprecare l'ossigeno
Che serve poi agli altri,
Quelli che si impegnano
E ce ne son tanti.
Forse no,
Io non lo merito
Di respirare,
Io non lo merito
Di continuare a parlare,
Io non lo merito,
Non merito niente!
Sono stufa del buio
Qui mi sento un verme!
Lo sono,
E poi ho paura
Dell'aria che respiro
Addirittura.
Io non chiedo aiuto
Ormai già lo so,
Che è inutile provare,
Anche a chiederne un po'...
Le persone son sempre
Pronte a riderti in faccia
Magari non se ne rendono conto,
Ma non so chi non lo faccia,
Non so più nulla
E nulla io sono,
Al posto di Iside
Dovevano chiamarmi Nessuno.
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Per quando sarò uscita dall'Oblio
PoetryAttendendo un giorno più luminoso, forse leggendo ciò che scrivo anche altri sapranno arrivarci. Magari sono persone più tristi di me, che non riescono a vedere la luce nemmeno se gliela punti negli occhi. Magari non come me, ma ognuno ha i suoi dra...