5. (C&L)

511 26 20
                                    

CARLOS

Miami, 6 maggio 2023

L'ultima sessione di prove libere è terminata da un pezzo. Sono rimasto ai box per discutere con gli ingegneri per le qualifiche imminenti. Mi allontano per fare un salto in quello della McLaren e saluto qualche membro del team. Qualcuno mi dà una pacca sulla spalla e adocchio Lando che si sta dirigendo nel suo stanzino.

«Mi eviti, muppet?» domando quando chiudo la porta e lui sussulta appena. «Che ci fai qui?»

Indietreggia fino a raggiungere l'armadio in cui sono poste le tute e mi avvicino.

«Rispondi alla mia domanda: mi stai evitando?»

Lando deglutisce. «Affatto. Olivia mi tiene impegnato. Sai, è qui...probabilmente è nel paddock a intervistare gente a caso...»

«Lo sai che sei pessimo a mentire?»

«Perché dovrei mentirti?»

I suoi occhi verdi si fissano nei miei e vengo invaso da una strana sensazione alla bocca dello stomaco. «Che c'è, Hélène non è con te e allora ricorri a me?»

«Sei geloso di lei», affermo convinto.

«Non sono geloso»

«Sì che lo sei»

«No»

«Sì»

«Dio, Carlos, che vuoi che ti dica? Non è quella giusta, okay? Lasciami stare».

Qualcuno bussa alla porta e Olivia fa capolino. «Ho interrotto qualcosa?» chiede imbarazzata. «No. Me ne stavo andando», dico in tono fermo e lancio un'ultima occhiata a Lando. Lui pare impassibile.

Hélène è occupata con il tablet mentre Charles parla con il suo ingegnere di pista. Li osservo. È impossibile che tra di loro ci sia qualcosa. Lo avrei notato. Conosco il mio compagno di squadra come le mie tasche. Non mi tradirebbe mai.

La mia ragazza mi nota e mi sorride, causando al mio cuore una capriola. La amo, dannazione! La amo e vorrei tanto che lo sapesse. Sono sicuro: è la donna della mia vita.

Alzo la zip della tuta, infilo il balaclava, casco e guanti e monto nella mia monoposto, pronto per le qualifiche. Accedo al Q1 e Q2 e tolgo il limitatore una volta uscito dalla pit-lane per segnare il tempo del Q3.

Chiudo in terza posizione, dietro Fernando Alonso, il mio connazionale. Charles si congratula con me e gli do una pacca sulla spalla. Settimo posto per lui. Hélène mi raggiunge e le stampo un bacio sulla fronte. Chiudo la porta della sua stanza d'albergo. Non ho proferito parola quando Hélène mi ha detto che avrebbe condiviso la camera con Jasmine. Non posso tenerla ancorata a me ventiquattro ore su ventiquattro. Allo stesso tempo, però, mi manca.

«Prima sono stata assalita dai giornalisti. Mi hanno posto domande, tra cui quella se io sto con te per la fama e se Frédéric approva la nostra relazione», confessa. So che per lei è difficile stare sotto i riflettori, riservata com'è.

«Lo so che ti chiedo molto, ma non dar retta ai giornalisti. Portano solo zizzania. Io ti amo, Hel. È questo che conta».

Realizzo di averle appena confessato che la amo. Cazzo, non dovevo dirglielo in una circostanza del genere! Dannazione, perché non penso prima di parlare?

«Oh, Dio, non volevo dirtelo in questo modo! Io...Hel, scusa. So che è ancora presto ma è quello che provo»

«Ehi, tranquillo. Non allarmarti», mi rassicura.

«Stai bene? È per quello che ho detto?» domando preoccupato e sospira. «Io...io...mi hai presa in contropiede. Non mi aspettavo che me lo dicessi così, su due piedi», mormora. Non so dove voglia andare a parare con quello che sta dicendo. Non capisco. O forse voglio far finta di capire?

Flatline // CarLandoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora