11 - Lucas

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Asaka

Era giovedì pomeriggio, il sole illuminava il cielo nonostante il rigido freddo. Lucas mi aveva invitato a prendere un caffè con lui e avevo accettato volentieri, non si rinuncia mai ad un po' di divertimento che fa bene al cuore.

Andammo al bar vicino a scuola, con il suo solito stile rustico ed entrammo dentro, al calduccio. La cameriera ci prese le ordinazioni e ci lasciò da soli l'attimo dopo. 

≪Asaka, che bel nome.≫ disse Lucas guardandomi.

≪Già, è inusuale≫

 ≪Ha un significato particolare?≫ chiese curioso, ma non potevo permettermi di rivelare uno dei miei segreti, uno dei tanti che era una spina sul cuore.

≪No, non credo. Mia mamma l'aveva scelto perché suonava bene insieme al cognome.≫ risposi decisa e determinata a non mostrare segnali che potessero dire il contrario. Lui annuì e mi sorrise dolcemente. 

≪Ho un'idea≫ disse, illuminato.

≪Cosa?≫ chiesi. 

≪Ti va se facciamo insieme un corso pomeridiano? Danno i crediti.≫ spiegò e la sua idea non era affatto male, mi ritrovai ad annuire.

≪Perché no? Vediamo cosa offrono.≫ accesi il cellulare e aprii la lista dei corsi pomeridiani, così glie la porsi.

≪Mmh, tu hai interessi?≫ chiese, passandomi il cellulare, sfogliai le possibilità ma solo uno attirò la mia attenzione: cucina. Cliccai e vidi la descrizione: corso di cucina di piatti famosi in diversi paesi, per un mix di cultura e gusto. Durata: 1 semestre. Due lezioni a settimana, una di teoria e una di pratica con 5 ore totali + compiti. Crediti: 3

Sorrisi, e glie lo feci vedere.

≪Beh, a me è sempre piaciuto cucinare, impareremo un sacco di piatti≫ mi disse sorridendo. 

≪Iscriviamoci subito, così non ci dimentichiamo≫ disse.

≪Come potremmo dimenticarlo≫ ribattei ridendo. Alle mie parole seguì un lungo eye contact, nella quale mi sorrideva e ricambiai imbarazzata.

≪Asaka, ci conosciamo da poco ma vorrei uscire con te≫ disse sicuro di sé. Arrossii imbarazzata e mi ritrovai in completo disagio,  quanti anni erano che non uscivo con un ragazzo? 

 Lucas era simpaticissimo, ma ad essere onesti, non mi sarebbe mai giunta in mente di affrontare una relazione seria con lui...Con tutti i miei problemi la somma si sarebbe allungata in una tortuosa strada di litigi e di "che problemi hai?!".  

Restai a corto di parole, immersa nei miei pensieri finché fu proprio lui a rompere il silenzio.

≪Asaka, mi hai sentito?≫ mi riscosse dei miei pensieri e gli annuii frettolosamente. Improvvisamente, cominciai a sentire caldo e una voglia irreprimibile di allontanarmi da lui e dai suoi occhi che mi scrutavano con insistenza.

≪Ehm, ci devo pensare...≫ dissi, grattandomi la nuca. 

≪Okay, non c'è problema, che ne pensi invece di-≫ lo fermai interrompendolo. 

≪Vado un attimo in bagno≫ dissi con fretta. Corsi alla toilette e mi guardai allo specchio: il make-up era intatto però avevo il fiato corto e percepivo un masso sullo stomaco, tipico di quando succedevano eventi improvvisi, spesso capaci di ribaltarmi la salute mentale.

≪Tutto bene? Ti ho visto agitata≫ chiese con preoccupazione quando tornai al tavolo.

≪Sì, scusa, pensavo mi fosse arrivato il ciclo...≫ lui fece una faccia scioccata e lo guardai corrucciata.

≪Perché? S-sei...incinta?≫ chiese abbassando la voce, e scoppiai a ridere, accasciandomi sul tavolo. 

≪No, no, assolutamente no≫ dissi tra una risata e l'altra. Si unì anche lui e ridemmo per mezz'ora. Parlammo tutto il pomeriggio e appena controllai l'orario sussultai. Erano quasi le cinque ed eravamo rimasti in quel bar per...troppo tempo. 

≪Ti accompagno a casa?≫ mi chiese, mentre pagava per entrambi. 

≪No, non preoccuparti; e poi sono in bici≫ constatai.

≪C'è già buio e voglio che arrivi a casa al sicuro, quindi senza storie ti accompagno a casa e carico la bici nel bagagliaio. No problem≫ disse, così accettai. 

Giungemmo al cancello del condominio, e lui si sporse verso di me, mi prese delicatamente il polso e mi lasciò un dolce bacio sulla guancia. Arrossii e lo guardai incuriosita quando si staccò.

≪Ci vediamo≫ disse, e poi se ne andò. Mi lasciò in balìa ad un cumulo di emozioni, che non sapendo gestire, decisi di ignorarle. 

Entrai nell'appartamento e accensi le luci, così presi il cellulare dalla tasca e controllai i messaggi.

"Ciao Asaka, puoi farmi sapere per quando sei libera? Ho altri dubbi sulle scomposizioni", da Lily. Presi un biscotto dal contenitore e lo sgranocchiai, affacciandomi alla finestra. I lampioni illuminavano alcune zone, mentre altre rimanevano al buio, per colpa di alcuni guasti.

≪Dovrò richiamare il comune...≫ borbottai immersa nei miei pensieri. Spostai lo sguardo su una figura che si mosse. Un uomo, vestito completamente di nero, che mi fissava da lontano, gli occhi sbarrati verso di me. Quella scena mi riportò subito a stamattina,  la stessa figura che mi sembrava mi stesse fissando al campus. Cosa sta succedendo... 

Le lacrime mi arrivarono agli occhi, insieme ad un'ondata di adrenalina.

≪Che cazzo...≫ sussurrai. Non riuscivo a muovermi, mentre guardavo la figura che mi scrutava da lontano. 

Chiusi la tenda di colpo e mi alzai in piedi, andai verso la porta e mi assicurai fosse chiusa a chiave. Spostai un mobile davanti ad essa, mentre tremavo. Con la paura che mi avvolgeva da capo a piedi, passo per passo mi avvicinai alla finestra e spostai la tenda, giusto per controllare. Non c'era più nessuno. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 24, 2024 ⏰

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