8.Una telefonata attesa

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Mi dovrei alzare ma oggi non ci riesco proprio. Sono in pensiero per Jonathan, ieri stava molto male e magari non vorrei facesse stupidaggini come bere o cose del genere. Non pensavo di dirlo ma mi manca, è bello stare in sua compagnia, parlarci, scherzarci e condividere dei bei momenti. Non so se provo qualcosa per lui, sono confusa perchè in una sola settimana è successo tutto quello che poteva accadere in una vita e penso che sia presto per dire se una persona che conosci da sette giorni ti piace, ma comunque voglio continuare a conoscerlo.
Vado a fare colazione e ci sono mio padre e il signor Frederick e vedendolo mi si stampa un gran sorriso perchè sicuramente c'è anche Jonathan. "Buongiorno mia cara. Ecco mio figlio non è tornato con me perchè è restato vicino alla madre e alla sorella del suo amico, mi ha detto che ti aveva detto qualcosa di quello che era successo ieri perciò puoi capire la situazione" ed ecco la mia seconda delusione "Ah si lo so, non si preoccupi" interviene mio padre "Tornerà tra una settimana, dopo il funerale" "Hey non dovete spiegarmi tutto, Jonathan è libero di fare tutto quello che vuole, insomma non gli serve il mio consenso non sono sua madre" "Mia cara te l'abbiamo detto perchè pensavamo ti interessasse saperlo" "Grazie per avermelo detto" "Sherley piccola, ha chiamato Mike e mi ha detto che per un po' lascerà il caffè chiuso perchè deve partire, faccende personali." "Capisco" me ne torno in camera mia con il morale a pezzi. Adesso che finalmente andavamo d'accordo se n'è andato, ma è mai possibile che quando succede qualcosa di bello arriva sempre la fregatura?
Suonano alla porta "Salve cari miei" dalla voce sembra il mio wedding planner "Angelo entra" "Oh mio Dio non potete immaginare il caldo che fa fuori. Il mio zuccherino dov'è??" "Sherley è di sopra" appena sento il mio nome scendo. "Ciao Angelo. Perchè mi cercavi?" "Ciao mia cara. Ti cercavo perchè è ora che vediamo il vestito da sposa." "Per forza?!" "Si adesso mia figlia se lo andrà a misurare" "Bene ma non vedo lo sposo, ci dobbiamo occupare dello smoking" "Vieni in cucina Angelo così ti chiariremo tutto" apro l'armadio e prendo il vestito di mamma, me lo metto ma mi va largo in vita ma per il resto è splendido. Se solo mia madre fosse qui, mi manca tanto in questi momenti e a volte mi dico che non meritava di andarsene presto. Insomma perchè lei, che aveva fatto di male? Il suo vestito è bellissimo e io invece non ci sto proprio bene dentro. Appena mi vede Angelo "Ti sta bene ma dobbiamo stringerlo un tantino in vita e poi..." si avvicina e mi prende i capelli e me li raccoglie nelle mani "Con l'acconciatura giusta sarai splendida" "Mio figlio è proprio fortunato a sposare una ragazza così bella, dico sul serio hai fatto una bellissima figlia" "La ringrazio signor Frederick ma mi definirei appena carina" Angelo mi da uno scappellotto sulla testa "Ahi mi hai fatto male" "Su con la testa e non dire stupidaggini e accetta i complimenti che ti fanno" rido "Ok grazie" "Vieni di là che ti devo parlare" Angelo mi porta in soggiorno "Sherley tesoro mio ti vedo giù oggi che hai" "Niente Angelo sono solo un po' triste perchè questo è il vestito di mia madre e vedi lei non c'è e io..." scoppio in lacrime "Perdonami la finisco subito" mi asciugo le lacrime "Tesoro lo so che vorresti che tua madre fosse ancora viva, ma guarda il lato positivo hai un padre che ti ama tanto, un suocero che ti adora che detto tra noi è raro, un ragazzo a cui piaci e poi vi sposerete e si prenderà cura di te" "Io non piaccio a Jonathan, siamo diventati amici" "Mi hanno detto del fatto del divano e fidati cara queste cose so come vanno a finire" "Ok il capo sei tu. Grazie Angelo, sei molto buono." "Figurati zuccherino è un piacere" mi abbraccia. "Hey voi due dobbiamo chiamare il sarto per la modifica".
Passo quasi mezza giornata in piedi su uno sgabello col sarto che mi gironzola intorno e fissa aghi dappertutto, non mi sento più le gambe "Per favore mi dica che abbiamo finito" "Si bella abbiamo finito, poi vi riporterò il vestito nella giusta misura" "La ringrazio, ora vado a togliermi questo vestito di dosso e mi farò una doccia" me lo tolgo, lo ripongo nella protezione e mio padre lo prende e lo porta via con sè mentre io sguscio nella doccia. Sento ogni singola goccia che scende sulla mia schiena e mi lascia una bella sensazione in tutto il corpo. Mi ha colpito molto che Angelo si sia preoccupato per me, uno giudica male una persona che probabilmente capisce molte più cose rispetto agli altri. In questo momento vorrei avere la testa completamente vuota, senza nessun pensiero che mi frulla la mente.
Mi metto l'accappatoio per coprirmi e cerco con l'asciugamano di asciugare un po' i capelli bagnati. Dopo essermi asciutta tutta completamente mi butto sul letto col mio album da disegno e cerco di disegnare qualcosa per far fuoriuscire una delle idee che la mia testa ha imprigionato. Mi viene in mente quando Jonathan mentre disegnavo mi osservava da dietro perchè mi era venuto a chiamare per la cena e io ero stata scortese nei suoi confronti. Se n'è andato senza salutare, mi ha lasciata sul quel divano da sola a dormire, neanche un biglietto.
Ho disegnato un ragazzo che guarda il mare al tramonto, ha i capelli castani e una polo e ha gli occhi più belli che abbia mai visto. Da una parte vorrei ucciderlo da una parte vorrei abbracciarlo. Non mi sarei mai dovuta addormentare così l'avrei salutato e ora non starei qui a rimunginarci sopra... Ma che dico è colpa sua... o forse è mia. Uffa ma perchè sono così difficile, non riesco a capire nemmeno me stessa. Insomma finalmente sono arrivata alla conclusione che è colpa di entrambi. Ma a che serve tanto ora è a consolare i familiari di Dylan e io qui a fare la musona. Squilla il telefono "Papà rispondo io" grido per farmi sentire "Pronto chi è?" "Sherley sei tu?" "Si ma chi è?" "Sono Jonathan. Senti mi dispiace di averti lasciata lì da sola. Ti ringrazio per essermi stata vicino ieri, mi sei stata molto d'aiuto" "Figurati di niente. Allora tornerai tra una settimana?" "Si domenica ci sarà il funerale di Dylan e poi lunedí torno" "Come stanno la madre e la sorella?" "Male ma hanno un po' di sostegno da parte mia" "Fagli le condoglianze anche da parte mia e di mio padre, ci dispiace molto" "Si lo farò, allora come stai? Te la cavi anche senza di me?" "Si non ho bisogno della tua presenza" "Non ti credo neanche un pochino'' arrotolo il filo del telefono attorno all'indice "Perchè non mi credi" "Perchè tu mi manchi, più che altro mi mancano le tue cuscinate" ride dal telefono "Davvero ti manco?" "Si perchè io non ti manco?" "No per niente" "Lo sai che sei una pessima bugiarda" "Ma finiscila tu" "Non c'è niente di male a voler bene ad una persona sai?" "Si ma io non sono molto espansiva" "Quindi questo vuol dire che ti manco" "Cosa te lo fa pensare" "Perchè cerchi di tergiversare allora?" "Io non tergiverso" "Certo e io sono Obama. Sherley io..." si sente la voce di una ragazza che lo chiama "Devo andare, ma se vuoi ci possiamo sentire più tardi" "Ma non ho il tuo numero genio" "Io si, me l'ha dato tuo padre. Allora ti chiamo io?" "Si ora vai" "Ok ciao Sherley, ti voglio bene" "Ok ciao Jonathan".
Sono al settimo cielo, mi metto a saltare sul letto. In questo momento il mio cuore fa delle capriole per la felicità, è un fuoco d'artificio che mi esplode in petto. Non vedo l'ora che viene lunedì di nuovo. "Sherley chi era?" entra mio padre all'improvviso "Ah era Jonathan" non riesco a togliermi il sorriso che ho sul volto "Ah ecco perchè sei così felice" "No è che mi ha detto una cosa che mi ha fatto ridere tutto qui" "Sicura?!" "Assolutamente" se ne va.
Vorrei urlare talmente sono felice.
Aspetterò la sua chiamata impaziente.
Ciao a tutte ragazze!!Allora vorrei condividere con tutte voi la mia news. I miei mi hanno comprato un cellulare nuovo e questo significa che potrò pubblicare più spesso per la gioia di tutte quelle ragazze che leggono la mia storia. Poi vi volevo ringraziare a tutte di cuore per il traguardo di 300 visualizzazioni, lo so che è ancora poco ma per me è davvero tanto quindi Grazie vi voglio bene. Detto questo mi auguro che questo capitolo vi piaccia, in questi giorni mi frullano tante idee per la testa perciò ce ne saranno degli altri.
Grazie ancora e alla prossima.

Mi sono innamorata di mio marito Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora