10.Ritorno anticipato

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Stamattina mi sveglio di buon umore. Scendo di sotto "Buongiorno signori" "Giorno Sherley" me lo dicono insieme. "Come mai così sorridente stamattina?" "Niente sono solo felice" si scambiano un'occhiata entrambi compiaciuti. Ora chiamo il tizio di ieri sera "Pronto sono la ragazza che hai chiamato tre volte" "Ah si mi ricordo" "Senti penso che Cecilia ti abbia dato il mio numero e non il suo" "Non è stata Cecilia" "E chi?" "Il suo migliore amico Ryan" "Ma scusa perchè non vai a casa sua?" "Perchè non vuole parlarmi" è disperato si sente dalla voce. Io conosco Cecilia ed è una ragazza dura che se si mette una cosa in testa la fa. "Comunque io sono Sherley, non mi ero presentata" "Io mi chiamo Matt" "Aspetta ma io e te ci siamo visti fuori scuola, ci ha presentato Cecilia" "È vero ora mi ricordo" "Mi dispiace che tra te e lei non è andata come volevi ma il massimo che posso fare è darti il numero" "No va bene grazie e scusa del disturbo ma avevo questo numero e ho chiamato convinto che fosse lei." "Te lo mando su whatsapp, ho il tuo numero" "Ok ti ringrazio tanto" "Ciao". Gli mando il numero. Povero ragazzo, ci è rimasto proprio male. E come biasimarlo, quando tieni ad una persona e non vuoi che vada via dalla tua vita si sta sempre una pezza. È forse per questo che mi sono fidanzata solo due volte nella mia vita. Essere fidanzati è bello solo all'inizio quando va tutto bene poi quando è tutto finito hai voglia di buttarti giù da ogni grattacielo di New York. Sinceramente è proprio per questo motivo che ho paura di innamorarmi di qualcuno. Ma non si può prevenire, prima o poi succede a tutti almeno una volta nella vita di innamorarsi e l'unica cura è condividere quell'amore con la persona che ami. Già... Noi esseri umani siamo proprio strani e stupidi ma è nella nostra natura... purtroppo.
Oggi ho la giornata libera quindi decido di andare a mare. Preparo tutto quello che mi serve e prendo la macchina di mio padre. Mentre guido ricordo Jonathan che mi prese il braccio mentre ce ne stavamo andando a casa per chiedermi di fare qualcos'altro, della pallonata, quando mi ha buttata in acqua. Una giornata stupenda.

Sono a casa dopo una giornata di mare, sotto la doccia pensando che stasera parlerò di nuovo con Jonathan. Sto cantando per la felicità. Poi tra me e me penso: se sono così quando lui non c'è figuriamoci quando lo rivedrò. A proposito di questo, quando lui tornerà non devo pensarlo proprio altrimenti mi ritroverò a dormirgli vicino e dopo voglio vedere come la metto.
Scendo per la cena e mi siedo "Buon appetito" "Anche a te mia cara" "Signor Frederick può anche chiamarmi Sherley" "Va bene lo farò" "Ti sei divertita oggi al mare?" "Si non vedevo l'ora di ritornarci" "Hai fatto bene perchè oggi faceva proprio un gran caldo. Prima ho sentito mio figlio e mi ha detto che il funerale si tiene domani perchè alla fine hanno fatto tutte le analisi e quindi domani lo seppelliranno" "Non è per niente bello quando ti muore una persona a cui tieni molto" "Dylan e mio figlio erano inseparabili, ma da un po' di tempo a questa parte non andavano molto d'accordo per quello che combinava Dylan. Mi dispiace per ciò che è accaduto ma se l'è cercata" "Già" fisso il mio piatto e sposto il cibo con la forchetta, tutto ad un tratto non ho più fame "Jonathan le ha detto altro?" "Si mi ha detto anche che tornerà dopodomani" cerco di fare l'indifferente "Va bene" interviene mio padre "Come mai lo volevi sapere?" "Una semplice curosità" mi fissano "Che c'è?" "Guarda saremo pure vecchi ma non siamo stupidi" alzo gli occhi al cielo "Voi due vi state innamorando l'un dell'altra" "No. Signor Frederick tra me e Jonathan c'è solo un semplice rapporto di amicizia" "Credimi Sherley, di solito queste cose vanno oltre l'amicizia" "Ma scusate dove sta scritto che un uomo e una donna non possono essere solo amici?!" "Nessuno solo che la vostra amicizia è un'amicizia strana" "Signor Frederick mi creda quando le dico che suo figlio non è interessato a me" "Vedremo" "Sentite voi ora andate a riposarvi sul divano, i piatti li faccio io" "Sei sicura?" "Non preoccupatevi ci penso io". Loro se ne vanno in soggiorno e io mi metto all'opera, tanto non sono molti piatti da lavare quindi posso farli tranquillamente.
Mentre sto asciugando le posate mi vibra il telefono nella tasca, lo prendo ed è il numero di Jonathan "Pronto Cecilia!!!" "Ma veramente mi chiamo Jonathan" bisbiglio "Lo so ma i vecchi potrebbero sentirmi" "Ok. Ti devo dire una cosa" "Si me l'ha detto tuo padre che torni dopodomani e che domani si terrà il funerale" "Certo che con mio padre se devi mantenere un segreto, sta tranquilla che lo saprà già mezzo mondo" "Non preoccuparti non è l'unico" "Ora sono più tranquillo" "Come va allora lì?" "Eh... Diciamo bene. Anche se sono molto arrabbiato perchè se Dylan mi avesse ascoltato ora non starei qui per il suo funerale" "Lo so." "Però la madre mi ha detto che lui ultimamente mi stava cercando per parlarmi e per rimettere le cose a posto ma poi... è andata così" "Ti capisco è dura" "Già... Di un po' cosa hai fatto oggi senza di me?" se non fa lo sbruffone non è lui "Sono andata a mare" "Almeno c'è qualcuno che si diverte" "Avevo voglia di riandarci" "E scommetto che ti sarai annoiata senza la mia presenza" "No veramente sono stata tranquilla e serena senza la tua presenza" "Non è vero, perchè io sono l'anima della festa e se non ci sono io tutti si annoiano" "Ah già me n'ero scordata" "Cosa?" "Che sei una pavone" "I pavoni sono dei bellissimi uccelli" "Infatti c'è una cosa che vi accomuna" "La bellezza" "No la vanità" "Oh si cara guarda ho dei capelli meravigliosi" fa la voce da femmina e rido "Stamattina sono stata dal parrucchiere che me l'ha fatti da favola" rido ancora "Finiscila" "Ma tu hai detto che sono vanitoso" "Si ma non in quel senso" "Non ti piace la mia parte femminile" "Ehm... No proprio no" ride. "Hai già preparato il letto per tutte e due?" "No perchè sono sicura di avere una colazione a letto per tutta la settimana" "Staremo a vedere". "Sherley ti da fastidio parlare con me?" "No perchè anche se sei un pavone sei simpatico" "Quindi ti piace stare in mia compagnia" "Si diciamo così" "Anche a me. Sei una ragazza con cui si può parlare di tutto, sai stare allo scherzo, sei spiritosa, dolce, sensibile e premurosa" mi sento le guance completamente calde e non so cosa dire "Ma dai per così poco" "Per me hai fatto tanto" "Ti ho solo consolato tutto qui" "Si ma nonostante io ti avessi trattato una schifezza e scusami ancora se l'ho fatto" "No è un brutto momento e capisco perfettamente" "Sai tu sei l'unica che mi fa sentire meglio in questo momento" "Sono felice di aiutarti a stare meglio" ma che cosa dici Sherley, sbatterei la testa nel muro "Non vedo l'ora di tornare" "Perchè?" "Perchè voglio stare un po' con te, mi mancano le tue cuscinate in faccia" "Certo nessuno sa resistere alle mie cuscinate" "Si è così" ridiamo. "Che fai in questo momento?" "Sto asciugando delle posate. Tu?" "Parlo con te e faccio la poltrona sul letto" "Finalmente ho finito di asciugare" "Senti ho un'idea" "Dimmi pure" "Ce l'hai Skype?" "Certo" "Potremmo fare la videochiamata se vuoi?" "Per me va bene" "Allora attacco e ci vediamo su Skype" "Va bene" "Ci rivediamo" attacchiamo.
Io mi sciolgo in fretta i capelli e me li sistemo e poi corro subito in camera davanti il computer e mi sta chiamando. Oddio l'ansia mi assale perchè a telefono puoi nascondere le tue emozioni ma in videochiamata no. Rispondo, passa qualche secondo e lo vedo davanti allo schermo del mio PC "Ciaoo pavone!" è proprio carino "Ciao musona!Ci siamo abbronzate oggi eh?" "Sai quando uno va a mare si abbronza" "Buono a sapersi" sorrido "Sento una voce di sottofondo" "Mia madre che parla con mio padre" "Ah si sta alla stanza affianco" "Allora signorinella sei contenta che dopodomani torno?" "Ma per forza?! Si sta così bene qui senza di te" alza un sopracciglio "Non credo proprio brutta bugiarda che non sei altro" "Si un po' sono contenta perchè ti darò del filo da torcere per il fatto della sfida" "Io invece penso che dovresti prepararti alla sconfitta" "No caro il mio pavone, sono sicura di non perdere" "Ma se vuoi possiamo anche non farla più la sfida" francamente ne sarei più sollevata "Come vuoi tu" "No io te l'ho chiesto per primo" se gli dicessi di si penserebbe che ho paura ma se gli dicessi di no dopo devo stare con l'ansia di dormire nel letto con lui "Senti penso sia meglio per entrambi se questa sfida non la facessimo più" mi guarda perplesso "Perchè meglio per entrambi?" "Perchè..." non so perchè ho detto per entrambi ma adesso devo pensare qualcosa alla svelta "Fidati è meglio se non la facciamo" "Va bene, non voglio indagare" sbuffa "Allora che facciamo?" "Girarsi i pollici sarebbe bello ma poi sarebbe scocciante" "Per me sarebbe sempre scocciante" "Dai anima della festa non dirmi che sei a corto di idee" "No mia cara" "Mi sembri tuo padre" "Non sono vecchio ho 20 anni" "Un ventenne con il cervello incallito di un cinquantenne" gli faccio la linguaccia "Quando torno ti devo dare una bella lezione" "Magari mi metti pure in castigo mamma" "No aspettati di peggio" fa un sorrisetto che non mi piace per niente "Allora cercherò di non farmi trovare quando sarai qui" "È inutile. Ti verrò a cercare e ti scoverò" "Non ne sarei così sicura" "E poi vedrai" sorride "Piuttosto dimmi... Sei pronto per domani?" "Da una parte me l'aspettavo che morisse da un momento all'altro, diventava più secco e debole ogni giorno che passava. Io ho cercato di tirarlo fuori da questa storia fin da quando ha cominciato ma... Un certo punto ci siamo presi a botte pesantemente e da lì ci siamo divisi. Io le so bene le ragioni per cui si drogava ma quella cosa gli faceva male e ho fatto di tutto pur di non farlo drogare ma... non mi dava mai ascolto. Ci ho pensato tutta la giornata, ho pianto perchè non lo vedrò mai più ma almeno adesso lassù non soffrirà più e per me questo è l'importante. E poi adesso..." sto sull'orlo di piangere ma non lo faccio "Adesso ho te" quelle parole mi rimbombano nel cervello. "Non preoccuparti, se hai qualche problema sai già che mi trovi disponibile" mi sorride "Lo so. Sei fantastica. Grazie" vorrei scavarmi una fossa profondissima per l'imbarazzo "Di niente" mi fissa "Sherley mi dispiace interrompere la nostra conversazione ma devo andare a letto" sorrido "Oh si... certo... allora buonanotte e cerca di continuare a pensare positivo anche domani" "Lo farò. Sherley ti voglio bene. Notte" "Buonanotte Jonathan" si è chiusa la videochiamata. Mi appoggio sullo schienale della sedia con le braccia dietro la testa e i piedi sulla scrivania, non mi accorgo che la sedia si sbilancia e cado per terra. Anche se sono caduta rido... non lo so perchè ma rido a crepapelle... in questo momento non c'è niente che può buttarmi giù di morale.
Mi sono innamorata di lui.

Salve a tutte care le mie lettrici. Mi scuso per non aver pubblicato subito questo nuovo capitolo ma ho avuto un po' da fare ma adesso cercherò di far uscire capitoli più spesso. Vi ringrazio per le 400 visualizzazioni della mia storia e sinceramente la cosa mi rende molto felice perchè ci avviciniamo sempre di più alle 500 che per me è già un grandissimo traguardo. Detto ciò vorrei sapere da voi qualche pensiero, magari qualcosa della storia che non vi è piaciuto, qualche elemento che vi piacerebbe ci fosse e grazie al vostro aiuto potrò migliorare la mia storia.
Se volete farmi qualche domanda o contattarmi, mi sono iscritta da poco su Ask e potete trovarmi col nickname di francybel20. Ho finito col mio spazio autrice, spero che il capitolo vi piaccia e alla prossima.

Mi sono innamorata di mio marito Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora