"Sherley, piccola mia" apro gli occhi controvoglia "Ha chiamato Mike e ha detto che oggi non apre per lutto" "Ah mi dispiace, ma sai chi è morto per caso?" "È un lontano parente, Mike ha detto che non lo vedeva mai quindi non preoccuparti troppo" mi tiro su le coperte "Va bene ora dormo un altro po' " mi scopre "Eh no signorinella, oggi stai con Jonathan e non voglio sentire scuse" cerco di soffocarmi col cuscino "Sherley vorrei che tu fossi più accomodante e gentile con gli ospiti e soprattutto con lui" "Senti papà per quanto io ci provi non mi sta per niente simpatico" mi mette una mano sulla spalla "Sherley tu vai sempre dritta come un treno e non ascolti. Io capisco benissimo che avresti preferito non avere un matrimonio combinato ma ti vorrei chiedere di istaurare almeno un rapporto di amicizia sennò la vita insieme sarà un inferno" abbasso la testa "Si papà, certo" "Ora muoviti altrimenti sono costretto a farti scendere di sotto a calci" rido "Che delicatezza, comunque mi muovo non preoccuparti, una doccia e vengo" "Va bene sbrigati". Mi dà letteralmente i nervi che debba passare una giornata con quello, volevo andare al parco sotto al mio alberello preferito a disegnare e invece no devo sprecare un giorno a presso a signorino so tutto io.
Finita la doccia, mi vesto con una maglietta verde acqua con lo scollo a barca, leggins neri e delle converse dello stesso colore della maglietta. Esco dalla stanza e nel corridoio sorprendentemente mi ritrovo a Jonathan davanti "Dormito bene?" gli faccio una smorfia "Una favola, ho la schiena a pezzi" "Mi dispiace, ma se ti fa tanto male ho una crema per farti passare il dolore" "Oh grazie al momento il dolore è sopportabile se dovesse peggiorare potrei chiedertela" "Non preoccuparti nessun problema, allora cosa vuoi fare oggi?" mi sento in imbarazzo "Bhe a te che andrebbe di fare?" ride "Ma se te l'ho chiesto prima io, va bene ti andrebbe di andare al parco a fare due passi poi ti posso portare in un posto in cui fanno degli hot dog ottimi poi se vuoi fare qualcos'altro dimmelo." incomicio a pensare che mi avesse letto nel pensiero "Va bene" "Allora andiamo" stava scendendo le scale quando mi accorgo di un particolare " Esci in ciabatte di solito?" scoppio a ridere "Ah si scusa non me ne sono accorto, vado e torno". Tutto sommato potrebbe essere una giornata interessante.
Scendo e vedo papà girarsi di scatto e penso che stava origliando "Buongiorno signor Frederick" "Buongiorno a te mia cara" il signor Frederick non è uno di quei suoceri molto seri e brontoloni, è un uomo pieno di energie, solare, divertente e mi tratta come una figlia "Allora io e Jonathan andiamo al parco e poi andiamo a mangiare qualcosa e poi penso che torneremo a casa" interviene lui dietro di me "Se ti va di fare qualcosa oggi pomeriggio sono disponibile" "Perchè non andate a vedere un film al cinema o a un museo o qualcos'altro?" "Si non preoccupatevi ci pensiamo noi, ora andiamo" saluto entrambi con la mano e poi siamo fuori dalla porta. "Bene Sherley staremo insieme per tutta la giornata non sei contenta!? Dalla tua faccia sembrerebbe proprio di no" "Invece tu sei contento di stare una giornata con me?" "Proprio contentissimo no, ma mi fa piacere stare del tempo con te così posso conoscere meglio questa musona" "A questa musona si dia il caso che non gli vai molto a genio" "Dì la verità, tu non hai molti amici vero?" "Si e per cosa dovrei avere degli amici, tanto alla fine ti deludono lo stesso come le altre persone" "Cara Sherley ho capito il tuo problema" "Ah si dottore mi dica di cosa soffro" la prende ironicamente "Allora lei soffre di una patologia comune, chiamata solitudine. Il tuo problema è che non ti fidi delle persone e pensi che non siano alla tua altezza" "Cosa te lo fa pensare?" "Sei una ragazza sicura di sè, dovresti allargare i tuoi orizzonti" lo fisso "Lo sai che penso di te invece?" si gira verso di me "Che sono un gran fico vero" "Che tu sei una persona triste e sola quanto me, tu fai la parte del simpatico e sei pieno di te ma in fondo non siamo così diversi, cocco di mamma" "Ah questa si che è bella, mi credi un viziato in pratica, uno che senza mamma e papà non muove un muscolo. Sinceramente tutto quello che ho me lo sono guadagnato e non ho vergogna di dire che ho un bel rapporto con mia madre come penso tu del resto" "Avevo" mi scappa una lacrima "Ho perso mia madre due anni fa, ma non preoccuparti sto bene l'ho superato" aumento il passo e mi raggiunge "Mi devi perdonare sono uno stupido non volevo ferirti, per farmi perdonare ti autorizzo a darmi uno schiaffo" "Ma sei pazzo davanti a tanta gente" "Si vai, non ho paura" anche se la cosa è molto allettante non glielo voglio dare "Non te lo darò ti sei già scusato, basta così" "Ma sono io che te lo chiedo, la mia faccia vuole conoscere la tua mano" mi viene da ridere "Va bene se la tua faccia lo vuole " gli do uno schiaffo leggero perchè non voglio fargli male "Wow, pensavo qualcosa alla incredibile Hulck ma va bene così" "Non continuare altrimenti te ne do uno vero" scoppiamo a ridere.
Siamo arrivati al parco "Sai volevo sapere, ieri sera che stavi ascoltando" "Leave me degli Imagine Dragons" mi guarda con due occhi spalancati "Noo! Non ci credo anche tu li ascolti!!!" "Si è la mia band preferita" "Anche la mia, a me piace un sacco Bledding Out" lo guardo meravigliata "Anche la mia!!".
"Dì un po' ti piace cantare?" sono imbarazzata "Si ma solo quando disegno" ride "Mi è capitato di sentirti, ma non frainterdermi canti bene" "Si certo una schifezza" ride ancora "No solo le note alte erano un po', diciamo particolari".
"Hai qualche hobby?" "Oh si, gioco a baseball" "Hai qualche squadra del cuore?" "Si io tifo per i New York Yankees" "Anche papà tifa per loro".
Dopo tante chiacchiere mi brontola lo stomaco "Qualcuno qui ha fame?" "Bhe io si e penso anche tu" "Andiamo dai".
Per tutto il tragitto stiamo in silenzio. Non pensavo che la sua compagnia fosse piacevole ma è bello parlare con lui. "Rimani qui vado a prendere degli hot dog" "Va bene" alla fine tutto sommato non è male, in fondo potrei sopportarlo. "Ecco a te" "Grazie" "Di niente" è buffo quando mangia, sembra uno scoiattolo con delle ghiande in bocca. "Allora com'è?" "Ottimo, veramente buono" "Adesso andiamo a casa tua o preferisci fare altro" "No andiamo a casa" "Dovremmo farlo più spesso" "Cosa?!" "Uscire insieme" " Si hai ragione".
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Mi sono innamorata di mio marito
RomanceSherley è una ragazza di 20 anni orfana di madre. Vive a New York con suo padre, un tipo molto legato alle tradizioni, che la promette sposa a un suo coetaneo, Jonathan. Le cose all'inizio non vanno molto bene ma dall'odio si passa all'amicizia e po...