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Dicono che una volta toccato il fondo si dia il via a un nuovo inizio, dove solo due sono le parole d'ordine: riscatto e rinascita.
Sarebbe bello se fosse realmente così.
Peccato che la mia vita sembri un continuo crollare e tutte le volte che provo a darmi lo slancio necessario a tornare a galla e riemergere a prendere fiato, inevitabilmente perdo consistenza sotto ai piedi, finendo in un baratro sempre più oscuro che minaccia di inghiottirmi per sempre.
Trovo veramente difficile continuare a riporre fiducia in me stessa e quando sento che per me non esiste una fine al peggio, tremendi pensieri negativi mi oscurano la mente.
Comincio a sentirmi suggestionata dal mio malcontento e inizio a credere che il giovedì sia il mio giorno più avverso, non che il resto della settimana sia una ritmatica macarena, sia chiaro.
Ogni giorno per me è una sfida costante e ormai non faccio che aspettarmi il lato nagativo di ogni cosa, solo che nel bel mezzo della settimana, succede un finimondo tale da superare ogni mia aspettativa.
Proprio per questo, facendo un resoconto di questa giornata, mi verrebbe voglia di accartocciare la mia esistenza come un foglio di giornale e buttarla tra i rifiuti dove è giusto che stia; essere me è veramente estenuante.
La difficoltà maggiore risiede nel ricordarmi che sono una madre e che non posso abbattermi, sono responsabile di un altro futuro oltre il mio.
Delle volte però è veramente difficile trovare la forza di asciugarsi le lacrime, di rimboccarsi le maniche sempre e comunque e andare avanti a rattoppare i continui squarci di questa vita mediocre.
La sera sta scendendo sulla città e io ho perso il lavoro più redditizio che potessi trovare, ho due arretrati sull'affitto e ho speso quei pochi spiccioli che mi rimanevano in tasca per poter comprare un po' di latte e delle medicine per Andrew e adesso non so più dove sbattere la testa affinchè i conti comincino a quadrare senza affanni.
Sussulto quando sento suonare il campanello, troppo presa dai miei pensieri per far finta di nulla.
Mi avvicino lentamente allo spioncino della porta e trattenendo il respiro mi appresto a guardare oltre, intenta a fingere di non essere in casa se a farmi visita dovesse essere il proprietario dell'appartamento.
Tiro immediatamente un sospiro di sollievo nel vedere Claire e ancora con le gambe tremanti, tolgo le sicure alla porta e la lascio entrare.
《Che ci fai quì?》chiedo mettendomi subito sulla difensiva, non mi aspettavo una sua visita.
《Dove dovrei essere? Non mi rispondi al telefono e sei andata via dal market sconvolta e con un bambino probabilmente malato!》spiega sincera, facendomi sentire una frana per non aver pensato a lei.
Abbassando la testa, mi rannicchio sul mio divano color magenta, portandomi le ginocchia al petto e senza dire nulla comincio a rosicchiare nervosamente l'unghia del pollice fino a sentire sulla lingua il sapore metallico del sangue.
《Andrew come sta?》domanda la mia amica sedendosi accanto a me, togliendomi il dito dalla bocca e lanciando un'occhiata di disappunto.
《Sta riposando》rispondo vagamente 《spero che le medicine facciano effetto!》rispondo evitando di guardarla negli occhi.
《Sicuramente si riprenderà presto, i bambini hanno lo stomaco delicato e sono sicura che con questo caldo avrà avuto un'indigestione bevendo acqua fredda!》suppone Claire ragionando di logica e io fingo di essere d'accordo con lei annuendo.
Il mio sguardo si perde nel vuoto mentre appoggio la guancia sul mio ginocchio, vagando con la testa sui pensieri più tristi, tra passato, presente e futuro.
《Kate va tutto bene?》chiede ancora preoccupata Claire 《mi stai facendo preoccupare sul serio!》
《No, non va bene assolutamente nulla, ma ci ho fatto l'abitudine ormai!》rispondo.
《So bene che il passato continua a tormentarti, ma devi lasciarlo alle spalle Kate!》dice Claire rimproverandomi.
《Il tuo comportamento di oggi non è da te!》aggiunge spronandomi a reagire 《questo non significa che al tuo posto non avrei fatto lo stesso》si affretta a chiarire.
《Ma ciò non toglie che non è da te Kate!》ripete rafforzando il concetto.
Osservo un buco creatosi sul mio pantalone vecchio e malandato e inizio a tirare nervosamente il cotone sfilacciato fino a crearne praticamente un cratere.
《Aver sentito la tua famiglia ti destabilizza, non puoi permettergli di continuare ad avere il controllo su te stessa! Non essere come loro!》dice posando una mano sul mio ginocchio con fare rassicurante.
Sospiro rumorosamente e mi tocca deglutire più volte per trovare il coraggio di riuscire a parlare.
《Non glielo permetto infatti, per questo sto cercando di andare avanti da sola!》rispondo con voce flebile, evitando lo sguardo della mia amica.
《Essere lontana fisicamente non significa che non riescano a raggiungere la tua mente!》continua pacatamente 《guardati Kate! Sei scossa come se qualcuno ti avesse appena presa a schiaffi!》
Ammutolisco, Claire ha ragione, razionalmente la penso come lei ma non è così semplice e nessuno potrà mai capire sino in fondo quel che provo.
《Quando ci sarà l'evento di tua sorella?》chiede seria.
《Questa domenica!》rispondo titubante e già una morsa allo stomaco minaccia di tramortirmi.
《Beh, almeno hai avuto la scusante adatta per non accettare l'invito, visto il poco preavviso》dice Claire rilassandosi, abbandonandosi allo schienale del divano, sventolando una mano in viso per farsi un po' di fresco.
Guardo Claire sentendomi colpevole.
《Hai rifiutato l'invito, vero?》chiede capendo che non è così e io taccio, troppo codarda per ammettere quanto sia stata stupida.
《Che cazzo Kate!》esclama alzandosi dal divano, mettendosi a camminare avanti e dietro, a braccia conserte, nel mio piccolo salotto.
《Questo è masochismo puro!》dice alzando il tono di voce《avresti dovuto evitare di rispondergli e tu addirittura dici che ci sarai alla festa? Voglio sperare che tu abbia intenzione di dargli buca!》
Alla mia ennesima non risposta Claire sbuffa e impreca teatralmente.
《Tu non puoi capire Claire, loro quando si mettono in testa una cosa è meglio non sfidarli troppo》dico giustificandomi 《quella volta ogni morte di papa mi tocca incontrarli per tenerli calmi!》continuo alzandomi e seguendo i suoi passi 《sai come si dice no? Tieniti stretto gli amici e ancora più stretto i nemici!》
Alla mia risposta, Claire va in incandescenza e nonostante la sua pelle scura, posso notare il suo volto diventare rosso fuoco.
《Tu non devi tenere buono nessuno, devi mettere dei paletti e delimitare il tuo spazio! Ne hai tutto il diritto.》dice urlandomi contro.
《Sono la figlia del reverendo, quella che ha macchiato l'onore del loro buon nome avendo un figlio fuori dal matrimonio!》dico sperando di essere capita un minimo.
《Avrei dato loro un altro motivo per vergognarsi di me non andando e non l'avrei passata liscia! Lo faccio anche per Andrew》continuo con voce tremante, vedendo i ricordi di circa sei anni fa, proiettarsi anche nel mio presente.
《Ma perché ti importa tanto di quel che pensano?》chiede Claire calmandosi.
《Non hanno perso tempo a giudicarti quando sei rimasta incinta e ti hanno obbligata a portare avanti la gravidanza quando avevi tutte le facoltà necessarie per abortire! Il medioevo è passato da un pezzo Kate, sappilo!》dice duramente la mia amica.
《Andrew è tutta la mia vita, non potrei immaginare neanche un solo istante senza di lui!》rispondo offesa, con gli occhi gonfi di lacrime che minacciano di strabordare, mentre un imbarazzante silenzio cala in casa mia aumentando il disagio.
《Non intendevo che avresti dovuto interrompere la gravidanza, quel che volevo dire è che non ti hanno nemmeno dato la possibilità di pensarci perché avevano già deciso per te!》dice Claire con tono dolce e pacato.
《Tu dici che non posso capirti e forse è vero》continua sussurrando 《ma sono certa che quando qualcosa o qualcuno ti fa stare male, va allontanato senza se e senza ma!》continua a parlare con lo sguardo fisso al di fuori della finestra, dove un temporale estivo inizia a farsi sentire.
Restiamo in silenzio, un po' perché io non ho il coraggio di rispondere e un po' perché Claire in questi anni ha imparato a conoscermi e sa bene che la mia famiglia è un tasto dolonte e non vuole certamente infierire.
《Come ti comporterai con Andrew?》chiede spezzando l'imbarazzo creatosi, rassegnata alla mia decisione di partecipare alla festa di mia sorella.
《Avevo intenzione di chiedere a Betty di stare con lui, ma questa mattina ho scoperto che è fuori città fino al mese prossimo!》dico sentendo il cuore in affanno e la gola stringersi a causa dell'ansia.
《Allora Andrew starà con me!》risponde Claire categorica.
《Ma tu domenica hai un appuntamento con quel musicista da cui cercavi di farti notare, aspettavi questo momento da una vita!》dico dispisciuta.
《Non importa, ormai mi ha notata e se il destino vorrà ci sarà una nuova occasione!》risponde sorridendo.
《Non posso chiederti questo》le dico sentendomi in colpa.
《Non lo stai facendo infatti, sono io che ho deciso! Devi avere i nervi ben saldi e con Andrew saresti ancora più vulnerabile!》spiega la mia amica 《discorso chiuso!》
Sorrido debolmente, ammetto che mi sento più tranquilla a sapere mio figlio con lei.
《Ti ringrazio Claire, non volevo proprio che si accanissero anche su di lui!》ammetto sollevata.
In tutti questi anni ho evitato ogni tipo di incontro tra mio figlio e il resto della mia famiglia.
Quel bambino è solo mio e nessuno deve sentirsi in diritto di dire o fare qualcosa, deve crescere il più serenamente possibile.
《Questa volta va così, ma promettimi che cambierai numero e smetterai di farti problemi per loro!》dice Claire pretenziosa.
《Ci proverò !》rispondo.
《Baz.. risposta sbagliata!》dice imitando il suono di un gioco a quiz.
《Farò il possibile sul serio!》dico cercando di essere convincente.
《Baz.. risposta sbagliata!》ripete.
《Va bene te lo prometto!》dico sapendo di dovermi impegnare molto per tener fede alla mia parola e so già che non sarà facile.
《Comunque sono molto delusa dal comportamento di Jasmine》esordisce Claire cambiando discorso.
《Anche se non potevo aspettarmi che fosse sincera! Le bionde hanno sempre qualche rotella fuori posto e qualche asso nella manica da ficcarti in culo.》dice amareggiata, tornando a sedersi e accavallando le gambe platealmente; fa così ogni volta che ha intenzione di spettegolare.
《È presa da quel tipo, la sua priorità è tenerselo stretto》dico quasi a giustificarla.
《Bhe con un tipo come quello anche io perderei la dignità per tenermelo stretto》ammette Claire, guardandosi le unghie laccate di rosso.
《Ma tutti quei muscoli non sono abbastanza per poter sopperire a quel carattere di merda, vero?》continua Claire, rivolgendomi uno sguardo indagatore.
Dalla camera vedo Andrew che ci raggiunge con il volto assonnato e bianco come un lenzuolo.
Cammina a passi stretti e veloci, perdendosi quasi in quella maglietta dei dinosauri che indossa, troppo grande per lui.
《Hey campione, come ti senti?》dice Claire con un sorriso smagliante.
《Ciao zia Claire, sto meglio!》risponde il bambino chiaramente senza energie, mentre viene a sedersi in braccio a me.
Stringo mio figlio tra le braccia, lo riempio di baci e immediatamente il mio cuore pare rigenerarsi.
《Mamma ho fame!》dice schivando il mio affetto.
《Cosa ti andrebbe di mangiare?》chiedo impreparata, non pensavo avesse avuto così presto appetito.
《Voglio la pizza!》esclama con voce squillante.
《Tesoro credo proprio che al momento non sia il pasto ideale!》rispondo dolcemente, pensando che non posso permettermi nemmeno una pizza in questo momento, sentendomi sopraffatta dal fallimento.
《Andrew》interviene la mia amica.
《Si zia Claire? 》risponde il bambino.
《Quando io ero malata volevo coccolarmi con del cibo non spazzatura ma ugualmente goloso! E sai cosa mi faceva stare meglio?》dice incuriosendo il bambino.
《Cosa? 》
《Un toast con burro di arachidi e banana schiacciata e un marshmallow!》risponde soddisfatta.
《Sembra buono! Posso averlo mamma?》chiede il bambino guardandomi.
《Peccato che non abbiamo il burro d'arachidi e nemmeno le banane!》ammetto ancora con una morsa allo stomaco.
Claire mi guarda con pietà ed è una cosa che non sopporto; sono in un baratro di insufficienza totale, fisica, economica e mentale.
Il mio frigo offre soltando del latte e qualche yogurt per la colazione, forse in dispensa ho qualche biscotto e qualche barattolo di zuppa già pronta.
《Facciamo così!》dice la mia amica balzando in piedi entusiasta 《la mamma ora va a fare una doccia rigenerante e noi andiamo in cucina e ci inventeremo qualcosa!》continua rallegrando anche il bambino coinvolgendolo.
Purtroppo sono consapevole di avere ben poco a disposizione in cucina; se Andrew non si fosse sentito male e non mi avessero licenziata, avrei comprato almeno qualche scatola di uova e del pollo, in attesa di ricevere il nuovo stipendio.
《Andiamo, va a darti una rinfrescata!》mi incoraggia claire con il suo sorriso.
Tentennando raggiungo il bagno, dopotutto ho necessità di lavarmi.
Mi spoglio gettando con sdegno gli abiti sudici e malconci nel portabiancheria e nel momento che il mio corpo va a contatto con l'acqua, le lacrime sgorgano sul mio viso mimetizzandosi.
Succede spesso, oserei dire sempre.
Ogni volta abbatto le mie barriere e lascio venire fuori tutte le emozioni represse, in silenzio, lontana da tutti, sperando di sciogliermi e finire nel tubo di scarico oppure desiderando che l'acqua diventi una dolce pioggia acida che possa togliere via dalla mia pelle il marchio di essere Katrine Fuller.
Vorrei urlare e maledire il giorno che sono venuta al mondo, ma tanto sarebbe inutile, passerei solo per l'ennesima pazza di turno.
Il suono del campanello mi mette nuovamente in allerta e immediatamente mi infilo l'accappatoio e corro sperando che nessuno abbia aperto.
La scena che mi trovo dinnanzi mi rende tremendamente triste e allo stesso tempo mi fa sentire fortunata.
Claire ha ordinato una pizza, creando un diversivo per distrarmi e non farmi sentire in soggezione per il suo gesto.
Andrew saltella urlando allegramente 《pizza, pizza, pizza》e Claire balla a ritmo delle sue parole.
《Claire》dico commossa 《non dovevi》aggiungo.
La mia amica prende un piatto con una fetta di pizza e me lo porge facendomi l'occhiolino.
《Ti ringrazio!》le dico in imbarazzo.
《Sono certa che avresti fatto lo stesso per me!》risponde Claire 《e poi oggi condividiamo una pizza, ma ben presto potresti offrirmi ostriche, caviale e champagne!》aggiunge sorridendo, provando a mettermi di buon umore.
《Lo spero sul serio Claire, mi piacerebbe molto!》rispondo poco convinta.
《Devi crederci, sperare non serve, devi essere convinta che prima o poi, qualcosa di bello accadrà!》dice la mia amica dandomi coraggio e io annuisco ancora, immaginandomi in un futuro in cui sarò libera da me stessa.

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