Le anime come la mia sono destinate a vivere per inerzia, conducendo un completo e costante abbandono e rifiuto verso le emozioni, quelle belle, in grado di segnare la pelle con dei brividi, capaci di far sognare a occhi aperti, famose per provocare le farfalle nello stomaco; la felicità è una meta sconosciuta per me.
Le anime come la mia sono condannate a vagare in uno spazio temporale che non ha un nome, perché nemmeno l'inferno è pronto ad accoglierle.
Il mio cuore pulsa veleno, i miei occhi piangono spine, la mia bocca ha il sapore del marcio; vivere è sempre più faticoso e quando non sia ha un posto nel mondo forse sarà meglio non farne più parte.
Il ricordo del volto impaurito di mio figlio ha aggiunto un'altra ferita nel mio profondo, sapere di essere l'unica responsabile mi devasta.
Fino a pochissimo tempo fa mi ero ripromessa di rimboccarmi le maniche, tentare il tutto e per tutto per cercare di risollevarmi, solo per Andrew.
Adesso invece, i cattivi pensieri stanno intasando nuovamente il mio cervello, convincendomi che forse quel bambino starebbe meglio senza di me, perché presto i miei spiriti maligni lo renderanno vittima dei peccati altrui e non posso permetterlo.《Che ci fai quì?》
Una voce mi tramortisce, come se mi avesse risvegliato da un'ipnosi.
Senza rendermene conto, il mio cuore mi ha guidato verso un luogo di pace, in cerca di conforto dinnanzi alla tomba di mia nonna.I miei occhi si annebbiano a causa di una miriade di lacrime che tentano invano di risvegliare una reazione in me.
Kevin mi osserva severo, aspettando una risposta che non credo arriverà, non ho voglia di lottare, ne ho abbastanza anche di lui.
Mi inginocchio sul terriccio umido, dove l'erba arsa dal sole ammortizza il contatto.
L'odore dei fiori misto a quello di cera fusa mi consuma definitivamente, sciogliendo quel che resta di me.Mi manchi nonna, mi mancano le tue carezze sui capelli, le tue parole sussurrate, le tue premure; mi manca essere amata da te.
Sapere che mi resta solo la morte per riabbracciarti, mi rende un fantasma tra i vivi.
Le mie parole rimangono in silenzio, mai pronunciate; non ricevere risposta renderebbe tutto più difficile.
Chiudo gli occhi e ormai la sua immagine comincia sbiadirsi; non ricordo più chiaramente la sua voce, la sua risata contagiosa, i suoi sguardi cupi e quelli intrinsi di gioia.
La sua esistenza diventa sempre più lontana ma la sua mancanza è più opprimente con ogni minuto che passa.《È tua nonna?》chiede Kevin, stranamente con rispetto e io annuisco alzandomi in piedi, pulendo le mie ginocchia e osservando la foto incorniciata, odiando gli angeli del paradiso per avermi strappato il mio punto di riferimento.
La sofferenza che mi porto dentro per il suo addio non è quantificabile.
Kevin mi fissa, mi scruta e io fingo di non farci caso, non voglio ricevere altri insulti.
La prima volta che ci siamo visti quì mi ha trattato come spazzatura, non oso immaginare cosa farà ora.《Non dovresti essere al locale?》chiede guardando il suo orologio da polso.
《A te che importa?》sbotto infastidita.
《Hai una scusa per mandarmi via! Tanto non mi volevi lì!》dico con voce atona, sono satura di problemi e solo lui ci manca a rincarare la dose; non sono una persona coraggiosa, non lo sono mai stata e ogni mio sforzo finirà presto nel cesso, tanto vale darci un taglio.《Me la dai vinta così facilmente?》risponde prendendo il suo telefono dalla tasca posteriore dei jeans, digitando qualcosa per poi riporlo dov'era.
《Consideralo il tuo giorno fortunato!》esclamo alzando le mani con indifferenza.
Dopotutto sarà meglio stare alla larga da quell'avvocato miserabile; se dovessero prpoporgli una barca di soldi non ci penserebbe due volte a trarmi qualche inganno, nemmeno Jhonathan potrebbe farci nulla.
STAI LEGGENDO
Dannatamente oltre
RomanceLa vita cos'è? Per Katrine è solo una punizione. Tutti noi dobbiamo fare i conti, presto o tardi, con le difficoltà che il destino ci riserva, ma spesso la forza, la fiducia e il coraggio, vengono meno e l'anima si imprigiona in un costante malesser...