Il caldo di Manhattan è terribile quest'oggi e ci fa boccheggiare già di prima mattina, costringendoci a svegliarci senza aver dormito granché.
Claire sbadiglia esausta e io la seguo a ruota libera prima di andare a preparare un caffè.
Mi sento frastornata, come se mi fossi risvegliata da una nottata passata in preda a deliri febbrili e fingere di essere tranquilla sta mandando in frantumi quel che resta della mia anima stropicciata; non è più umanamente possibile per me dividere la mia personalità, distaccando la parte sull'orlo di un precipizio da quella fluttuante e piena di vita e mostrare solo quest'ultima.
《Non so come fai a vivere senza aria condizionata!》si lamenta la mia amica interrompendo i miei pensieri.
La vedo sventolarsi un foglio di giornale in viso; i suoi capelli scuri e mossi le si sono incollati sulla fronte con il sudore e il suo top bianco è diventato quasi trasparente e le si è praticamente attaccato addosso come una seconda pelle.《Diciamo che passavo poco tempo in questa casa!》ammetto come scusante, non mi va di evidenziare ogni volta il mio status sociale e poi quel che dico è vero; lavorando al market uscivo di casa a tutte le ore e quando facevo doppio turno rincasavo molto tardi.
Claire sta per dire qualcosa di poco piacevole per me, lo capisco perché abbozza un sorriso e sospira pensierosa.
《Mamma!》urla mio figlio rubando la scena alla mia amica.Andrew mi corre incontro saltandomi in braccio e io accolgo il suo corpicino con tanto amore.
Profuma di buono, il suo odore mi tranquillizza all'istante ricordandomi quanto io debba essere forte per entrambi.
Stringo gli occhi per non lasciar sfuggire nemmeno una lacrima; la prospettiva che momentaneamente mi proietta il futuro non mi augura nulla di buono e il mio timore più grande si riversa su mio figlio, ma non devo darlo a capire.《Buongiorno tesoro mio!》dico riempiendolo di baci, beandomi della sua stretta calorosa, provando ad accantonare tutti i problemi per qualche secondo.
《Mi sei mancata tanto ieri!》dice stringendomi sempre più forte, facendomi emozionare.
Adoro quando mi fa tutte queste moine, mi fa sentire la persona più speciale del suo mondo.《Anche tu mi sei mancato tesoro, ma ora la mamma è con te!》dico per rassicurare più me stessa che il bambino.
Se solo avessi dato ascolto alla mia amica in passato, ora non mi ritroverei in questo limbo costante tra dolore atroce e sofferenza esistenziale.《Hey campione, perché non dici alla mamma anche quanto ci siamo divertiti io e te ieri?》interviene Claire fingendosi offesa e ignorata.
Il suo è certamente un tentativo per smorzare il fiume di pensieri che continua ad attanare la mia testa; lei intuisce sempre i miei deliri.《Si mamma è vero!》esclama entusiasta mio figlio.
《La zia Claire ieri mi ha accompagnato a comprare un gelato, ma lei lo mangiava facendo dei bocconi troppo grandi e le si è congelato il cervello e aveva una faccia super buffa!》racconta divertito, imitando le smorfie di sofferenza di Claire e burlandosi di lei.
《Sembrava una scimmia e faceva uh-uh-uh!》parla con discrezione, avvicinandosi al mio orecchio e coprendo maldestramente la bocca con una mano per non farsi sentire da Claire, ovviamente senza riuscirci.L'immagine della mia amica che soffre per il mal di testa causato dal gelato è così vivida che mi sembra di essere stata con loro ieri e questo mi porta a ridere di gusto, provando finalmente un po' di leggerezza di cui avevo bisogno.
《Che piccolo traditore, come osi prendermi in giro?》dice Claire provando ad acciuffare mio figlio che rapidame mette in atto una fuga, dando il via a un inseguimento giocoso per tutta la casa.
《Dove scappi? Se ti prendo..》
Claire continua a corrergli dietro minacciandolo per finta, scatenando la risata fragorosa del bambino e udire quel suono mi rende sempre più convinta di aver fatto la scelta giusta nel portare avanti la gravidanza.
Ci sono alcuni giorni che stento a credere che siano passati sei anni da quando mi è stato posato sul ventre quel piccolo fagottino d'amore e mi è sempre più difficile pensare alla forza che ho avuto nel metterlo al mondo.
Sin dal primo momento che ho sentito il suo cuore battere, ho capito che non sarei stata mai più sola e che nonostante il tempismo pessimo e la dinamica ancora peggio, non avrei potuto avere un dono più grande.
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Dannatamente oltre
RomanceLa vita cos'è? Per Katrine è solo una punizione. Tutti noi dobbiamo fare i conti, presto o tardi, con le difficoltà che il destino ci riserva, ma spesso la forza, la fiducia e il coraggio, vengono meno e l'anima si imprigiona in un costante malesser...