La svolta è sempre dietro l'angolo, il segreto sta nell'imboccare lo svincolo giusto e forse, posso dire che anche per me è giunto un momento propizio, quantomeno lo spero.
Il "sax on the jazz" è un locale decisamente di lusso a differenza di molti altri e mettere piede in questo posto che trasuda eleganza e stile, mi fa sentire abbastanza fuori luogo.
L'insegna esterna già mostra, letteralmente a caratteri cubitali, che si tratta di club esclusivo per persone altolocate; pare proprio uno di quei luoghi irraggiungibili per i comuni mortali come me.
Se non mi avesse indirizzata Claire in questo posto, sicuramente non avrei avuto nemmeno l'occasione di passarci per pura casualità.L'ingresso è composto da una miriade di vetrate che brillano riflettendo la luce del sole; l'imponenza di tutta questa struttura domina senza dubbi tutto il quartiere.
Il pavimento di marmo color ambra, estremante tirato a lucido, rispecchia la mia figura e quella di Andrew passo dopo passo e finisco col vergognarmi da morire per non aver pensato di indossare qualcosa di più appropriato di un jeans e una maglietta.
Il fatto è che Claire non ha pensato di darmi più informazioni, poverina andava così tanto di fretta; è già molto quello che ha fatto.Il fresco dell'aria condizionata è un qualcosa di veramente confortante per il nostro benessere e persino Andrew si sta beando del fresco arieggiare; non si sogna minimamente di fare i capricci, almeno per ora.
《Andrew tesoro, ricordi cosa ti ha detto la mamma?》bisbiglio raggiungendo il bancone del bar.
《Si mamma! Farò il bravo!》risponde cantilenando dopo aver sentito per un milione di volte le mie raccomandazioni.《Mi scusi signora ma siamo chiusi!》dice un ragazzo biondino, suppergiù della mia età, intento a pulire la superficie del bancone.
Il forte odore di detergente mi destabilizza, rallentando i miei riflessi già messi alla prova dalla timidezza.
《Ehm si!》dico balbettando nervosa 《ecco, io in realtà vengo da Mark!》aggiungo senza dire nemmeno una frase di senso compiuto.
Il ragazzo mi guarda confuso, ma non dice nulla per educazione, si limita solo ad aggrottare la fronte.《Mi manda Mark per un colloquio di lavoro!》preciso tutto d'un fiato, onde evitare di incappare di nuovo.
《Oh! Capisco!》dice il ragazzo 《è strano però, nessuno mi ha informato!》continua titubante.
Il timore di aver fatto un enorme buco nell'acqua si insinua immediatamente nella mia testa e per un momento penso di aver potuto sbagliare locale, ma poi metto mentalmente a confronto il bigliettino da visita con l'insegna esterna e almeno in questo sono sicura di non aver toppato.
Il dubbio che si palesa successivamente è che Claire mi abbia invogliata a presentarmi ma senza che nessuno abbia messo al corrente il titolare e sentendomi una sciocca ho l'impressione che il mio viso stia per andare in fiamme.
《È stata una cosa improvvisa anche per me, mi dispiace di aver arrecato disturbo! Devo aver capito male!》dico pronta a girare i tacchi e andare a chiedere spiegazioni alla mia amica.
《No aspetta!》dice il barista.
《Il capo dovrebbe arrivare a momenti, non farti problemi per le mie parole, stavo solo pensando a voce alta!》spiega con tranquillità 《ma sai? Da noi le improvvisate sono all'ordine del giorno e devo ancora abituarmici! Lavoro quì da meno di un mese!》
《Accomodatevi, posso offrirvi qualcosa?》chiede indicando con gli occhi anche il bambino.
《Oh no no, grazie! A posto così!》dico rifiutando.
Andrew invece, non pare essere della mia stessa opinione e tirandomi un lembo della maglia attira la mia attenzione.
《Mamma io ho sete!》dice provando a sussurrare senza riuscirci e mi maledico all'istante per non aver pensato di portare la sua bottiglietta con me.

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Dannatamente oltre
RomantikLa vita cos'è? Per Katrine è solo una punizione. Tutti noi dobbiamo fare i conti, presto o tardi, con le difficoltà che il destino ci riserva, ma spesso la forza, la fiducia e il coraggio, vengono meno e l'anima si imprigiona in un costante malesser...