I profumi di Marika

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Una bella mattina nella città di Vicenza verso la campagna presso un vasto campo di mais, in lontananza si notava una casa dalle grandi dimensioni.

La giornata era stupenda il cielo era dal colore da l'azzurro intenso, e sfumava al blu, in più da l'intensità e dal fascino dei suoi colori sembrava come fosse stato colorato da dei pastelli in un dipinto.

In quel momento del vento soffiava scorrendo nel vasto prato, facendo oscillare tutte le milioni di spighe che ricoprivano esso.

L'aria profumava di un'essenza da fiori e miele, e in lontananza vicino a l'immensa prateria si notava anche una fattoria presso a un piccolo lago.

Il sole era così splendido che esso risplendendo nell'acqua, rispecchiava i suoi affascinanti raggi nelle finestre di alcune case dalla sua brillantezza.

Poco più in là presso il campo di mais, di specifico esattamente nella casa dalle enormi dimensioni ci abitava una ragazza di nome: "Marika".

Marika era una donna di media statura, e aveva dei bellissimi lunghi capelli rossi, i suoi occhi erano di un affascinante colore verde splendente, mentre il suo viso era candido come la neve, in particolare con delle lentiggini.

Marika indossava degli orecchini d'oro ad anello, poi vestiva con un lungo abito giallo decorato da centinaia di piccoli fiori azzurri, e portava dei sandali marroni eleganti.

In quel momento Marika si era giusto appena svegliata, poi aprì i balconi, e si affacciò alla finestra notando la splendida giornata.

Successivamente si fece un bagno, poi si vestì e scese le scale dirigendosi alla cucina del piano di sotto.

Marika era una grande appassionata di profumi, e ne conosceva di svariati generi, quindi in passato decise di aprirsi una sua personale attività.

Addirittura molti dei suoi prodotti se li produceva lei personalmente usufruendo dei mix delle essenze che conosceva, e soprattutto ne aveva una vasta cultura.

Marika a l'interno di casa sua, aveva una stanza dove in particolare la usava come magazzino per tenere tutta la sua merce ed era completamente colma di centinaia di boccette di vetro, e tutte contenevano un'essenza propria.

In più si notavano dei lunghi scaffali completamente ricchi con migliaia di piccole provette, e ognuna aveva un colore diverso da l'altra.

Esse essendo di vetro, venivano abbagliate attraverso i raggi di luce che entravano da una finestra , e nella parete della stanza riflettevano l'effetto di una scia luminosa multicolore, che a l'apparenza assomigliava a un arcobaleno dopo qualche temporale.

Marika entrò nella stanza e riempì alcune scatole di diversi prodotti, raccogliendo anche diverse boccette dagli scaffali, poi uscì di casa e le caricò nella sua auto assieme a tutto l'occorrente.

Successivamente Marika rientrò in casa e si diresse verso la cucina, poi si preparò un tè caldo, mentre nel frattempo si leggeva una rivista.

Pochi attimi dopo entrò in casa suo zio ed era un signore anziano di settant'anni, grasso dai capelli corti bianchi e in piazza, di tale colore ugualmente lo erano anche i baffi, aveva gli occhi azzurri e le guance rosse.

Si chiamava Greg, e indossava un panciotto bordò, poi sotto teneva una camicia bianca a maniche lunghe, e portava i pantaloni beige, con delle scarpe eleganti dal colore marrone scuro.

Greg disse verso Marika: "oh, ma buongiorno raggio di sole!".

Marika si alzò in piedi e poi sorrise, subito dopo corse verso Greg e dalla felicità lo abbracciò dicendogli: "ciao zio!, come stai!?".

La Saponetta III CataclysmDove le storie prendono vita. Scoprilo ora