Shisen

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"NO! NON VOGLIO! TI ODIO!!! TI ODIO!!!"

Sembrava che stesse andando tutto bene...

Sembrava che le cose cominciassero ad incastrarsi, nella vita di tutti i giorni, e che tutto iniziasse ad avere quasi un senso...quasi un percorso più fluido...

Katsuki Izuku e Takibi passavano molto più tempo insieme e soprattutto l'Alpha biondo, per quanto ancora solo sotto la supervisione di Natsuo o Izuku stesso, cercava di instaurare un rapporto con il piccolo rimanendo alcune ore insieme a lui...per giocare o, semplicemente, pranzare insieme...

Takibi andava anche ogni due settimane a trovare Touya, cosa di cui era entusiasta, e pian piano anche la cameretta in casa di Katsuki stava iniziando a prendere forma...

Si...non era semplice...

Per quanto la parte umana di Katsuki aveva già accettato quel bambino, volendo al più presto averlo con loro, erano ancora costretti a farlo dormire da Natsuo o da Fuyumi... per fare in modo che non ci fossero "incidenti"....

Ma un incidente c'era stato...

Un incidente che forse era sì naturale, visti i loro secondi generi, ma che capitava in un momento che definire "peggiore" era riduttivo...

Perché da quella prima giornata in prigione, dove il calore di Izuku li aveva fatti letteralmente impazzire, era venuta fuori una conseguenza a cui nessuno aveva pensato...

Un'altro bambino...

Izuku aveva scoperto di essere gravido a tre mesi da quel giorno...

Era rimasto immobile, con il test in mano, a guardare quelle lineette che si coloravano man mano che i minuti passavano...

E Katsuki, al suo fianco, era letteralmente impazzito di felicità...

Avevano festeggiato per ore e per altrettante ore l'Alpha biondo aveva ricoperto Izuku di amore e coccole...

Aveva insistito per cucinargli il Katsudon...

Aveva insistito per fargli chiamare immediatamente l'agenzia, mettendo persino il broncio, ed era riuscito ad ottenere un congedo per suo marito visto lo stato in cui era...

Aveva chiamato un fioraio, mentre Izuku era sotto la doccia, ed aveva letteralmente invaso la casa di fiori multicolori e palloncini...

Si era preso cura di lui in tutti i modi mentre, con un'espressione che fece commuovere il verdino, gli sfiorava il ventre ogni minuto e sorrideva cercando di non farsi vedere...

Un cucciolo...

Un cucciolo tutto loro era in quella pancia, che gli occhi rossi non si stancavano mai di osservare, e per interi giorni al verdino fu proibito di fare qualsiasi cosa...

Finché non fecero la prima ecografia...

Finché i due adulti, entusiasti e su di giri, avevano preso il piccolo Takibi e lo avevano portato con loro in ospedale...

Ma li...li , inaspettatamente, Takibi reagì nel modo peggiore possibile alla notizia che da lì, a sei mesi, un'altro bambino sarebbe entrato nella sua vita...

Le sue urla furono udite da tutto l'ospedale...

Per quanto Izuku ci provasse, ancora ed ancora, non ci fu verso di farlo calmare costringendolo, alla fine, a chiamare Natsuo per riuscire almeno a contenerlo ed a farlo smettere di urlare

"Ti odio..."

Ecco quale fu la prima parola che disse il piccolo quando Katsuki gli indicò il fratellino sullo schermo...

"Ti odio"....

Una parola che raggelò tutti loro, facendo immediatamente scoppiare a piangere l'omega, e che fece chiudere Takibi nel mutismo più totale finché Natsuo non lo riportò via con sé....

Ma non fu l'unico a reagire chiudendosi completamente in se stesso...

Anche Katsuki fece la stessa cosa...

Il rientro a casa non fu minimamente come si sarebbero aspettati che fosse...

Il grande pacco al centro del salotto, che era un gioco che Takibi voleva da mesi, fece stringere il cuore di Izuku in una morsa dolorosa...

Quel giorno avrebbero dovuto chiedergli se voleva andare a vivere con loro...

Quel giorno avrebbero dovuto fargli vedere la cameretta, che Katsuki aveva insistito per preparare da solo, e chiedergli se voleva rimanere a dormire lì...se voleva iniziare a fare altri passi avanti per costruire quel rapporto così difficile...

Ma come avrebbero potuto farlo ora?

Come avrebbero potuto ignorare quegli occhi pieni di lacrime, e di rabbia, costringendolo a rimanere lì dopo averlo sentito urlare in quel modo?

Izuku pianse per ore....

Non si aspettava di certo che quella giornata finisse in quel modo...

Voleva solo avere il suo bambino vicino...voleva solo stringerlo e, come nei film, fargli accarezzare la sua pancia dicendogli che il fratellino o la sorellina sarebbero arrivati presto...e che lo avrebbero amato come lo amavano loro...

Avrebbe voluto dirgli che stavano combattendo per ottenere uno sconto di pena per il suo papà e che ,se tutto fosse andato bene, lo avrebbero fatto trasferire in una prigione più vicina a loro in cui avrebbe potuto andare a trovarlo più spesso...

Avrebbe voluto solo avere il suo cucciolo tra le braccia, e stringerlo a sé, mentre Katsuki gli teneva la mano e lo guardava con quello sguardo emozionato che non gli aveva mai visto...

Ma Katsuki non aveva più sorriso e quando Izuku lo sentì uscire di casa, senza nemmeno dirgli nulla, si limitò solo ad accucciarsi ancora di più sul letto stringendosi il ventre...

E chiedendosi, ripetutamente, cosa dovesse fare...

~°~

Quando il citofono suonò Natsuo era a malapena riuscito a fare calmare il cucciolo...

Takibi si era rinchiuso nel più totale mutismo, da quando erano rientrati dall'ospedale, e nulla sembrava smuoverlo da quella situazione....

Aveva provato di tutto...

Cartoni animati...

Gelato...

Giochi...

Persino il giochino che facevano sempre, proprio quando il piccolo non parlava, di sedersi insieme in soggiorno e dire una parola per ogni costruzione che veniva incastrata all'altro pezzo...

Ci aveva provato e riprovato...

Ma alla fine aveva deciso di lasciarlo stare, in modo che almeno sbollisse la rabbia, e riprovarci successivamente quando si fosse calmato...

E stava proprio per mettersi a preparare la cena, optando per i piatti preferiti del piccolo, quando il campanello suonò costringendolo ad andare verso la porta...

Trovandosi di fronte Katsuki, con uno sguardo che non ammetteva repliche, e spostandosi di lato per farlo passare...

Rimanendo in disparte, ed in silenzio, mentre il biondo avanzava a passo di marcia in casa sua ...

Diretto verso il cucciolo