➸𝑪apitolo uno

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"Che fantasia pel di carota"

Mi schernisce il rosso, mostrandomi un sorrisetto per nulla infastidito. Dall'altra parte del telefono parte la segreteria telefonica, quindi decido che discutere con questo ragazzo sarà l'unica salvezza da quella noia mortale che si sta combattendo sul campo.

"Potrei trovare altri dieci soprannomi in un attimo"

"Rosso malpelo, Anna dai capelli rossi, arancia..."

"Testa di ruggine"

Veramente crede che la mia fantasia sia così limitata? Si vede proprio che mi sta sottovalutando allora.

"Questa è bella, ma già sentita"

Ora che lo guardo meglio e non mi concentro soltanto sul suo volto, noto che è probabilmente uno spettatore. Tutti i tennisti che si stanno giocando la qualificazione sono in tenuta ginnica, mentre lui ha addosso una felpa oversize e dei jean chiari. A vestirsi, si sa vestire.

"Che antipatico che sei"

Ammetto riprendendo il mio cammino verso il bar per poter prendere un qualcosa di fresco. Al momento potrei essere in spiaggia a prendere il sole nell'emisfero che si sta godendo l'estate, oppure a sciare nella mia amata Italia. Invece mi trovo in Australia a vedere dei perfettini giocare a ping pong.

Diciamo che ho una bassa considerazione sia del tennis che del golf, preferendo ad essi il calcio e la formula uno.

Non vedo l'ora, infatti, di ritornare qui per il Gp. Quello si che è spettacolo misto all'adrenalina.

Il rosso mi segue, ma non appositamente. Quando abbiamo sbattuto lui era già direzionato per questa via.

"Per farti ricredere sulla mia simpatia, mi faresti compagnia a prendere qualcosa?"

Il suo italiano è scadente. Sembra o quello di un tedesco oppure semplicemente di qualcuno che non lo utilizza da molto.

"Solo perché non ho di meglio da fare"

Potrebbe essere un maniaco o qualche tipo di criminale, ma facendo due calcoli è quasi impossibile. Per assicurarti anche solo un biglietto per questo torneo devi averne di soldi e sicuramente hai una reputazione da difendere.

Essendo giovane, credo sia qui con la sua famiglia e arrivo alla conclusione che semplicemente sia anche lui annoiato dall'essere qui. Altrimenti sarebbe con tutti gli altri sugli spalti a guardare il match che si sta disputando sul campo centrale.

"Allora per chi tifi miss antipatia?"

Siamo seduti con due the davanti. Anche la scelta della bevanda è stata motivo di discussione, visto che la sua preferenza ricade sulla pesca. Come si fa ad avere così tanto cattivo gusto lo sa solo l'anonimo davanti a me.

Non mi sono nemmeno preoccupata delle presentazioni, per quanto la vicenda sia di così poco conto ai miei occhi.

"Tifare? Ora non esageriamo. Sono stata obbligata a venire qui, oltre a Novak non conosco nessun tennista. Anzi uno si, è quello bono e giovane che è tipo il numero due o tre del mondo, una cosa del genere"

"Carlos"

Io annuisco anche se non ho la minima certezza che sia lui. L'ho visto soltanto su qualche cartellone, non saprei proprio come possa chiamarsi.

"Tu invece?"

Rimane sorpreso della mia domanda, probabilmente perché non si aspettava che la ricambiassi. Sono antipatica, ma so ancora fare una conversazione.

"Non saprei, mi piacciono un po' tutti in realtà. Direi Novak, è un campione"

"Credo di sì, da quel poco che so è imbattibile"

Questo ragazzo è buffo, perché reagisce alle mie parole in modo bizzarro.

"Sai che è stato battuto più volte, vero?"

"Si da giocatori trascurabili, no?"

Sta per rispondere acidamente, lo capisco da come sta aggrottando le sopracciglia ma viene bloccato dal suono del suo iphone.

"Si? Di già? Va bene arrivo"

Chiude velocemente la comunicazione, alzandosi per andare a pagare.

"Ci rivediamo in giro, miss antipatia"

Mi lascia così, quasi sbigottita. Sono io quella che abbandona la scena in modo teatrale, non un pel di carota a caso. Se lo rincontrerò, gli farò capire chi è la drama queen tra i due.

➸ Let it bet? || Jannik SinnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora