➸𝑪apitolo sei

1.4K 43 4
                                    

Sinner contro de Jonk finisce con un ponteggio molto soddisfacente e simmetrico. 6-2, 6-2, 6-2. Dominio indiscusso, dice mio padre che assieme al popolo di twitter inizia a pensare che questo torneo possa essere conquistato dal rosso.

"Ancora perde un set"

"Papà ha giocato solo due partite"

Cerco di smontare il suo entusiasmo, perché comunque è presto per illudersi.

"Stasera uscite di nuovo?"

Decide di cambiare discorso. È felice che non mi sia rintanata nella mia camera per tutto il torneo, ancora di più sapendo che sono in compagnia del suo prediletto.

"Non lo so, perché?"

"Niente volevo portare a cena Camilla"

"Okay, ci esco tutto per non vedervi fare i piccioncini"

All'uscita dello stadio ci salutiamo visto che io decido di rientrare alla ricerca di Jannik.

Lo trovo mezz'ora dopo, appena uscito dallo spogliatoio.

"Stasera stai con me? Ho preparato una sorpresa"

Mi dice prima ancora che io possa congratularmi per la vittoria.

"Certo, papà mi abbandona per uscire con la compagna"

Non abbiamo mai affrontato l'argomento della mia famiglia, ma ha assodato per certo che in questo momento mia mamma non è sposata con mio padre.

"Ma come non vuoi vedere come verrà concepito il tuo fratellino?"

"Neanche per scherzo, idiota"

Ci avviciniamo alla macchina che ha disposizione per muoversi.

"Allora questa sorpresa potrebbe non piacerti, vedi come te lo dico"

In realtà questa è l'unica informazione che mi da per tutto il viaggio che ci porta fino al parcheggio di quello che sembra un palazzetto.

All'entrata troviamo un signore che ci apre la porta, salutando calorosamente il tennista.

Prima che possa capire di cosa si tratti, i miei occhi vengono coperti dalle sue mani.

"Indovina dove siamo"

"Janny, riconoscerei l'odore di ghiaccio anche se non avessi più il naso"

"Eddai, ho fatto di tutto per non farti capire dove siamo"

Appena i miei occhi sono nuovamente aperti, guardo per la prima volta dall'incidente una pista di pattinaggio.

Le emozioni dentro di me sono contrastanti, ma al momento prevale la paura e l'angoscia.

"Non tornerai a pattinare, lo so. Ma i tuoi occhi brillavano quando mi hai parlato del pattinaggio e ho pensato che meritassi una seconda opportunità per tornare ad amare tutto questo"

Le sue parole sciolgono qualcosa che pensavo di aver definitivamente archiviato.

"Tu sei pazzo, lo sai vero?"

Nonostante la mia frase contrastante, decido di concedergli per la prima volta un abbraccio. Lui approfitta di questo contatto per stringermi al suo petto.

"Dai ora voglio vedere come cadi"

Lo trascino per la mano verso la sezione dei pattini, ma subito vengo placata dalle sue parole.

"Oh no, scordatelo. Non posso mica rischiare di farmi male proprio oggi"


"Benedetta stronza che non sei alto vieni qui"

Alla fine sono riuscita a trascinarlo sulla pista. All'inizio era attaccato con forza al parapetto, ma piano piano ha iniziato a muoversi grazie al mio aiuto.

Ora però, capendo che aveva preso abbastanza familiarità con il ghiaccio, l'ho lasciato solo in mezzo alla pista.

"Vienimi a prendere"

Inizio a girargli intorno ridendo della sua goffaggine. Preso da un moto di coraggio si muove prendendomi alla sprovvista.

"Presa"

I nostri volti sono più vicini del previsto, ma ricordando la scommessa decido di lasciargli solo un bacio sulla punta del naso che lo sconvolge abbastanza di permettermi di scappare.

"Scemo"

➸ Let it bet? || Jannik SinnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora