➸𝑪apitolo due

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Sto girovagando per i campi di allenamento. I miei genitori, o meglio mio padre, stanno parlando con il tennista che sostiene economicamente.

Mio padre ha delle quote importanti nella Nike che gli permettono di fare un po' quello che gli pare. Spesso nomina gli atleti che sponsorizza, eppure ho proprio un vuoto di memoria su chi siamo venuti a "sostenere".

"È un campione e questo secondo me sarà il suo anno"

Mi aveva detto in aereo, mentre la mamma già sonnecchiava da qualche ora. Era proprio entusiasto, dato che è un grande appassionato di tennis.

Vado a sedermi su delle gradinate che affacciano su uno dei campi di cemento senza sapere effettivamente che fare.

Decido quindi di mettermi le cuffie all'orecchio e far partire qualche canzone che possa farmi da compagnia.

Sarei voluta andare a fare un giro per la città, magari contattare qualcuno che avrebbe potuto essere qui, ma ho preferito rilassarmi un po'.

Quest'anno sono riuscita a convincere mio padre a darmi un po' più di autonomia, visto che ho finalmente compiuto la maggiore età, in cambio però l'avrei dovuto accompagnato a questi tornei di tennis.

Andando contro gli stereotipi, ho un ottimo rapporto con mio padre. Certo discutere è una cosa normale, ma perdere mia madre ci ha avvicinato moltissimo.

Fortunatamente nella nostra vita è arrivata Camilla, la nuova compagna di mio padre. All'inizio ero molto restia ad accettarla, perché quando a dieci anni vedi morire tua mamma e allo stesso tempo solo dopo due anni vedi tuo padre presentarti una nuova donna é ovvio che non la prendi bene.

Eppure Camilla ha saputo dimostrarmi che il cuore ha sempre dei buchi in più dove mettere nuove persone e le sono infinitamente grata.

Mentre faccio viaggiare la mia mente su tutti questi pensieri, sento una cuffietta venir rubata dal mio orecchio.

"Chi ascolta più gli One direction?"

Mi giro verso pel di carota con l'aria più offesa che mai.

"Come osi parlare così delle mie divinità assolute?"

Oggi sto presa bene, perché ho potuto saltare le qualifiche della mattina, quindi colgo e rispondo con la stessa ironia.

"Scema, anche a me piacciono molto"

"In qualcosa siamo d'accordo. Però facciamo la prova del nove. Qual è il tuo preferito?"

"Niall"

"Bella scelta, ma il mio cuore è di Louis"

Ci sorridiamo senza un motivo apparente, per poi rimanere in silenzio a contemplare il campo ormai vuoto.

I suoi ricci sembrano estremamente morbidi, mentre l'altra volta non ci avevo fatto caso a causa del cappello che aveva.

"Non mi hai detto come ti chiami"

"Non mi sembra che tu l'abbia fatto"

Mi piace avere sempre la risposta pronta e sembra che anche il rosso sia dello stesso parere.

"Sono Jannik"

"Io Benedetta"

Annuiamo come a far capire all'altro di aver assimilato l'informazione.

Nelle cuffie è appena partita Hall of fame, una canzone che ritrovo sempre negli edit di tiktok associata a qualcuno che nella vita c'è l'ha fatta.

"Jannik Sinner, giusto?"

La canzone collegata al cappellino Nike di ieri mi aiuta a mettere insieme i pezzi scollegati nella mia testa.

Vado a parlare con Jannik per i bonus che ci sarebbero in caso di finale.

Aveva detto qualche tempo fa mio padre, rendendo più semplice associare l'immagine al nome.

"Quindi sai qualcosa di tennis?"

"Nah, papà è il tuo sponsor"

Si gira di scatto vicino a me, come se la notizia fosse una sorpresa colossale per lui.

"Antonio è tuo padre?"

Annuisco continuando a guardare di fronte a me. Tra poco calerà il sole su Melbourne e per nulla al mondo mi perderò lo spettacolo del tramonto.

"Non mi aveva detto di avere una figlia"

"Come ogni papà è geloso della sua bambina"

"I miei se mi trovassi una ragazza sparerebbero i botti"

Scoppio a ridere a questa sua affermazione, perché sarebbe lo stesso che farebbe Camilla se a fidanzarmi fossi io.

"Non penso che qualcuno vorrebbe mai stare con un pel di carota che gioca a tennis"

Lo sfotto ricevendo una spallata in risposta.

"Ha parlato la barbie che si annoia ad uno degli eventi più importanti nel mondo dello sport"

Si riferisce ai miei lunghi capelli biondi e i miei occhioni cerulei, ma nonostante la frase sia posta per schernirmi non la prendo a male capendo il sarcasmo.

"Mi stai dando della rifatta?"

"Che ne so, magari ti sei rifatta la fronte"

"No, il ginocchio era troppo ginocchio quindi me lo sono rifatto"

➸ Let it bet? || Jannik SinnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora