➸𝑪apitolo cinque

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"Hai mai pensato di mollare tutto e scappare via?"

Domando al rosso sdraiato di fianco a me.

Stasera abbiamo avuto la geniale idea di andarci a stendere sul campo d'erba per guardare le stelle visto che non poteva uscire.

Il rosso domani giocherà la sua seconda partita ed ha bisogno di non stancarsi troppo.

"L'ultima volta è stato dopo gli ATP. Certe sconfitte ti rimangono proprio dentro. Ma in generale spesso mi accade. Quando non vinci mai nulla di importante ti chiedi se è questa la tua strada oppure no, in più il tennis non ha tifosi. Pochi ti sostengono perché sei tu, la maggior parte vogliono solo vederci giocare per ore ore così che loro abbiano qualcosa da fare"

Ammette con un po' di rammarico alla fine della frase.

"Non ci credo, soprattutto perché sono giorni che per i dintorni girano persone con delle carote in mano e scommetto che sono per te"

"Ora è così, perché l'anno scorso ho fatto tanto. Ma metti caso, domani perdo, nessuno parlerà più di me fino al prossimo open"

Provo a capire i suoi sentimenti e capisco quanto ciò possa farti sentire solo.

"La tua famiglia viene spesso a vederti oppure no?"

"Non sempre, loro lavorano e non hanno la minima intenzione di accettare i miei soldi. Vogliono vedermi felici ma rimangono umili"

"Gli vuoi un gran bene"

Constato, mentre proprio in quel momento ci passa davanti agli occhi una stella cadente. Non so se gennaio sia il periodo di queste stelle in questo emisfero, ma penso comunque che sia una bellissima sorpresa.

"Espresso il desiderio?"

Chiediamo in contemporanea per poi scoppiare a ridere.

"Tocca naso tocca verde"

Gli dico, approfittando del campo d'erba per completare il rituale.

"Perché?"

Nonostante la perplessità copia i miei movimenti.

"Si dice che quando due persone dicono in contemporaneità una cosa devono farlo altrimenti non si sposano"

"Tipo quelli che si siedono all'angolo del tavolo"

Annuisco, decidendo che per oggi ho goduto abbastanza della vista del cielo.

Mi giro su un fianco per poter dare la mia completa attenzione al rosso che, notandomi, si gira verso di me.

"Ansia per domani?"

"Troppa. So che questo non è il mio torneo. Gli italiani non sono molto bravi nel tennis, quindi non vinciamo un premio importante da tanto, togliendo quello dell'ultimo anno. Non penso di essere io il predestinato, però è ovvio che voglio andare avanti"

"Io dico che tu invece arrivi in finale e te la porti anche a casa. Scommettiamo?"

"Sei folle Benny. Vivi troppo nelle favole"

"Ho detto scommettiamo?"

Lui ci ragiona un po' su, poi mi espone le sue perplessità.

"E tu che ne sai se poi perdo apposta?"

"Penso che preferiresti perdere una scommessa che la finale"

L'orgoglio delle persone è una cosa che potrebbe mettere in discussione questa scommessa, ma penso che razionalmente nessuno perderebbe apposta giusto per.

"Hai ragione. Se vinco io, quindi in realtà perdo ma vabbè, facciamo che mi darai un bel bacio di consolazione"

Non rimango sconvolta della sua clausura in quanto anche la mia è simile alla sua. Penso che entrambi abbiamo notato che ci sia una grande chimica e sintonia e perché no, anche attrazione sessuale.

"Se vinco io, mi chiedi di uscire"

"Siamo due scemi però"

Mi dice lui nonostante abbia effettivamente accettato il patto.

"Perché?"

"Ora per forza di cose dobbiamo aspettare la finale"

➸ Let it bet? || Jannik SinnerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora