AUSTIN

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Quanto può fermarti la paura dell'ignoto?

Martina G.

9 ANNI PRIMA

<Non deve sapere niente, promettilo>

<Io rispetto il patto se tu fai ciò che hai detto>

PRESENTE

Sapevo benissimo di trovare la ragazzina nella mia classe, avevo chiesto informazioni in segreteria ieri, nonostante ciò avevo comunque deciso di fare finta di niente.

Mi divertiva tormentarla e lei non faceva niente per evitarlo anzi, più si arrabbiava più mi invogliava a fare di più. Era la mia mente malata e contorta a darmi le indicazioni, ed io da brava marionetta quale ero seguivo ogni sua dritta, agivo di impulso, non pensavo mai al male che avrei potuto causare. Io ero il male. O meglio lo ero diventato per colpa di quella nuvola nera che aveva portato ombra nel mio cuore.

Ero completamente disinteressato dalla lezione, ma dovevo ottenere buoni voti per poter giocare a Basket. Il professore di inglese richiamò la mia attenzione diverse volte durante la sua pallosissima lezione così come gli altri insegnanti dopo di lui. Non me curai, ero preso ad organizzatore con Mike il pomeriggio. abbiamo deciso di andare a mangiare una pizza subito dopo gli allenamenti e poi di andare a bere qualcosa al Bloom, un locale molto frequentato dai giovani, ed io avevo bisogno di giovani. Da anni ormai avevo sempre meno tempo per uscire, non potevo permettermi troppe distrazioni specialmente la sera. L'orario 23.00 - 2.00 era off-limits per me, ma questo non mi impediva di uscire e divertirmi anche se per poco con Mike, o con qualche ragazza possibilmente giovane e pronta ad aprire le gambe al mio comando. Erano così facili che ormai non mi eccitavano più. Non mi divertivano più. Nonostante questo però non potevo farne a meno, avevo bisogno di leggerezza e soprattutto di pelle liscia. Da troppo tempo ormai la mia vita era circondata da cuori vuoti, da volti senza anima ne dignità. Non ero per niente contento della situazione ma era l'unica.

Le lezioni sembravano non terminare più, ero tremendamente annoiato e avevo bisogno di fumare, di riempire i polmoni di veleno. Mi irritai notando che Mia stava ancora parlando con quella ragazzina, si erano pure sedute vicine.

Cosa avranno mai da dirsi.  Pensai tra me e me mentre lo sguardo si era soffermato ad osservare quel piccolo corpicino. Sembrava assorta in chissà quali pensieri. Diversamente dal giorno precedente indossava un paio di jeans aderenti che la fasciavano perfettamente. Ammisi a me stesso che da dietro non era per niente spiacevole la vista. Indossava una felpa larga, decisamente troppo larga per lei.

Chissà cosa nasconde sotto tutta quella stoffa inutile.

I capelli erano sempre appallottolati, ma sembravano lunghi. Nonostante i miei apprezzamenti sinceri sul suo culo non la sopportavo. Era tremendamente bambina e capricciosa e anche troppo testarda. Non la conoscevo molto. Ma l'avevo conosciuto abbastanza per capire quanto quella ragazzina avrebbe potuto causarmi problemi.

< Allora confermato? pizza e Bloom? andiamo con la mia macchina?> La voce del mio amico riporto l'attenzione su di lui che nel frattempo mi stava fissando perplesso. Onde evitare domande scomode lo guardai a mia volta con disinvoltura confermando con un cenno ciò che aveva appena chiesto.

< No aspetta, tu vai pure con la macchina io vengo in moto, dopo devo andare via> spiegai una volta tornato realmente alla realtà, cosa che prima avevo finto di fare. Mike continuava a guardarmi perplesso ma senza dire nulla. Sapeva che fare domande era solo tempo perso. Non dicevo mai nulla della mia vita notturna a nessuno, per tutti ero sempre stato Austin, il ragazzo perverso e complicato che odiava il mondo ma amava il sesso. Ed era vero, io amavo scopare, ho sempre pensato che solo tramite il sesso le persone potevano rivelarsi per ciò che erano, ed io ero questo. Niente di più. Non ero in grado di andare oltre, di oltrepassare l'atto fisico, non avrei neanche saputo farlo. Come potevo essere capace di farlo. Nessuno me lo aveva mai insegnato, anzi, era stato proprio il contrario. L'unica forma di Amore   che conoscevamo era quello per Mia e Mike, loro per me erano   Amore.   Avrei fatto di tutto e di più per loro senza mai aver preteso nulla in cambio. Il loro sorriso era la mia unica forza.

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