LAURA

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È la luna che, che mi rende più fragile
Se ti cerco qui dentro il silenzio, il rumore va via con te
Convivo con i miei demoni mentre ti spoglio e ti
Chiedo di fare solo l'ultimo sbaglio.

Irama



<Fammi entrare>

La sua voce era debole, sembrava quasi una preghiera. Era a pezzi, i suoi respiri disperati ne erano la prova, ma io? Io ero devastata, disintegrata, annientata, ero pezzi di vetro infranti sul pavimento.

<Austin vattene a casa> Continuai insistente.

Vai a casa Austin, però non prima di aver buttato giù la porta ed avermi baciato.

Maledetto cuore, voleva proprio mandarmi affondo. Maledetto cuore che non smetteva mai di battere per quegli occhi tempesta. Maledetto cuore che continuava ad urlarmi di non smettere di correre. Maledetta me che gli aprii la porta.

Rimasi ferma a guardarlo, era seduto per terra, con la testa tra le mani ed il corpo rannicchiato, i capelli ed i vestiti fradici, sembrava un bambino fragile.

Sii Gentile, tu non puoi sapere cosa le persone si portano dentro.

Vederlo così mi portò a fare una sola cosa; raggiungerlo ed accovacciarmi davanti a lui <Alzati da li, prenderai freddo> 

Tremava.. Perché tremava?

<Nessuno si è mai preoccupato in questo modo per me> Disse piano.

<Tirati su dai> Allungai una mano verso la sua ma lui era rigido.

<Se mi dai la mano.. io..> Sospirò.

<Io non riuscirò più a lasciarla> Concluse.

<Perché sei qui?>

<Perché.. perché non mi smentisco mai.. sono un fottuto egoista, sono stronzo e senza speranze, ma ti prego non mandarmi via>  

Quelle parole mi fecero scricchiolare, ma a farmi rompere in mille pezzi erano stati i suoi occhi, quello sguardo, mi guardava come se l'unica persona al mondo che in quel momento avrebbe potuto salvarlo ero io. Fuori pioveva a dirotto, sentivo i tuoni spandersi nel cielo, ma i fulmini, quelli che solitamente spaccavano il cielo, li vedevo solo nei suoi occhi.

<Austin.. io.. non posso> Balbettai.

Lui aggrottò la fronte ed un altro sospiro amaro riempì l'ambiente. <Sono io che non posso, non ho mai pregato nessuno, ma adesso sto pregando te, un ultima notte, nostra, dove il mondo scompare ed esistiamo solo noi>

Rimasi inerme davanti a quello sguardo. <Non puoi chiedermi questo>

Non poteva farlo, diamine non lo vedeva che ero a pezzi? non lo vedeva quanto stavo lottando con tutta me stessa per andare avanti. E soprattutto, non lo capiva quanto stavo litigando con me stessa perché in quel momento lo stavo amando ancora più di prima?

<Ed io non posso dirti addio se nei miei occhi ho le tue lacrime, ho bisogno di vederti felice un ultima volta, ho bisogno della tua musica per portarmela con me nell'abisso che è la mia vita, ho bisogno di andare via con la consapevolezza che ti ho lasciata andare mentre sorridevi, e lo so quanto tutto questo sia egoista da parte mia, lo so quanto per te sarà difficile più di quanto non lo sia già..ma credimi se ti dico che tutto questo farà più male a me.. perché io..>

Lo baciai, con le lacrime da fare da cornice alle nostra labbra perfettamente incastrate. Porca miseria lo baciai, e sarei rimasta così fino alla fine dei miei giorni, lui era i miei giorni.

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