TRIGGER WARNING: abuso psicologico, abuso fisico, abbandono
La mattina seguente mi sveglio lentamente, i miei occhi sono ancora chiusi ma questo risveglio è insolito, sembra esserci qualcosa di diverso. Possibile che io non sia nel mio letto? Sento una superficie dura al posto del cuscino, che si alza e si abbassa. Mi rendo poi conto che qualcosa sovrasta la mia schiena, qualcosa di caldo e che mi stringe. Decido di aprire gli occhi e il mio battito inizia ad accelerare, sono sdraiata sul suo petto e ho il suo braccio attorno alla vita. Alzo leggermente lo sguardo e la mia vista incrocia il suo viso, così angelico e sereno mentre dorme. Draco ha una ciocca di capelli sulla fronte, sembrano così morbidi, non li ho mai toccati. Allungo la mano e delicatamente con le dita scosto la ciocca, percependo la morbidezza dei suoi capelli dal colore particolare. Tento in seguito di tirarmi sù e scivolare dalle sue braccia, ma la presa si fa più salda, traendomi a sé completamente. Sento la pelle bruciare e il cuore scalpitare nel petto, no no no. Camilla riprenditi. Draco lascia andare un piccolo mugugno, suppongo si stia svegliando. Le sue braccia mi avvolgono completamente e ricevo un'ondata del suo profumo che inebria i miei sensi, sto impazzendo. Le sue palpebre si schiudono, rivelando due lastre di ghiaccio letali ma al contempo magnetiche. Sento il suo respiro sul mio viso, vedo un piccolo sorriso formarsi sulle sue labbra a cuore.
«Sei sveglia.»
Annuisco, il fiato rimane intrappolato in gola, non riesco a muovere un singolo muscolo. Mi osserva in silenzio per qualche secondo.
«Tutto okay?»
«Si...»
«Stai arrossendo.»
«Non è vero.»
«Mmh mhh»
Ride leggermente accarezzando la mia schiena, scendendo lungo i fianchi. Il suo tocco è così delicato da farmi sciogliere come il burro. Lui si avvicina di più a me con un piccolo sussurro.
«E ora?»
«Stai giocando sporco.»
Le mie guance sono a fuoco e lui lo sa bene, deglutisco a fatica cercando di mantenere il controllo e non cedere per alcun motivo.
«Il fine giustifica i mezzi, Black.»
«Ti preferivo quando dormivi.»
«Se tornare a dormire significa rimanere così, non mi lamento.»
«Allora forse dovremmo alzarci.»
Affermo con fare sarcastico, mi piace questo scambio di battute finché uno dei due non cede. Draco mi lascia andare eppure mi sembra troppo faticoso alzarmi dal letto e allontanarmi dal suo corpo. Trovo la forza dentro di me di alzarmi e così fa anche lui, prendendo la sua roba.
«Se vuoi fare una doccia puoi farla anche qui, non è un problema.»
«Non preoccuparti, torno nel mio dormitorio.»
Prima di uscire si volta, lanciandomi un occhiolino
«Dovremmo farlo più spesso.»
«Cos? Non c'è nulla da rifare!»
Lui chiude la porta e io scuoto la testa, cazzo cazzo! Vado in bagno e mi tolgo i vestiti buttandomi in doccia. Continuo a ripensare a stamattina, a come mi sono sentita attaccata al suo corpo, tra le sue braccia, immersa nel suo profumo e nel suo respiro. Il modo in cui mi ha accarezzata, con cui la sua mano scivolava lungo la mia schiena. Assieme al piacere si mescola un brivido di paura, ma non la paura comune che tutti abbiamo presente. Il terrore che porta al bisogno di scappare, l'urgenza di allontanarsi, di non voler più vederlo quasi fossi schifata. La mia mente si convince di aver perso la mia indipendenza, devo reclamare il mio spazio, la mia vita, devo respingerlo e allontanarlo perché questo è ciò che faccio con chi si azzarda a superare le mie colonne d'Ercole. Nessuno si deve permettere di superare il confine invalicabile, perché una volta fatto si innesca un meccanismo di allarme, 5 minuti per disinnescare il disagio che mi travolge, il malessere che mi sopraffa. Quante volte mi sono guardata allo specchio, accasciandomi a terra urlando nella mia testa "sei un mostro" "come puoi non volere l'amore" "ogni volta scappi, fai finta di voler essere indipendente". Un groppo si forma in gola, rovino sempre tutto e so già che rovinerò anche questo, perché ciò che non conosco e che non è consuetudine, per me è terrore, è male, è pericoloso. Perché la bimba dentro di me ha sofferto troppo, perché veniva sempre lasciata per ultima, infondo. Perché in troppi avevano tradito la sua fiducia, chi doveva amarla non l'ha fatto e ora è bloccata, lei si protegge come ha imparato a fare. Mai mostrare niente a nessuno, non un singolo lamento altrimenti ne subisci le conseguenze. Perché il dolore sulla pelle fa male, perché troppe volte è stata abbandonata e troppe volte il silenzio era il suo unico compagno di cella.
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My sweet little creature
FanficQuesta è la storia di come Camilla Black e Draco Malfoy si sono conosciuti, dando vita alla loro storia d'amore.