Presente
AMELIA
Dopo la serata sotto le stelle non vidi Oliver per qualche giorno, venne suo padre a fare i lavori nel nostro immenso cortile e quando gli chiesi "Oliver sta bene ?" mi disse che aveva l'influenza. Dopo qualche giorno andai a fare delle compere al supermercato, la mamma mi aveva dato la sua solita lista infinita. Fu lì che lo rividi, intenta a cercare la precisa marca di latte che voleva mia madre.
"Amelia" disse lui da infondo la corsia. Un sacchetto di Brezel, gli pendeva dalla mano. Aveva indosso gli occhiali, squadrati neri, era raro vederglieli addosso. Gli guardai il collo, pallido, ricoperto da qualche lentiggine. Avrei voluto poggiare il mio viso sulla sua spalla, avvicinare il mio naso al suo collo e ai suoi capelli e sentire il suo odore. Mi avvicinai a lui
"stai bene? tuo padre mi ha detto che avevi l'influenza" dissi. Per tutti quei giorni avevo pensato di passare da casa sua, lasciargli qualcosa da mangiare, un buon libro o un nuovo videogioco, ma non lo feci.
"sisi, sto bene" disse tirando su gli occhiali con un dito "tu? tutto bene?" mi chiese.
Avrei voluto dirgli che mi mancava Joe, che mi mancava lui, che ero confusa, che ogni giorno mi svegliavo immaginandoli avvolti nelle mie coperte a rassicurarmi, ma mi limitai a dire "si, apposto" .
Fece un sorriso forzato, sapevo che avrebbe voluto dire qualcosa, lo volevamo entrambi. Io non avevo il coraggio, speravo che lo avesse lui. Le mie speranze sparirono quando, alzando un'estremità della bocca, in un sorriso disse "allora ciao". Lo guardai allontanarsi lungo la corsia e mi voltai di nuovo verso i cartoni del latte.Sistemai la spesa, mangiai una ciambella e poi mi sedetti sul portico. Quella settimana Joe mi chiamò 3 volte, risposi, a tutte le chiamate. Ammise di essersi visto con Taylor, ma che tra loro due non era successo nulla, non avrebbe mai potuto, ma che era comunque dispiaciuto per aver rivolto quelle attenzioni ad un'altra ragazza. Sentivo di non essere pronta a lasciarlo andare, non volevo farlo.
Vidi arrivare il pick up di Oliver, rosso scolorito. Mi vide e suonò due volte il clacson. Agitai la mano per salutarlo, coprendomi il volto con l'altra. Il sole era forte e iniziavo a sentire caldo sul portico. Scesi le scricchiolanti scale e mi avvicinai ad Oliver che era appena sceso dall'auto. "cosa devi fare oggi?" dissi. Lui arrossì, credo che per un secondo fraintese ciò che volevo dire, poi si ricompose e disse "tua mamma mi ha chiesto di ripulire la stalla" mia mamma doveva pagarlo cospicuamente per fargli fare lavori di quella portata. Lo seguì nella stalla, i suoi occhi si illuminarono alla vista di Magnus, gli diede due pacche sul robusto collo e gli stampò un bacio sul muso. Mi riscaldava vederlo così, come i vecchi tempi. "senti so che può suonare strano" disse lui mentre sistemava gli attrezzi "ma ti andrebbe di andare al cinema?" feci un lungo respiro. Era quello che volevo, avevo desiderato che mi chiedesse di vederci, eppure, adesso che è successo, le sue parole mi arrivano come un prepotente schiaffo in pieno volto.
"potremmo frequentarci, come amici, come i vecchi tempi, solo per una sera, prima che tu vada via" disse. Non mi guardò, nemmeno una volta, era imbarazzato e terrorizzato dalla mia possibile reazione. Era sempre stato così, timido e riservato.
"si, certo, anche stasera se vuoi" pronunciai. Volevo davvero andare al cinema con lui ? non potevo aspettarmi di ritrovare la stessa persona del passato, era cambiato, come lo ero io.Oliver arrivò in orario come un orologio svizzero, quella sera, al cinema, era in programma "La La land" era un film che amavo e Oliver lo sapeva. Entrammo rapidamente nella sala, muniti del recipiente più grande di pop corn che il cinema offriva. Oliver continuava a guardarmi ridacchiando, era felice, lo ero anche io, era strano uscire insieme.
Ci sedemmo ai nostri posti, poggiai i pop corn sulle mie gambe e quando le luci si spensero iniziai a mangiarli. Avevo il vizio di mangiarli durante le pubblicità che precedevano il film e ricordai Oliver dire "così saremo costretti a comprarne altri due" questa volta non lo disse, e io aspettai l'inizio del film per mangiarli.
Passammo una bella serata, ridemmo e ci emozionammo durante le scene finali. Oliver mi confidò le sue considerazioni su qualche scena del film, bisbigliandomele nell'orecchio. Rabbrividì quando sentì il suo respiro caldo accarezzarmi. Mangiai pop corn a manciate e con lo sguardo puntato verso lo schermo, calai la mano tra i pop corn, sfiorai quella di Oliver, ritirando la mia indietro. Lui mi sorrise e si voltò nuovamente verso lo schermo. Mi sentì le farfalle nello stomaco, di colpo ero tornata la ragazzina al lago, avvolta nell'asciugamano, che fremeva nel desiderio che, il ragazzo di cui era innamorata, gli tenesse la mano.Mancava poco al mio ritorno in Canada, in poco tempo era arrivato settembre. Guardai Oliver tenere stretto il volante tra le sue mani, mi sarebbe mancato. "sono contento che tu abbia scelto di ritornarci" mi informò lui "dopotutto era il tuo desiderio sin dall'inizio". Sorrisi, era vero. Volevo tornare all'università, alla monotona vita di tutti i giorni, ai libri, agli esami e persino alle partite di hockey.
Il pick up di Oliver si fermò nel vialetto, con i fari puntati verso il portico. Restai in silenzio, lo vidi buttare la testa in avanti, come se fosse stremato, fece un lungo respiro profondo e poi disse "odio questa parte" sorrisi nervosamente, la odiavo anche io. Odiavo doverlo salutare,odiavo cercare le parole giuste per dirgli che era difficile sentirsi mentre io ero in Canada, ma non era necessario, non più.
"non sei obbligata a farlo, ma se vorrai, puoi scrivermi" disse. La sua voce calda mi attraversò il corpo, sentì la gola chiudersi e le guance riscaldarsi. Stavo per piangere. Feci dei respiri profondi, giocherellai con l'elastico che avevo al polso per scaricare la tensione e poi dissi "lo farò sicuramente". Scesi velocemente dal pick up. Lui rimase lì a guardarmi, mi voltai per un istante e lo salutai con un gesto della mano, lui ricambiò. Lo vidi fare retromarcia lungo il viale e uscire dal largo cancello. Non l'avrei più rivisto fino alla prossima estate.
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Hidden Truths
RomanceAmelia, una giovane ragazza, torna a casa nel caldo Montana dopo aver trascorso del tempo all'università in Canada con il suo nuovo ragazzo, Joe. Tuttavia, il ritorno al suo luogo natale fa risvegliare antiche emozioni quando incontra il suo primo a...