Ava mi strinse a se, ebbi la sensazione che le mie costole si stessero incrinando. Scivolai via dalle sue braccia e mi chiusi la porta del dormitorio alle spalle.
"sai, credevo che dopo quello che è successo con Joe non saresti più venuta" disse rivolgendomi occhiate veloci. Anche io non credevo che sarei tornata in Canada, avevo paura di rivedere Joe, di rivivere i mesi precedenti, di ritornare da lui o di lasciarlo andare completamente.Il corridoio principale pullulava di gente, alcuni ragazzi erano riusciti a donare colore alle loro chiare carnagioni, altri avevano ancora il tipico incarnato canadese.
Passammo davanti a Taylor, la guardai, e mi sentì un vuoto tra il petto e lo stomaco. Feci un lungo respiro per poi continuare lungo il corridoio. Ava mi raccontò di due ragazzi con cui si era frequentata, uno lo descrisse come "uno strambo topo di biblioteca" lo trovai offensivo, ma non le dissi nulla, invece l'altro, stando a quello che disse, era "uno figo muscoloso" non ascoltai tutto il discorso, a volte facevo fatica a starle dietro, era come se la sua lingua fosse il motorino di una mitraglietta.
Seguì come di calendario le lezioni e una volta arrivata l'ora di pranzo andai in mensa. Sapevo che l'avrei rivisto, mi convinsi che ero pronta, non avevo altra possibilità. Mi misi in coda davanti al bancone, la donna che serviva, Jenny, aveva un aspetto stanco e trasandato, per un periodo girarono delle voci che dicevano di averla vista, in ghingheri, uscire dalle stanze del Motel Monty's, quello all'ingresso della città. Non ci avevo mai creduto, ma avrebbe dato una spiegazione a quelle occhiaie. Con il vassoio carico mi guardai attorno per cercare il tavolo che aveva scelto Ava, ma non vidi lei ma Joe. Mi sembrò di star precipitando giù da un palazzo e pensai che lo schianto sarebbe stato peggio della caduta.
Incontrò il mio sguardo, ebbi l'impressione che mi stesse guardando già da un po'. Si alzò e venne verso di me. Era bello, come sempre. Alto, spalle larghe, muscoloso, ma comunque slanciato. Aveva addosso una giacca in jeans, pensai di non avergliela mai vista.
"sono felice che tu sia qui" sibilò. Lo guardai negli occhi, aveva accorciato i capelli,non aveva più i lunghi ciuffi biondi che li coprivano lo sguardo.
"si,anche io" dissi. Mi sentì rimpicciolire davanti a lui, avevo la sensazione che da un momento all'altro mi sarei frammentata, come un biscotto secco.
"ti va di parlare? dopo le lezioni" disse inclinando la testa in avanti per guardarmi negli occhi.Andai verso il parcheggio, lui era lì, appoggiato sul suo fuoristrada nero lucido, pensai che mi mancava il pick-up scolorito di Oliver. Mi strinsi nelle spalle, quasi intimorita e mi fermai davanti a lui.
"volevo solo dirti che hai tutte le ragioni per ignorarmi, però mi dispiace, devi credermi, tra me è Taylor non c'è mai stato nulla" disse gesticolando con le sue grandi mani pallide.
"dispiace anche a me" dissi "mi dispiace non crederti, mi dispiace non riuscirti più a guardare" sentì il calore propagarsi lungo il viso e gli occhi riempirsi di lacrime. Mi guardò e quando una lacrima mi sfuggì, mi posò una mano sulla guancia. Glielo lasciai fare ma arricciai il naso, quasi come spaventata da quel contatto.
"sei stato cattivo Joe" dissi, e non appena le parole uscirono dalla mia bocca crollai in un pianto
"io non lo avrei mai fatto, mai" dissi singhiozzando. Vidi i suoi occhi diventare lucidi, mi tirò a se e mi abbracciò. Sentì la sua mano accarezzarmi la nuca e mi sembrava di starmi per sciogliere tra le sue braccia. Profumava di pino, come sempre. Era strano come, in quel momento, la persona che mi aveva fatto soffrire era la stessa che mi faceva sentire sicura. Mi strinsi nella sua maglia e lo sentì dire
"per quanto poco possa valere, ti amo" mi fece rabbia, ero infuriata, come poteva dire ciò, dopo quello che aveva fatto. Tirai su col naso, assaporai ancora una volta il suo profumo e poi, lentamente, mi divincolai dalle sue braccia "bugiardo.." fu l'unica cosa che riuscì a dire. Pianse, o meglio, gli scese qualche lacrima, poi si passò una mano sul naso ed entrò in auto. Penso che desiderasse che lo seguissi, che entrassi in auto con lui, ma gli voltai le spalle e me ne andai.
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Hidden Truths
RomanceAmelia, una giovane ragazza, torna a casa nel caldo Montana dopo aver trascorso del tempo all'università in Canada con il suo nuovo ragazzo, Joe. Tuttavia, il ritorno al suo luogo natale fa risvegliare antiche emozioni quando incontra il suo primo a...