Capitolo 5

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Rido come se quello che avesse detto fosse la cosa più divertente del mondo.

"Cosa c'è di tanto divertente?" Justin mi fissa con aria interrogativa, nel frattempo che sorseggia il suo cappuccino ormai freddo studiandomi dalla testa ai piedi.

"Mi fa ridere che tu ci stia credendo davvero" Continuo a ridere tanto che mi inizia a fare male lo stomaco.

"Credere a cosa?" domanda ancora più confuso.

"Che io ti racconti tutto" Faccio un sospiro per provare a ritornare seria e continuo a parlare.

"Non crederai sul serio che dopo un giorno che ci conosciamo ti racconti tutto su di me? E poi fidati, è meglio per te che tu rimanga fuori dalla mia vita."

Justin si alza di scatto.

"Senti, Sally, ci ho provato ad essere tuo amico, e si, sinceramente volevo davvero sapere perché tu fossi tanto incazzata, ma se non vuoi, non sarò io a costringerti. Ti consiglio di parlare con qualcuno dei tuoi problemi, perché ne hai bisogno."

COSA HA APPENA DETTO?

Mi ha per caso dato della pazza? Io? Avere bisogno di parlare con qualcuno? Non so nemmeno cosa significhi esprimere i miei sentimenti.

E poi ho la mia moto, la miglior terapista.

Mentre i miei pensieri si fanno spazio nella mia mente sento una fiamma nascere dentro di me.

E la riconosco, è proprio quella fiamma... quella della rabbia.

Mentre incredula guardo negli occhi Justin, adesso in piedi, la mia rabbia cresce, ancora e ancora.

Nessuno mai mi aveva detto una cosa tanto azzardata, perché gli altri hanno sempre avuto paura di me e dei miei problemi.

Ormai al limite alzo la mano come a volerlo colpire, ma faccio in tempo a fermarmi senza creare ulteriori danni.

Rimango con la mano a mezz'aria e lui mi guarda con aria spaventata, troppo spaventata...

"Sally?" pronuncia il mio nome con voce tremante, come se fosse un piccolo angioletto bambino spaventato.

Non rispondo, ma inizio a piangere: come sempre tutta quella rabbia, tutto quel fuoco si trasforma in lacrime.

Faccio dei passi indietro, come volermi allontanare da tutte quelle sensazioni e da quello che stavo per fare.

Il mio cuore cerca di uscire del mio petto, le lacrime non si fermano, al tal punto che vedo male, anzi, non vedo proprio, tremo, come una foglia, non farei mai del male a qualcuno... non di nuovo.

Ma poi crollo e mi appoggio a Justin come a volermi scusare.

Lui mi consola accarezzandomi la schiena... perché non vai via Justin? Perché non scappi come hanno fatto gli altri?

"Justin, scusami, scusa, non volevo, mi dispiace Justin scusa Just..." provo a dire tra i singhiozzi e i sensi di colpa che prendono il posto del fuoco dentro di me.

"Shh Sally, è tutto ok, non fa nulla." Mi rassicura ma so che l'ho spaventato.

Cerco di staccarmi da lui ma mi stringe ancora più forte di prima. Sei proprio un angelo Justin, il mio angelo.

"Justin, ti ho spaventato? L'ho vista nei tuoi occhi, la paura, l'ho percepita" Gli domando asciugandomi le lacrime.

Mi guardo introno, con la testa ancora appoggiata sulla spalla di Justin, per cercare la mia moto, sta bene.

Non so dove siano i cappuccini, ma so che il mio bolide sta bene, mi basta questo.

"Sally, è più complicato di così, non sei stata tu a farmi paura" Fa un lungo sospiro e poi riprende con voce insicura.

"Sono stati i miei ricordi."

Happily ever after? Il mio lietofineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora