"Ei Josh, sono ritornata."
Una volta arrivata alla piccola spiaggia della città, saluto il proprietario del parcheggio, che conosco da anni, ed entro all'interno, sistemo la mia moto e, con il mio zaino in spalla, mi dirigo verso la spiaggia.
Essendo inverno non c'è nessuno, così tranquillamente caccio dal mio zaino un telo e, con qualche difficoltà, lo poggio sulla sabbia fredda e morbida.
Mi guardo intorno per controllare se Justin sia arrivato, ma non vedendo nessuna anima viva decido di contemplare il mare.
Il cielo è leggermente nuvoloso ma il sole è caldo e splendente, così mi stendo sul fianco, rivolta sempre verso il mare, e mi lascio coccolare dalla brezza marina, dalla luce del sole e dal vento fresco.
Respiro profondamente pensando allo sguardo di mia madre che alla luce del sole diventava il più luminoso del pianeta.
La me bambina non capiva perché la mia cara mamma amasse tanto il mare, eppure, adesso, distesa nella pace dei sensi, la capisco.
"Reeeeed" Proteggendo i miei occhi dal sole con la mano, vedo Justin camminare verso di me chiamando il mio nome.
Come sempre il suo sorriso dolce come il miele mi contagia, così, sorridendo mi tiro su a sedere.
"Ciao neeeerd" Lo saluto anche io imitandolo e invitandolo a sedersi.
"Ti ho portato qualcosa" Justin, una volta essersi accomodato al mio fianco, mi porge una busta bianca, la apro curiosa e dentro vedo delle crepes ripiene di cioccolato.
Gli rivolgo il sorriso più grande che potessi fare, le crepes sono il mio dolce preferito, specialmente con il cioccolato.
"Grazie Just, sono le mie preferite, grazie" continuiamo a sorridere come due bambini gustandoci le nostre crepes.
"Sally" Justin nota che ho lo sguardo perso nel blu del mare così mi chiama e io mi giro verso di lui.
"Sono qui" Gli dico sapendo già cosa mi stesse per chiedere.
"Come stai?" Eccola, la domanda che più odio. Questa domanda così comune mi fa sorgere sempre tanti dubbi come: ti interessa davvero? Vuoi la verità o la risposta che do a tutti?
Allora faccio un respiro profondo e rispondo.
"Bene"
Justin però mi guarda negli occhi con il suo solito sguardo angelico e io non posso resistergli.
"No, non sto bene." Confesso stanca.
"Sally, non voglio farti sentire obbligata, però parlarmene potrebbe aiutarti" Justin inizia il suo solito discorso e io non ne posso più.
"Sono sopravvissuta 17 anni tenendomi tutto dentro, posso resistere" lo rassicuro sorridendo e continuando a fissare il vuoto.
"Lo capisco però non puoi continuare così, voglio solo aiutarti, parlane con me, con uno psicol..."
"Credi che non abbia provato a parlarne con qualcuno? È da anni che ci provo" Lo interrompo già nervosa.
"Ma, a quanto pare, non ci sei riuscita" Conclude lui.
"Va bene Red, però adesso calmati" Ci conosciamo da a stento due giorni e già mi conosce meglio di me, appena ha visto che mi stavo arrabbiando mi ha subito fermata.
Perché sei ancora qui Justin? Perché non scappi come hanno fatto gli altri? Perché un angelo sta aiutando un diavolo?
"Io non so perché tu non sia riuscita a parlarne con gli altri, però ti assicuro che io sono qui per te, non contro di te. Ti ricordi? Ogni parte di te"
Già più calma appoggio la testa sulla sua spalla e capisco che forse non è così male come pensavo.
Sally per una volta fidati di qualcuno. Che sarà mai.
Ripetendomi questa frase in testa più e più volte faccio un respiro profondo e finalmente gli dico qualcosa.
"Mia madre è morta, e io non conosco nessun altro su cui contare."
Mi scappa qualche lacrima che Justin non esita ad asciugare stregandomi con il suo sguardo puro e caloroso.
Ci guardiamo persi l'uno nell'altra fin quando, in un attimo di lucidità decido di alzarmi per mettere fine a tutto questo.
"Dove vai?" Justin mi chiede confuso, alzandosi a sua volta.
"Devo andare" Gli dico schietta raccogliendo il telo e infilandolo nel mio zaino che poggio poi sulla mia spalla.
"Ci sentiamo" Mi saluta lui prima che io sia troppo lontana per sentirlo.
Cosa sto combinando...
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Happily ever after? Il mio lietofine
RomanceSally, una ragazza forte e appassionata al mondo delle moto ha appena perso sua madre. Margaret, per Sally, non era solo chi l'aveva cresciuta e educata, ma era anche la sua migliore amica, sua sorella e l'unica persona su cui faceva affidamento. Di...