Prologo

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Per quanto banale e solitaria fosse, ho sempre amato la mia vita e non ho mai voluto chiudere gli occhi e non sentire più niente. No, non come adesso.

Mia mamma, la mia unica salvezza, l'unica persona a cui volevo bene, l'unica che mi era rimasta... è passata a miglior vita.

Ed è solo colpa mia.

Solo. Colpa. Mia.

"Signorina Sally, ha qualcosa da dire?" mi ricordo di essere al suo funerale. Tutti mi guardano. Ma io non li guardo, ho la vista annebbiata dalla rabbia, dal dolore, dai pensieri...

"Signorina Sally?" non riesco a capire... chi mi sta parlando?

Ho gli occhi colmi di lacrime, mi sento con uno, due, mille coltelli impiantati nel cuore.

Il panico invade il mio corpo, le mie gambe, i miei polmoni, quasi mi dimentico come si respira ... ho bisogno di andarmene da qui.

Così inizio a correre, non so dove andare e nemmeno mi importa, devo solo scappare, come ho sempre fatto.

"Che senso ha vivere se non si ha nessuno al proprio fianco?" mi chiedo.

Vorrei solo correre sulla mia Yamaha e non fermarmi mai più ma, approfittando di un lampo di lucidità, mi rendo conto che se lo facessi adesso sarebbe troppo pericoloso, così cambio strada.

Mi trovo davanti al portone del mio palazzo, lo spingo e, con fatica, mi dirigo all' ascensore.

Schiaccio l'ultimo pulsante, quello che mi porterà al terrazzo, meglio prendere un po' di aria fresca.

Una volta arrivata mi sporgo sul parapetto, il vento inizia ad alzarsi e il mio vestito, come i miei capelli svolazza nell'aria.

Quasi riesco di nuovo a respirare ma i pensieri continuano ad invadermi la testa.

"Se solo fossi restata a casa, se solo non fossi andata a quella festa, io l'avrei potuta salvare, le cose... tutto sarebbe andato diversamente." Penso, penso senza fermarmi.

"Davvero è questo quello che vorrebbe tua mamma? Vorrebbe che tu viva così?" dice una voce nella mia testa.

"Non puoi continuare a vivere con il senso di colpa per tutta la vita" dice un'altra. Non so che fare, come vivere, come continuare...

Di colpo chiudo gli occhi. Cerco di pensare a qualche ricordo felice ma tutti risalgono a mia madre, lei è il mio ricordo felice.

"Ti raggiungerò presto mamma" sussurro e poi sento un forte tonfo...


SPAZIO AUTRICE:

Ci tengo a dirvi, così da dare maggiore chiarezza, che questa storia sarà interamente scritta dal POV (punto di vista) di Sally, la protagonista.

Detto ciò, vi piace come inizio?

Happily ever after? Il mio lietofineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora