Mi sveglio stranamente felice e serena (merito di The WeeKnd). Mi guardo intorno ancora frastornata e mi accorgo che il sole sta tramontando. Quanto tempo ho dormito?
Decido di prendere in mano il cellulare per vedere l'orario, ma il mio occhio cade sulla data di oggi.
22 marzo. Mi è familiare, come se avessi un impegno oggi.
22 marzo, 22 marzo... Il compleanno di Max! Dannazione come ho fatto a dimenticarmi il compleanno del mio migliore amico?!
Corro subito in bagno e mi fiondo in doccia. Lascio scorrere su di me l'acqua bollente mentre mi strofino sulla pelle una spugna pregna del mio bagnoschiuma preferito alla ciliegia.
Esco di fretta e noto che ho un messaggio non letto da parte di Max.
"Ti stiamo aspettando" Stiamo? Lui e chi?
Ancora confusa gli rispondo che mi sto preparando e subito dopo corro in camera ed apro le ante dell'armadio.
Scelgo una gonna nera non troppo corta di pelle, una maglietta rossa attillata e degli stivali alti neri con un po' di tacco.
Per fortuna non ho mai avuto problemi a mostrare il mio corpo longilineo e mi è sempre piaciuto vestirmi in modo aggressivo ma non troppo appariscente.
Infatti, trovo che i vestiti e in generale ciò che indossiamo sia uno dei mezzi più belli per esprimere noi stessi.
Per farla breve, per me i vestiti che indossi descrivono esattamente chi sei.
Una volta che, con qualche difficoltà, ho finito di vestirmi, mi spruzzo un po' del mio profumo preferito Chanel N5 e, dopo aver preso di corsa la mia borsa della Diesel sono già sulla via per il bar.
"Sto arrivando" mentre cammino scrivo al mio amico, che però legge il messaggio senza rispondermi.
Non mi sono mai persa un compleanno di Max, le nostre mamme erano migliori amiche; quindi, ci conosciamo da tutta la vita.
Pensando alle varie feste di compleanno di Max, mi viene in mente una cosa: il regalo!
Tra tutto quello che è successo non sono riuscita a comprargli nulla, sicuramente capirà, ma che pessima amica è una che non ti fa il regalo il giorno del tuo compleanno?
Sento la rabbia scorrermi nelle vene e la mia testa inizia a ricordarmi quanto non sia mai stata una buona amica, ma, voltando l'angolo mi rendo conto che sono già di fronte al bar.
Quindi decido di fare un respiro profondo e di entrare con un sorriso fin troppo radioso per essere vero.
"Ma dove ti eri cacciata?" Max mi saluta con un abbraccio caloroso e con un sorriso smagliante che mi fa sentire subito a casa.
"Auguri Max! Scusa, mi ero addormentata" Rispondo io stringendolo più forte e ridendo per l'imbarazzo.
"Mi fa piacere che tu sia riuscita a riposarti un po'" Max sa delle mie notti insonni, infatti gli accarezzo la spalla per ringraziarlo e sciolgo definitivamente il nostro abbraccio.
Il bar è molto calmo, ci sono alcune persone sedute ai tavoli o in piedi che chiacchierano con dei cocktail in mano e di sottofondo una noiosissima canzone jazz.
Max ha sempre avuto dei gusti un po' retrò, ma il jazz proprio non lo sopporto.
Nel frattempo che osservavo l'ambiente, noto che Max si è allontanato, quindi lo raggiungo facendo capolino da dietro la sua spalla.
"Max ma che ne dici di mettere Heartless invece che di questa ninna nanna?" Gli chiedo con gli occhi dolci e pregandolo, anche sa che sto scherzando.
"Non ci penso proprio" Mi risponde ridendo.
Dopo non molto mi rendo conto della persona con cui stava conversando poco prima: Justin.
È occupato in una telefonata, ti prego, fa si che non mi noti, ti scongiu...
"Ei Red, dove credi di andare?" Eccolo, il solito guasta feste.
Non potevo stare tranquilla con il mio migliore amico a parlare del più e del meno? No ovviamente, lui deve sempre mettersi in mezzo.
"Lontana da te" Gli rispondo sfacciata fingendo di star giocando, ma non sono mai stata così seria.
"Ei voi due, vedete di non fare casini alla mia festa, vi raccomando" Dice Max prima di andare ad accogliere dei nuovi arrivati e io gli rispondo con un sorriso stizzito.
"Red, tutto ok?" Mi chiede Justin accarezzandomi un braccio, e io non esito ad allontanarmi.
"Devi andare via Justin, prima che sia troppo tardi. Prima che io bruci le tue ali da angelo e tu non riesca più a volare" Vorrei tanto rispondergli, ma non lo faccio e mi limito ad annuire.
Voglio bene a Justin, so anche che mi potrebbe aiutare parlargli ma... come faccio a fidarmi di lui? E se poi mi abbandonasse come hanno sempre fatto tutti? E se gli facessi del male come solo io so fare?
"Red ci sei? Ti ho chiesto se ti va qualcosa da bere" La voce di Justin, anche se attutita dai miei pensieri, riesce a portarmi alla realtà e gli rispondo che sto bene così... anche se vorrei bere per mettere a tacere la mia testa, ma non posso, perché io non sono così, io non sono come lui.
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Happily ever after? Il mio lietofine
RomanceSally, una ragazza forte e appassionata al mondo delle moto ha appena perso sua madre. Margaret, per Sally, non era solo chi l'aveva cresciuta e educata, ma era anche la sua migliore amica, sua sorella e l'unica persona su cui faceva affidamento. Di...