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(parte II)

Durante la pausa Marlena si era appartata in una delle poltrone in fondo alla platea con le cuffie alle orecchie. Con la riproduzione casuale dell'album fece partire una delle canzoni dei tre tenori che, nel frattempo, stavano continuando la loro scaletta, alternandosi con soli e duetti.

La prima a partire fu Romantica.

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" Tu sei romantica,
Amica delle nuvole,
Che cercano lassù
Un po' di sol
Come fai tu.

Tu sei la musica
Che ispira l'anima
Sei tu il mio angolo
Di paradiso quaggiù..."
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Verso la metà della canzone sentì due dita spostarle una ciocca di capelli dietro l'orecchio, per poi toglierle l'auricolare. Si girò a guardare Gianluca, che si era seduto vicino a lei. «Romantica eh?» ridacchiò, poi si voltò verso il palco dove Ignazio si riscaldava per provare il suo pezzo da solista. Marlena lo guardò confusa. Per romantica intendeva lei o il titolo? Inclinò leggermente il capo. Rimase in silenzio per pochissimi attimi, poi gli domandò

«È strano? - corrucciò leggermente la fronte - Che ascolti questa canzone, intendo» continuò poi, senza distogliere lo sguardo dal suo viso. Lo osservò, partendo dai capelli perfettamente curati fino alla punta del mento.
Gianluca schiuse le labbra, senza però dire nulla.

Le note di Romantica erano appena finite, così come quelle del Boschetto sopra il palco. Il ragazzo alzò le mani in aria, iniziando a batterle al suo amico. Marlena fece lo stesso, sorridendogli dal fondo della platea.
Il moro al suo fianco le porse l'auricolare nella mano.
«Non lo è, anzi credo che tu non sia l'unica - prese una pausa, questa volta tornando a guardarla - ma è la prima volta che sorprendo qualcuno ad ascoltarla» ammise, alzando gli angoli delle labbra. Solo in quel momento Marlena poté guardarlo interamente. Gli occhi taglienti, il naso leggermente piegato dal piccolo sorriso che le stava rivolgendo. La barba, che per quanto fosse corta, faceva appena scorgere la sua mascella.

«Sono contento che ti piaccia» le disse e si affrettò ad alzarsi dalla poltrona, richiamato dal suo staff sul palco. «Chi ti ha confermato che mi piace?» domandò lei, seguendolo con lo sguardo.
Gianluca si fermò con un sorriso divertito «Me lo ha confermato la tua espressione mentre ci ascoltavi», si voltò e tornò sul palco per finire le prove della giornata.

Michele e i tre ragazzi, si congedarono dal teatro per proseguire con le attività di quella giornata. In programma c'era un bel pomeriggio di svago, visitando i posti più importanti e più antichi della città. Per cena, invece, sarebbero andati in una delle trattorie sulle sponde del mare.

Marlena lasciò il teatro poco dopo di loro, salendo in macchina e partendo verso casa. Quel pomeriggio si sarebbe concessa un po' di riposo in spiaggia. D'altronde era estate inoltrata e il mare lo aveva solo visto da attraverso la finestra di camera sua, così come per il resto dei suoi giorni. Quelle limpide acque rimanevano cristalline ogni giorno dell'anno. Accompagnate dalle temperature dell'isola, permettevano ai palermitani di poter festeggiare persino il Natale al mare.

Lasciò le sue cose all'entrata e raggiunse la camera da letto per potersi cambiare. Si spogliò dalla tuta, recuperando da uno dei cassettoni un bikini e si cambiò. Raccolse i capelli in uno chignon e indossò una semplice salopette, più comoda e facile da togliere in spiaggia.
Riempì una delle sue borse tela con quello che le sarebbe servito; crema solare 50, occhiali da sole, effetti personali e telo mare. Uscì di casa incamminandosi verso la spiaggia. Risedendo lì vicino non sarebbe servita l'auto.

Prese posto in una parte della spiaggia libera e distese il suo telo, coprì la borsa con la salopette e indossò gli occhiali. Si sedette con in mano la crema, cominciando a spalmarla sulle spalle. Poggiando il mento sopra le ginocchia e stringendo al petto le gambe, guardò il mare risplendere sotto i raggi del sole e rimase ad ascoltare il suono delle onde.

Se avesse potuto sarebbe rimasta lì, per sempre.

Si rilassò un po', socchiudendo gli occhi cullata dal mare. In lontananza poté sentire dei bambini divertirsi e poco più vicino delle signore parlare tra di loro.

Si ricordò di quell'estati. Dove lei si trovava al posto di quei bambini e tra quelle signore si trovava sua madre, così espansiva e amichevole che riusciva a fare amicizia persino con i pesci.

Caratterialmente poteva descriversi molto simile a lei, ma mai identica. Marlena non riusciva a essere così estroversa, non all'inizio per lo meno.

Marlena era una bambina timida ma con una grande voglia di avere tanti amici, eppure si trovava sempre nella posizione di non riuscire ad aprirsi con gli altri bambini. Per Marlena c'era solo suo fratello, che al contrario era molto aperto come loro madre.

Suo fratello era come un complice. Non c'era età di differenza, non c'erano giochi destinati alle femmine e quelli ai maschi. Litigavano, com'è giusto che fosse. Combinavano guai insieme ma non puntavano mai il dito contro l'altro.

Quanto gli mancava suo fratello. Era indescrivibile.

Sentì il suo telefono tintinnare.
Lo recuperò dalla borsa e lo accese, c'era un messaggio da parte di Gianluca.

G - Ciao, che fai?

Digitò velocemente la risposta.

Relax al mare, tu? - M

Osservò la chat, aspettando che visualizzasse il messaggio e rispondesse. Gianluca ci mise un po' prima di risponderle.

G - Stiamo assaggiando le prelibatezze del mercato, devo ammettere che qui è tutto buonissimo!

Mi raccomando, goditi queste bellezze che ti mancheranno ahahah - M

G - Hai ragione, accolgo il consiglio ahah

Prima di poter digitare una risposta, Gianluca si affrettò a chiederle - Mi mandi una foto?

Marlena lesse il messaggio confusa. Avrebbe dovuto mandare una foto sua o del mare? Giornalmente riceveva richieste ripugnanti da parte dei ragazzi che le scrivevano con tanta spavalderia. Ma non conoscendo Gianluca per bene, forse, non avrebbe dovuto dubitare di lui.

Perciò aprì la fotocamera e provò a scattare qualche foto. Ne scrutò qualcuna, inviando uno dei selfie con le sue solite smorfie "adorabili" e il mare alle sue spalle. Spense successivamente il telefono, come per frenare l'idea di cancellarla e lasciargli solamente il visualizzato. Poi pensò a cosa sarebbe successo se l'avesse fatto. Avrebbe dovuto affrontare l'argomento personalmente e in che modo poteva spiegarglielo? Non c'era risposta se non con un momento imbarazzante.

Il suo telefono si accese di nuovo
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gianginoble11 ha messo mi piace al messaggio che hai inviato.

gianginoble11 Merveilleuse, Odette










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𝐍𝐞𝐚𝐜𝐡-𝐆𝐚𝐨𝐢𝐥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora