Aprii lentamente gli occhi, prima sbattendo le palpebre velocemente e poi strofinandoli con il dorso delle mani.
Mi ero svegliata dopo aver sentito dei rumori provenienti dalla cucina, mi sollevai piano, prima a mezzo busto con i gomiti e poi fino a sedermi lasciando le gambe penzolare dal letto.
Raccolsi le forze che avevo dopo quella dormita profonda per alzarmi in piedi ed affrontare la nuova giornata.
Aprii le persiane e mi accorsi che oltre a dei rumori si sentivano anche delle voci arrivare dall'altra stanza.
Una era sicuramente quella di Nicole, sempre così squillante e l'altra era molto familiare, ma nonostante questo faticavo a capire chi fosse.Abbassai la maniglia della porta e la tirai verso di me. Percorsi il corridoio fino al salotto e appoggiai un orecchio sulla porta di legno della cucina.
"Credo che si sia svegliata, ho sentito dei rumori dal corridoio." disse Nicole, fece un sospiro irritato e poi incitò l'altra voce: "Su ora vattene hai già combinato troppi casini."
"Ho bisogno di parlarle, per favore." in quel momento capii chi era a parlare e la rabbia crebbe in me fino a quando il rumore assordante della porta che sbatteva contro il muro non mi fece tornare alla realtà.
Spinsi con tanta violenza quell'asse di legno che il suono provocato fece sobbalzare le due figure all'interno della stanza.
"Vattene, non voglio sentire quello che hai da dirmi." quasi gridai, alzai ancora la voce e aggiunsi: "Harry, hai rovinato tutto! Perché glielo hai detto? Anzi, partiamo dal principio, perché mi hai baciata? Volevi solo farci del male o ti interesso davvero? Oppure ero e sono solo un'altra di cui vorresti approfittare?"
Finii la frase a pochi centimetri da lui, dal suo viso, mentre puntavo il mio dito indice sul suo petto e lo spingevo leggermente all'indietro.
"Soltanto cinque minuti, ti devo dire una cosa importante." mi supplicò, sembrava davvero preoccupato e non sapevo se dovevo dargli ascolto oppure no.
Parlare con lui avrebbe peggiorato le cose o mi avrebbe aiutata?
Seguendo il mio ottimismo scelsi la seconda opzione, non perché volevo dargli una chance o perché volevo risolvere con lui, semplicemente perché speravo che quello che aveva da dirmi avrebbe dato a me un aiuto con Liam.
"Va bene, cinque minuti. Cosa vuoi?"Guardò prima Nicole e con un cenno la invitò ad uscire poi si rivolse a me e mi sorrise, mostrando quelle tenere fossette che si formavano sulle sue guance.
"Cercherò di metterci poco, anche se in realtà per dirti questo non mi basterebbe un'ora." si interruppe per guardarmi e capire la mia espressione: tenevo le sopracciglia corrugate e la testa leggermente piegata di lato, a quella sua pausa gli feci cenno di continuare, volevo capire di cosa stesse parlando.
"I-io sono" tratteggiò, si bloccò e non finì la frase, odiavo le persone che lasciavano a metà le frasi.
"Tu cosa?" chiesi irritata alzando gli occhi al cielo.
"Io sono gel-" si fermò di nuovo, facendomi arrabbiare sempre di più.
"Senti Harry, evidentemente hai perso la capacità di parlare e, dato che non conosco l'alfabeto con i segni dei muti, quella è la porta. Vattene." pronunciai quelle parole piena di rabbia e con un tocco di sarcasmo nella voce, in fondo lo stavo sfottendo.
Si avvicinò a me, si avvicinò troppo a me; io appoggiai le mani sul suo petto per cercare di tenerlo a distanza, ma era imponente su di me ed io ero debole.
Arrivò a pochi centimetri dal mio viso, sentivo la punta del suo naso sfiorarmi la guancia e quando parlò il soffio che uscì dalle sue labbra solleticò le mie.
"Il fatto è che io sono geloso di Liam." sussurrò sicuro al mio orecchio, più sicuro di quanto volessi credere.#SpazioAutrice
Come avrete notato il capitolo è il numero "16a" e non solo "16" perché scriverò un capitolo "16b" nel quale verranno narrate le stesse cose, ma dal punto di vista di Nicole, la migliore amica di Stefy.
Commentate, votate e baci baci! ;)
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After The Dream ||Liam Payne
FanfictionContinuò a sperare finché il suo sogno divenne realtà. E, anche se non sempre le cose sono come sembrano, vivrà un sogno indimenticabile.