Capitolo 8

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-Non è mia dovevo tenerla per...una persona- Dice Momi tra i singhiozzi.
-Per chi?-
Lo sguardo di Carmine è freddo, come me ha paura che nostro figlio possa essersi infilato in qualche guaio, quando ce di mezzo la droga niente è facile.
Momi evita di risponderci, suo padre comincia a spazientirsi, appoggio il pacchetto aperto sopra il mobile nel corridoio, anche io sono furiosa ma allo stesso tempo non ce la faccio a vedere mio figlio in quello stato.
Entro nella sua stanza, lo abbraccio lui ricomincia a piangere copiosamente.
-Da quando io e te abbiamo dei segreti?- Gli dico cercando di trovare la calma che in questo momento non mi appartiene, tocco il suo viso per asciugargli le lacrime.
-Io non volevo mamma, ma lui...-
-Ti droghi?- Sbotta all'improvviso Carmine, io lo guardo sconvolta.
Momi scuote la testa spaventato, il padre urla contro di lui, sembra quasi di rivivere i momenti in cui mio padre sgridava mio fratello quando gli disubbidiva.
-Non lo faccio papà...te lo giuro-
-Allora dicci chi te l'ha data, e soprattutto chi è il tizio che incontri a scuola-
-Io...io non posso, lui...-
-Momi siamo i tuoi genitori, se ti ha fatto qualcosa devi dircelo. Ti possiamo aiutare lo sai...- Lo imploro di parlare, il suo mutismo mi preoccupa, il mio bambino sta cambiando e noi non ce ne
siamo accorti.
-Ha detto che...farà del male a...a Futura e Fiamma se ne parlo...-
Carmine scatta verso di lui, ho quasi paura che possa prenderlo a schiaffi per farlo parlare tant'è la rabbia che vedo nei suoi occhi, ma invece lo abbraccia stringendolo con forza contro di se.
Momi preso alla sprovvista non ricambia subito l'abbraccio, mi guarda e dopo si lascia andare.
-Non possiamo proteggerti se non ci dici la verità- Sussurra Carmine piano, caccio le lacrime indietro, non posso permettere che escano devo essere forte per nostro figlio.
Carmine racchiude il viso di Momi tra le mani, gli sembra quasi di rivedere lui stesso da ragazzo, si somigliano molto e non solo esteticamente.
La risposta di Momi arriva e non piace a nessuno dei due, se pensavamo di esserci lasciati il passato alle spalle, ci siamo sbagliati entrambi.
-È tuo fratello...- Rivela Momi, guarda sia me che suo padre, poi abbassa la testa, Carmine lo abbraccia, sussurra al suo orecchio che andrà tutto bene.
-Amò addo vaj?-
Lui non mi risponde lo sento però sbraitare ed entrare in camera nostra e sbattere la porta, Momi si siede sul bordo del suo letto, si copre il viso e io mi siedo accanto a lui.
-Amore mio...-
-Mamma papà non mi perdonerà mai...vi ho delusi, vero?-
-Ma che dici, tu sei la vita nostra. Anche se farai delle cazzate noi ti ameremo ugualmente, ma se stai passando un brutto momento non tenertelo per te...parla con noi, sfogati-
-Mamma quella roba non è mia, io non volevo prenderla, però...avevo paura che lui...vi facesse del male, ho dovuto farlo-
Momi scoppia in lacrime abbraccia le mie gambe, accarezzo i suoi capelli cercando di confortarlo, mi spezza il cuore vederlo triste.
Non vorrei vedere nessuno dei miei figli piangere, loro devono ridere e vivere bene, sono sicura che questo che ci sta capitando è solo un altro ostacolo da superare, nella vita ce ne sono tanti, alcuni si presentano sotto altre forme siamo noi a doverne cogliere i segnali.
-Mammina dove sei?-
Sento Fiamma saltellare nel corridoio, continuo ad accarezzare la testa di Momi ma nel mentre la piccola vede il pacchetto sopra il mobile, mi allarmo quando la sento parlare della polvere bianca.
Subito scatto in piedi la trovo con le dita dentro quella roba, lei pensando che sia zucchero a velo cerca di portarsi le dita alla bocca.
-Ferma non farlo- Alzo la voce quel tanto che basta da spaventarla, Fiamma con la mano a mezz'aria mi guarda tremando.
Stringo il suo polso trascinandola in bagno, sotto l'acqua sciacquo le sue mani, lei si agita.
-Mi fai male mammina...-
-Fiamma quante volte devo dirti di non toccare le cose che non conosci?- Le dico furiosa.
-...scusa...-
Asciugo le sue mani e quando mi giro a guardarla, il suo viso è triste e colmo di lacrime, le asciugo dandole dei baci sopra le guance.
Chiudo gli occhi cercando di calmare anche i battiti del mio cuore, la piccola mi abbraccia ed io la stringo forte al petto, non so cosa farei senza di lei, Futura o Momi.
Potrei morire se non li avessi più accanto, se capitasse qualcosa a Carmine.
-Dov'è tua sorella?- Le dico piano cercando di non spaventarla ancora.
-Si è addormentata sul divano con Ciro...io mi annoio, voglio giocare-
-Devi fare i compiti prima, lo sai...- Le dico dolcemente, lei sbuffa e la tristezza passa.
-Ma Futi sta dormendo e io...non li so fare da sola. Mi aiuti tu?-
-Va bene, ma prima devo parlare con papà. Tu vai in camera tua prepara i libri, io arrivo subito d'accordo?-
Fiamma annuisce torna a saltellare nel corridoio fino alla sua cameretta, faccio sparire quel pacchetto prima che a qualcun altro venga la malsana idea di farci qualcosa.
Mi affaccio alla stanza di Momi, sta rimettendo i vestiti apposto non bada a me che lo guardo, non so cosa fare con lui quando domani uscirà di casa e a scuola...potrebbe di nuovo incontrarlo o peggio. 

Nisciun è comme te p' me [Piecurosa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora