Stringo il cuscino al petto infilando il naso nella stoffa, annuso ma il suo profumo non lo sento, c'è solo l'ammorbidente a padroneggiare più di qualsiasi cosa e mi manca.
Cavolo se mi manca.
Non vedo e non parlo con Carmine da tantissimo tempo, non so come sta o se la sua gamba sia guarita, e le mie bambine cosa penseranno di quest'assenza.
Sapere che Momi è vivo e che Alina non gli ha fatto niente, mi fa sentire bene, non so cosa avrei fatto se solo lo avessero toccato in qualche modo.
Se chiudo gli occhi e mi impegno, riesco quasi a sentire le braccia di mio marito avvolgere la mia vita e stringermi contro il suo torace, i suoi baci nell'incavo del collo e il respiro caldo sussurrare parole dolci al mio orecchio.
Gli angoli delle mie labbra si distendono all'insù al solo pensiero, ma mi rendono anche triste perchè so che è solo nella mia immaginazione, e che lui è lontano chilometri da me, e se questa situazione non trova soluzione io e lui non ci ricongiungeremo.
Ho sentito Donna Wanda parlare con i suoi uomini, si stanno organizzando per trovare il nuovo nascondiglio di Alina, ormai sanno chi è il loro nemico e non si fermeranno se non lo troveranno.
A mia suocera ho raccontato ogni cosa di Alina o almeno ciò che so di lei, e soprattutto della nostra evidente parentela.
Lei ne era sorpresa come me quando l'ho saputo, ma subito si è ripresa dicendomi che non le importa chi lei sia, avrà la sua vendetta. E io le ho risposto dicendole che è sua nemica quanto mia, insieme riusciremo a batterla e poi potrò tornare dalla mia famiglia.
-Crè nun duorm?-
Scuoto la testa stringendomi nella vestaglia, negli anni la terrazza è cambiata, adesso a ricoprirla è una veranda in alluminio color legno, molto meglio di com'era prima aperta e alla vista di tutti.
-Nun ce riesc...troppi pensier ngap-
-Carmine o' sap ca staj ca?-
-No...è paricchj ca nun o' sent...-
-E fratet?-
-Nemmen...ma ce stong poc sul o' tiemp p' m' vendicà, po torn addu iss-
-L'uommn mij stann p' rind e quartier, e voc corren, ess nun pò fuì-
-Nun o' farà, vo a capa mij e chell e fratem-
-Re vendett personal nun m' ne fott, ess accis a figlm e adda pavà co sang-
Da quando ha scoperto della morte di Ezio non si da pace, ha pagato i ragazzi dei quartieri per farsi dire qualsiasi informazione su Alina, al momento non so dove si trovi, credo che quando avrà voglia di farsi trovare lo farà.
-Pccrè t' convien e turnà a cas, ca mo vec ij-
-Che stat dicenn? Comm m' n' pozz ij ropp tutt' chell che succies?-
-Nun pozz perder natu figlj e tu...rischi assaj-
-A Carmine nun succer nient, sta al sicuro, e ij...agg fernì chesta storia. Chell nun se ferm, si nun a fermamm nuj-
-Ij e te?-
-Cocc problem?-
Lei si gira, getta l'ennesima sigaretta fuori dalla finestra, probabilmente in strada sotto il balcone sarà pieno delle sue cicche.
-Si tu che scelt e sta for a chesta vit, e mo ce vuò turnà-
-No, nun voglj fa part ra camorr...però ess ma tuccat ca dind- Le dico toccandomi il petto, e subito penso a mio fratello e mia madre.
-...e ij, nun pozz fa fint e nient-
Donna Wanda mi dice di tornare a letto, domani sarà una lunga giornata e molto presto dovremo prepararci all'ennesima guerra. Chi sceglie di intraprendere questa vita, difficilmente sarà in grado di uscirne, io l'ho fatto e Carmine anche, ma lei e Alina ci sono dentro fino al collo, loro
non avranno modo di salvarsi.
Così come mio fratello e Edoardo di sicuro, non ne usciranno mai, quest'ultimo poi aveva giurato di aver abbandonato tutto dopo che è andato via insieme a Teresa, scoprire che è il contrario, è una sconfitta.
Questa volta sono sicura che nessuno riuscirà a salvarlo, dal suo destino.
Rientro in casa dirigendomi in cucina, prendo un bicchiere di acqua prima di tornare a letto, forse ha ragione mia suocera, devo dormire e tornare in forze per quello che ci attenderà.
-...ammor mij...-
Sussurra una voce dal corridoio, mi fermo al suo ingresso a pochi passi dalla camera da letto, nel momento in cui alzo la testa la figura compare dinanzi ai miei occhi e il bicchiere di vetro scivola dalle mie mani infrangendosi sul pavimento.
-C' sta succerenn?- Donna Wanda si precipita dalla veranda, non sentendo risposta inizia a preoccuparsi e nel momento in cui appare all'ingresso del corridoio si ferma.
-Carmine...-
Lui alza la testa dal mio collo e accenna un sorriso, lo sto stritolando ne sono consapevole ma non ci vediamo da tanto tempo e sentirlo così vicino è una gioia immensa.
Accarezza i miei capelli e le mani, sussurra al mio orecchio e poi mi bacia, sciolgo l'abbraccio e sua madre si avvicina. Decido di lasciarli un poco da soli, solo il tempo di parlare e salutarsi, torno in camera aspettandolo.
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Nisciun è comme te p' me [Piecurosa]
FanfictionSequel di The Piecuro's family: Massimo e Futura Di Salvo - Un tempo credevo alle favole che mi raccontava mio fratello, la famiglia per me è sempre stata tutto. Poi ho aperto gli occhi e mi sono accorta che le cose belle si leggono solo nei libri...