Per Noi

911 47 49
                                    

T/n pov

La mattina dopo mi sveglio e mi sento avvolta da dietro, mi giro mettendogli le braccia al collo e dandogli un bacio sulla fronte.
Gli accarezzo le orecchie, ormai è una mia abitudine.

Certe volte lo guardo e penso di essere stata più fortunata di quanto volessi mai esserlo.
Charlie mi ha portata quí, ma se lei non ci fosse stata, io sarei probabilmente andata con Valentino, e questo..tutto questo, forse non ci sarebbe stato come forse si, ma quanto avrei sofferto, quanto avrei dovuto subire? Mentendo a me stessa, raccontandomi la mia stessa bugia, che quello era ciò che mi meritavo, che infondo stavo bene, o che quel dolore l'ho scelto io.
Senza accorgergemene lo stretto a me come se da un momento all'altro potrebbe sparire.

A:"che hai?"
Dice con la voce ancora impastata dal sonno.

"Niente..continua a dormire..è presto"
Dico accarezzandoli i capelli.
Mi continua a guardare.

"Stavo solo pensando non ti preoccupare"

A:"a cosa dovevi pensare alle 5 di mattina?"

"A quanto sono fortunata"

A:"mh"
Dice continuando a guardarmi appoggiato al cuscino

A:"e la conclusione dei tuoi pensieri?"

"Che non potevo esserlo di più"
Dico dandogli un bacio sulla fronte.
Sorride in risposta.

A:"oggi prendiamocela con calma ok?"

"Che intendi?"
Dico ridacchiando

A:"prendiamocela per noi, va bene?"
È il suo modo per dirmi anche solo un semplice "ti prego, non ti staccare da me neanche per un secondo"

"Va bene"
Dico stringendomi a lui che mi avvolge i fianchi.
In tutto questo tempo non mi ero mai resa conto, di quanto cazzo sia buono il suo odore, quel menta misto rosa, merda, è come la colla, non ti riesci a staccare.
Forse mi ci ero abituata quindi non lo notavo, forse era quello che intendevo nella parola casa ma ancora non lo sapevo.
Amo questo suo lato tenero e coccolone, se non lo conosci fai fatica a vederlo, sembra solo stronzo.

"Quindi che facciamo oggi?"

A:"ti volevo portare nel quartiere dove abitavo tempo fa"

"Mh..interessante"

"Andiamo?"

A:"è presto.."
Dice sbuffando

"Dai.."
Dico tirandolo.
Sbuffa di nuovo e si alza.
Faccio un gesto con la mano per vestirci e lo prendo per mano aprendo la porta.

Usciamo dall'hotel e stranamente c'è molta gente in giro, certe volte ne vedi solo due o tre che zoccoleggiano o sono notturni.
Gli lascio la mano ma me la riprende subito.

"Non avevi detto che volevi tenere segreta la relazione?"

A:"non l'ho mai detto"

"L'hai fatto intendere però"

A:"ma non l'ho detto, quindi ho ragione"
Dice toccandomi il naso con un dito.

"Come vuoi a me va benissimo così"
Dico stringendogliela.

Dopo un po' di strada comincio a notare un salto temporale tra i peccatori, prima sembravano normali, ma ora sembrano usciti dagl'anni 10'/20'. Hanno tutti gli occhi neri e i denti affillati, ma

"Dove siamo?"

A:"A Cannibal Colony!"

"Ah, me la sarei aspettata più... inquietante"
Era carina, c'era un grande gruppetto di bambini, le persone sembravano civili.

Angelo Infernale (Alastor×Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora