Bacio d'odio

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Carmine POV.

Non so cosa mi è preso in mensa, so solo che avevo bisogno di avvicinarmi, di ridurre un po' la distanza e guardarla veramente negli occhi la prima volta. E quello che ho visto mi ha colpito così forte che non ho nemmeno sentito il succo che mi ha lanciato in faccia. Ho visto il vuoto, la rabbia, la tristezza, l'infelicità. E per quanto il mio cervello mi urli che sto facendo una grande cazzata, il mio cuore mi dice che devo salvarla. Forse il mio è un modo per superare la morte di Ciro, forse la mia coscienza crede che salvando lei potrei alleggerire quel peso sul cuore per non essere riuscito a fermare prima il fratello, per aver permesso a Filippo di difendermi, per non essere morto al suo posto.
Mi sciacquo velocemente la faccia, cambiando maglietta e raggiungo il comandante in cima alle scale.
"Carmine mi raccomando niente casini, pulite sta cazz di mensa e i laboratori senza fiatà. È sabato pure per noi, fateci riposà nu poc" mi dice mentre raggiungiamo di nuovo Rosa con Maddalena e credo che abbia appena ricevuto il mio stesso discorso visto che prende il secchio e la scopa, aprendo la porta con un calcio.
Gli occhi mi cadono immediatamente sul fondoschiena ma prima che il mio cervello possa assimilare cosa cazzo sto facendo un colpo di tosse del comandante mi riporta alla realtà e così filo via, entrando anche io in mensa con i secchi.
Mantengo la promessa al Comandante e pulisco in silenzio la parte di mensa con i tavoli mentre lei in altrettanto silenzio si dedica alla cucina. La tensione si può tagliare con il coltello, sento spesso i suoi occhi su di me così come molte volte sono io a distrarli per guardare i suoi movimenti.
Non so perché non l'avevo notato prima ma è davvero bellissima, i capelli neri le ricadono ribelli sulle spalle, è magra ma con un corpo allenato e le curve al posto giusto esaltate dai pantaloni in pelle stretti che indossa, le labbra carnose, gli occhi magnetici. È una bellezza oscura, affascinante. Sento qualcosa smuoversi dentro e ho paura a dirlo ma credo sia vera e propria attrazione.
Un altro colpo di tosse mi riporta alla realtà, questa volta è Maddalena che mi guarda scuotendo la testa.
Finalmente dopo un'ora ci manca solo il laboratorio di pizzeria e poi siamo liberi, questa tensione sta diventando insopportabile.
"Vi state comportando bene, noi stiamo qua fuori, non ci fate pentire della fiducia che vi stiamo dando" sbuffa Massimo lasciandoci soli nel laboratorio. O meglio lasciandomi solo, visto che Rosa ha scelto di dedicarsi alla dispensa e tentare di riordinarla. Sbircio fuori e vedo il comandante e Maddalena impegnati a fumare, guardo la porta blu della dispensa socchiusa e decido di seguire il mio istinto. Devo parlare.
Apro piano la porta e la fisso mentre tenta di pulire i ripiani più alti dello scaffale senza riuscirci per via dell'altezza.
"Che c'è Di Salvo, mi vuoi guardare il culo un altro po'?" esclama lei girandosi di scatto

Rosa POV.

Sento che mi osserva, così come ha fatto già in tutta l'ora precedente e lo ammetto l'ho fatto anche io con lui. Il silenzio imposto dal comandante e la calma mi ha permesso di guardarlo meglio e per quanto mi sforzassi i miei occhi cadevano sulle sue braccia muscolose, le spalle larghe, i ricci neri e le labbra carnose. Il tipico ragazzo napoletano che fa perdere la testa alle turiste.
"Che c'è Di Salvo, mi vuoi guardare il culo un altro po'?" esclamo voltandomi di scatto.
"Perché è vietato Rosa Rì?" mi risponde strafottente avanzando verso di me e chiudendo la porta alle sue spalle. Sento come un senso di nausea nello stomaco, ma una nausea positiva, che sparge calore per tutto il mio corpo. Ma cosa mi sta succedendo?!
"Può fa chell che vuò ma ij t'accir piecur" esclamo afferrando velocemente un coltello e dando via ad una danza pericolosissima tra di noi che mi porta ad essere distesa sul tavolo con lui appiccicato sopra di me, mentre mi blocca la mano con il coltello sopra la testa.
"Non è così che ti passa il dolore Rosa" mi sussurra nell'orecchio mentre i brividi appaiono sul collo "Ciro non lo vorrebbe mai"
"Tu mio fratello non lo devi nominare" urlo dandogli un calcio e dando il via ad un'altra lotta che mi vede nuovamente bloccata, questa volta contro il muro.
Mi strappa il coltello di mano prima di tornare a concentrarsi su di me
"Tu non sei così" mi sussurra a due centimetri dalla bocca e vengo travolta dal suo profumo, sento la testa girarmi
"Tu non mi conosci" rispondo debolmente
"Io so solo che tu potevi trovare mille modi di uccidermi, bastava chiedere ad uno del gruppo di Edoardo e non l'hai fatto. Tu non mi vuoi uccidere"
"Ij t vogli accirer con le mie mani" dico a denti stretti
"E vai allora fallo" esclama inserendo il coltello tra noi, puntando la lama verso se stesso e iniziando di nuovo ad avvicinarsi.
Guardo come ipnotizzata la lama che pian pian oltrepassa la sua canotta e sta per tagliare anche la sua pelle
"No" urlo con terrore gettando il coltello per aria e non so cosa mi prende ma non appena lo sento allontanarsi lo afferro per la maglia e lo bacio.
È un bacio tutt'altro che dolce o da innamorati. È un bacio di predominanza, un bacio di lingue che lottano, un bacio d'odio. All'improvviso sento le sue mani sul sedere e mi fa sedere sul tavolo. Mi stacco dalle sue labbra per concentrarmi sul suo collo, lo mordicchio consapevole di lasciargli un segno, il segno della mia dominazione su di lui.
Geme e le sue mani si fanno più farnetiche, mi afferra per i capelli e mi bacia nuovamente, mordendomi a sua volta le labbra. Non vuole perdere questa folle lotta.
Un rumore però ci costringe a staccarci e faccio giusto in tempo a scendere dal tavolo prima che il comandante e Maddalena spuntino dalla porta.
"Ma c stat facenn?" esclama lui
"Niente comandà Rosa non riusciva a pulire sopra gli scaffali e le stavo dando una mano. Nun è accussì Rosa Rì?" risponde Carmine mentre io ancora frastornata non riesco a fare altro che annuire.
Vedo gli occhi del comandante focalizzarsi prima sul collo di Carmine dove i segni dei miei denti sono più che evidenti e poi sulle mie labbra gonfie e screpolate.
"Vabbuo ia bast per oggi. Jatevenn rind 'e cell" borbotta scuotendo la testa.
A testa bassa seguo Maddalena lasciandomi indietro Carmine ma non il suo profumo che sento su ogni parte di me.
Cosa cazzo ho combinato?

Angolo autore:
Allora cosa ne pensate? Io inizio ad avere un'idea chiara di questa storia intanto. So che potrà sembrarvi strano questo avvicinamento ma la passione e l'attrazione sarà il loro primo elemento. Quello che li unirà nonostante l'odio, almeno all'inizio.

Il mare fuori e il vento dentroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora