Il mare

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Carmine POV:

Mi risveglio con il rumore del mare che entra dalle finestre e i ricordi della notte appena passata nella mente. Dopo aver fatto l'amore in spiaggia, abbiamo fatto il bagno nudi a mare per poi rivestirci e correre su a fare l'amore di nuovo in doccia e addormentarci stremati uno abbracciato all'altra. Mentirei se dicessi che è stata solo una cosa fisica, la verità è che mi sono sentito vivo per davvero dopo tantissimo tempo e questa cosa mi spaventa. Mi spaventa perché i piani non erano questi, volevo divertirmi si ma provare altro? Assolutamente no, soprattutto per una ragazza che fa di cognome Ricci. Decido però di mettere da parte, almeno per adesso, questi pensieri e allungo il braccio trovando però il vuoto. Apro di colpo gli occhi e mi accorgo che sono solo nel letto, mi alzo velocemente, cercando un pantaloncino tra le cose di mio zio e dopo averlo indossato corro nella zona giorno facendo un sospiro di sollievo nel vederla intenta a fare il caffè con addosso la mia maglietta.
"Che c'è pensavi me ne fossi andata?"
mi chiede non voltandosi neanche e facendomi ridere
"Rosa Ricci che mi prepara la colazione e chi l'avrebbe mai detto" esclamo avvicinandomi a lei e abbracciandola da dietro
"E chi l'ha te l'ha detto che 'a sto priparann 'p tte" mi risponde
"Che hai detto?" chiedo fingendomi offeso prima di sollevarla di peso e buttarla sul divano, continuando a farle il solletico mentre lei senza respiro ride, ride e ride ancora e questo suono mi scalda il cuore.
"Ti prego basta basta Carmineee" ride ad alta voce e mi blocco non per le sue suppliche ma per il modo in cui mi ha chiamato
"Che 're ti si incantat?" chiede mettendosi a sedere
"No, è che per una volta non mi hai chiamato Di Salvo" le dico temendo la sua reazione
"Oddio ora dovrò ucciderti per non farti confessare questo segreto" ride ancora saltandomi addosso e iniziando a lasciarmi languidi baci sul collo.
Questa versione inedita di Rosa mi colpisce, riesco a vedere solo una ragazza di 17 anni libera e serena, niente a che vedere con la persona arrabbiata che era quando è entrata un mese fa nell'ipm.
Prima però che i nostri baci possano diventare altro il suono della macchinetta del caffè ci riporta alla realtà.
"Dai andiamo a fare colazione fuori che ci restano poche ore prima di tornare rint a chillu post 'e merd" sbuffa alzandosi e andando a recuperare latte e caffè, mentre io mi occupo dei biscotti e delle merendine.
Poggiamo tutto sul tavolo, il sole è già alto, è una tipica giornata estiva napoletana.
"Non ho mai fatto in vita mia colazione da sola se non nell'ultimo anno e mezzo" mi confessa guardando il mare "da piccola la facevo con mamma, Ciro e Pietro. Poi mamma è morta e Pietro ha smesso di sedersi a tavola con noi, troppo impegnato con papà" aggiunge e noto i suoi occhi farsi lucidi ma non la interrompo ne mi avvicino, non voglio smetta di parlare.
"E poi Ciro è entrato all'ipm e sono rimasta solo io al tavolo a fare colazione" conclude guardandomi finalmente negli occhi e sento nascere dentro me un istinto protettivo che mi prende in contropiede ma non posso fare a meno di accarezzarle via la singola lacrima che si è lasciata sfuggire quando ricordo, come un idiota, che oggi è l'anniversario della morte di Ciro.

Rosa POV.

Non so perché gli stia raccontando queste cose, so solo che da quando mi ha detto la verità sulla morte di Ciro non sento più dentro di me quella rabbia che mi opprimeva il cuore. Amo fermamente mio fratello ma non dubito della versione che mi ha dato Carmine visto che è la stessa che poi mi ha confessato anche Silvia. La merda che gli ha messo in testa mio padre l'ha fatto impazzire e io stavo facendo la sua stessa fine. Questo non significa che mi sento pronta a sotterrare l'ascia di guerra con i Di Salvo in generale o con Filippo ma semplicemente che per una volta voglio essere prima Rosa e poi la figlia di Salvatore Ricci. E con Carmine stanotte mi sono sentita così, semplicemente Rosa, una ragazza che ha scelto di fare una follia e venire a casa al mare di un ragazzo per passarci la notte insieme e fare colazione su una terrazza assolata.
Vengo distratta dai miei pensieri quando la mano di Carmine mi accarezza il volto, asciugandomi una lacrima che nemmeno mi ero accorta di aver versato.
"Sai a Ciro piaceva tanto il mare" sussurro rivolgendo di nuovo gli occhi alle onde che si infrangono dolcemente sulla spiaggia "diceva che era comm o ben 'ca iss 'm vulev, infinito" sospiro ripensando alle tante volte in cui dopo la morte di mamma ci siamo rifugiati a Mergellina sugli scogli a ricordarla. All'improvviso vedo Carmine alzarsi dalla sedia e avvicinarsi alle piante di fiori prima di iniziare a strapparne uno per tipo.
"Ma si scem?" esclamo saltando in piedi ma lui finge di non sentirmi prendendo un nastro blu da un acchiappa sogni appeso alla finestra.
"Jamm a salutà a Ciro" mi sussurra prendendomi la mano mentre nell'altra mantiene il mazzo di fiori improvvisato. Appena capisco cosa vuole fare mi vengono le lacrime agli occhi ma respiro profondamente e lo seguo giù per le scale fino alla stessa spiaggia di ieri sera.
"Tieni" dice dandomi i fiori per poi fare un passo indietro mentre io mi avvicino alla riva. Entro nell'acqua fino alle ginocchia per poi adagiare i fiori nell'acqua.
"Ciao Cirù, mi manch assaje. Chissà che mi diresti se vedessi dove sono e con chi. Ma lo so che alla fine, dopo tanti rimproveri, mi lasceresti libera di fare quello che voglio. Perché tu hai sempre voluto la mia felicità e Ciro t'o giur oggi dopo tanto tempo io mi sento il cuore libero almeno un poco dall'oscurità in cui sono precipitata da quando te ne sei andato. Ti voglio bene e nun 'm scord e te, mai" dico a voce bassa confessandogli tutto il mio dolore e la mia paura mentre i fiori si allontanano lentamente da me.
Risalgo sulla spiaggia e trovo Carmine ad aspettarmi così mi fiondo tra le sue braccia e lo bacio. Stavolta non è un bacio passionale come quelli che ci siamo scambiati fino ad ora, un bacio finalizzato ad altro, è un bacio tenero, dolce, di consolazione. Non voglio soffermarmi a pensare a quello che significa, voglio solo godermi questa serenità che il mio cuore non sentiva da troppo tempo.
"Tarantè dobbiamo andare" mi dice appoggiandomi fronte a me
"Poi voglio sape da dove ti è uscito sto soprannome" esclamo sorridendo
"Facciamo che te lo racconto il prossimo weekend se mi prometti che torniamo qui"
"Promesso" rispondo senza alcuna esitazione.

Un'ora dopo

Stiamo ritornando a Napoli e più le fermate della circumvesuviana si riducono più il mio umore peggiora. È come se tornare a Napoli, nell'ipm, rappresentasse un tornare alla gabbia dorata in cui ho vissuto tutta la vita.
Io torno ad essere l'ultima erede dei Ricci, Carmine torna ad essere l'unico erede dei Di Salvo. E questa cosa mi infastidisce più del dovuto, più di quanto mi aspettassi quando ho accettato l'invito di andare al mare con lui.
"Che staj pensan?" mi sussurra Carmine seduto a poca distanza da me pur non osando toccarmi la mano in un luogo così pubblico, anche se in realtà ci sono più turisti che altro
"Che fino ad oggi il mio cognome non mi era mai pesato" rispondo di getto
"Benvenuta nel club" ride amaramente "ma ij nun t'agg chiest na cos" aggiunge poi velocemente "ma tu perché stai rint all'ipm?"
"Agg sparat a cosc 'e un che s'era pigliat troppa cunfrenzij"
"Ahhh allora ho rischiato" mi dice malizioso
"A te a cunfrenzij 't l'agg rat ij. E comunque era na scus. Vulev sol trasì p t'accirer" gli confesso "poi però mi sa che agg pigliat un po' troppo alla lettera il concetto di lotta corpo a corpo" aggiungo per sdrammatizzare e lui scoppia in una risata che fa girare più di qualcuno
"Ma tu si proprij na tarantell" esclama facendo ridere anche me, risata che si ferma quando vediamo che siamo arrivati alla nostra fermata, poche centinaia di metri e ritorneremo all'ipm.

Silvia POV.

Questo weekend a differenza dell'altro siamo rimasti quasi tutti dentro ma devo dire che l'assenza di Rosa in questi due giorni si è fatta sentire.
"Mamma non vedo l'ora ritorni Rosa, che mortorio" sbuffa Kubra sedendosi sulla panchina del campetto vicino a me, facendomi ridere
"Stavo pensando esattamente la stessa cosa" le rispondo mentre osservo i ragazzi giocare a calcio e fare i soliti teatrini ad ogni goal.
Dopo poco veniamo distratti dai cancelli che si aprono e vediamo Carmine di Salvo rientrare con il suo solito borsone. Quello che fa scattare in piedi me e Kubra però è la figura minuta di Rosa dietro di lui.
Cerco di metterla a fuoco mentre si gira e fa un impercettibile segno a Carmine prima di proseguire verso di noi e non capisco perché anche i ragazzi la stanno osservando, vedo Micciarella sussurrare qualcosa ad Edoardo che tiene gli occhi fissi sulla principessa Ricci, come la chiamano qui dentro. Addirittura il comandante la osserva scuotendo la testa.
"Ma che problem tenen?" esclama Rosa raggiungendoci e solo adesso capisco.
"A parte il succhiotto sul collo, che cazz te mis nguoll?" sussurro a denti stretti
"Uno short di jeans e una maglietta?" risponde guardando Kubra per capire cosa mi stia prendendo ma lei si limita a sorridere
"Rosa queste magliette le ha regalate il comandante l'anno scorso a tutti i ragazzi dell'ipm, mentre a noi ragazze ha regalato delle trousse. Le ha consegnate davanti a tutti e ogni maglia aveva un colore e il segno zodiacale di ognuno sul petto e quella di Carmine era blu con il simbolo azzurro proprio come il mare che per lui significa rifugio" le dico velocemente e vedo la realizzazione farsi strada sul suo volto
"Quindi ora tutti ti hanno visto rientrare nell'ipm con un succhiotto e la maglia di Di Salvo addosso" ride Kubra
Vedo Rosa arrossire violentemente e avviarsi verso le scale e nel farlo passiamo davanti all'entrata del dormitorio maschile.
"Carmine t'a facc paga t'o giur" gli dice passandogli vicino sugli scalini ma intravedo l'ombra di un sorriso sul suo volto e sono sempre più confusa
"Non vedo l'ora Rosa Rì" esclama lui ridendo e ormai ho capito che dobbiamo parlare prima di subito, qui è successo qualcosa di grosso, ne sono certa.
La seguiamo in silenzio in cella e mi assicuro di chiudere la porta e lo scudo dietro.
"Mo ci racconti tutto" dico e quando vedo la sua espressione so che sarà un racconto molto moooolto interessante.
Sta nascendo qualcosa e credo che nessuno sia pronto.

Angolo autore: stiamo arrivando al punto di svolta, da ora in poi entrano in gioco i sentimenti e si sa con i sentimenti e la loro esposizione iniziano anche i problemi. Ps: se vi va nel mio profilo trovate anche un'altra fanfiction, questa volta però sugli espoiazzo, fatemi sapere cosa ne pensate. Si chiama <<Mille modi per dire "ci apparteniamo" >>
A presto <3

Il mare fuori e il vento dentroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora