Non mi riconosci?

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Rosa POV.

Vedo i cancelli dell'ipm aprirsi davanti a me e un sorriso mi spunta sul volto. Finalmente sono qua dentro, finalmente posso vendicare mio fratello.
Entro a passo spedito e vedo che più o meno tutti sono sparsi tra il campetto e i laboratori che affacciano su di esso ma non riesco ancora ad individuare il mio obiettivo.
"Wee la principessa della camorra è arrivata" sento urlare da un ragazzino che poi inizia a fare fischi di apprezzamento.
Gli faccio il dito medio senza nemmeno degnarlo di uno sguardo e seguo a passo spedito la guardia, Maddalena se ricordo bene, dentro, verso l'ufficio della direttrice. Da quanto so ce ne sta una nuova, ancora chiù stronza di quella di prima, ma io sono Rosa Ricci e non mi faccio intimorire da nessuno. Proprio quando sto perdendo le speranze di vedere la persona che mi ha spinto ad entrare dentro a stu post 'e merd, svoltando l'angolo me lo ritrovo di fronte e una scarica di adrenalina mi attraversa il corpo.
"We non mi riconosci di Salvo? Sono Rosa la sorella di Ciro" urlo e vedo i suoi occhi scattare e osservarmi con attenzione mentre il suo profumo che sa di pulito, di bucato appena steso mi investe, confondendomi per un attimo.

Carmine POV.

"C mancav sol a sor 'e Ciro Ricci" esclamo nervoso rientrando in camera
"Ma c staij ricenn? Rosa Ricci sta ca?" borbotta Pino saltando immediatamente sul letto
"Si e tu perché la conosci?" chiedo curioso
"Ciro parlav semp 'e Rosa, ma ha sempre detto che la tenevano fuori dalle cose di famiglia. C'a fatt?"
"Non lo so Pinù, sacc sol ca è n'ata person ca m vo verè muort" sbuffò buttandomi sui cuscini e chiudendo gli occhi per cercare di rilassarmi. Appena lo faccio però il suo volto e la sua voce mi risuonano in testa. Lo sento che quella bambolina alta nu metr e cinquanta mi darà filo da torcere e non so se essere spaventato o elettrizzato. Vabbuo sto completamente perdenn a cap se me l'elettrizzn sti cos ma non posso mentire a me stesso, è quello che ho provato incrociando il suo sguardo: paura ed elettricità.

Due settimane dopo

"Weee dai su in sala comune" sentiamo la voce di Lino risuonare in corridoio. Queste settimane sono passate in modo tranquillo, anche se molto dura per me emotivamente. Filippo è stato trasferito a Milano e ha ottenuto i domiciliari e con lui è andata via pure Naditza a cui il giudice ha concesso di nuovo l'affidamento dalla mamma di Filippo, tenendo conto della situazione critica in cui è cresciuta. E all'aver perso due dei migliori amici qua dentro si aggiunge il fatto che Rosa Ricci continua a guardarmi come se volesse uccidermi, e non fatico a pensare che sia davvero così. La cosa che più mi manda in confusione però è che nonostante questo non riesco ad ignorarla, nonostante Cardio e Pino mi continuino a dire che più le sto lontano meglio è. C'è però qualcosa in lei che mi spinge a cercare un dialogo, tentativi fino a questo momento terminati con sonori "vaffanculo Di Salvo", percepisco in lei lo stesso dolore che provavo io quando è morta Nina, un dolore che consuma dentro, che ti logora e ti mangia vivo.
"Allora ascoltatemi bene" la voce del Comandante mi riporta al presente "questo weekend ho convinto la nuova direttrice a dare dei permessi in più" aggiunge e un vociare felice si alza mentre Massimo fa l'elenco di chi può uscire domani, chi domenica e chi per entrambi i giorni.
"Comandà scusat e ij?!" esclama stizzita la Ricci quando non sente il suo nome
"Rosa tu sei arrivata da poco e hai creato più di un problema, soprattutto con Viola, quindi per te niente permesso così come per i nuovi arrivati" risponde lui liquidandola mentre lei nervosa sbatte una mano sul tavolo "Carmine tu te stai 'ca e vediamo se domenica mattina riusciamo ad avere un paio di orette Futura" mi dice poi dandomi una pacca sulle spalle senza che io avessi chiesto niente. Sono consapevole che per la mia sicurezza e quella di mia figlia è meglio che non mi faccio vedere nel quartiere, la guerra tra i Ricci e i Di Salvo è sempre più feroce e stare da mia madre, con cui a stento parlo, solo per Futura, peggiorerebbe tutto.

Rosa POV.

"Non solo aggia sta ca dint ma pur sola con Di Salvo" sbotto dando un calcio all'armadietto.
"Vabbè Rosa mo non esagerare, non stai da sola con lui, mica escono tutti" ride Silvia "e poi guarda che Carmine non è male, so che tu pensi di sapere tutto ma parlaci Rosa, ascoltalo. Quel giorno in cui Ciro..."
"Silvia non mi rompere 'o cazz" esclamo chiudendomi in bagno. Il solo accenno al giorno in cui Ciro mi ha lasciata mi distrugge. La verità però è che sono nervosa perchè sono due settimane che sto qua dentro e non ho concluso niente. Carmine di Salvo è più vivo che mai e si prende pure la confidenza di parlarmi e cercare di dirmi chissà cosa. E io come una cretina non sono riuscita nemmeno a fargli un graffio nonostante un paio di occasioni si sia avvicinato e non eravamo poi così sorvegliati.
Sbuffo guardandomi nello specchio mentre il mio cuore accelera nel ricordare il suo profumo così vicino. È la rabbia, si è solo quella. Mi do una sistemata e ritorno in camera.
"We Silvia scusa ma quando si parla di Ciro non ragiono" le dico passandole accanto prima di mettermi a letto e addormentarmi con la foto di mio fratello tra le mani.
Saranno due giorni lunghi.

Sabato mattina

Mi sveglio e già vedo che gran parte delle celle sono vuote, anche Silvia e Kubra sono già uscite. Dopo essermi lavata e vestita scendo a fare colazione e mi godo per una volta il silenzio che regna nella mensa, siamo solo una decina noi del femminile rimaste dentro e mi temono tutte troppo per avvicinarsi a parlare.
Un frastuono interrompe i miei pensieri e all'improvviso vedo spuntare Lino con i pochi ragazzi rimasti dentro, tra cui spicca Carmine che ovviamente viene a sedersi di fronte a me.
"Ma che sta succeren? Perché stann ca?" sbotto rivolgendomi a Maddalena
"Eh principessa il sabato mattina pure i cuochi si vogliono riposare, quindi visto che non siete nemmeno trenta cristiani stamattina ti mischi con i plebei" mi risponde ironicamente Lino facendo ridere la maggior parte dei ragazzi.
"E tu c cazz tien a ridere piecur?" esclamo scontrosa
"Ja Rosa ca a sta 'ngazzat nu fa ben a pell" sbuffa iniziando a mangiare il suo cornetto mentre a me mi si è chiuso lo stomaco.
"Di Salvo nun te piglià a cunfrenzij e goditi questa giornata" ribatto a denti stretti "che non ne vedrai molte"
Si alza di scatto dalla sedia, avvicinando da sopra il tavolo pericolosamente il suo volto al mio. Sento gli occhi curiosi degli altri su di noi e il sangue colorarmi le guance. Ma che cazzo mi sta succedendo? Prima che qualcuno possa pensare chissà che, faccio la prima cosa che mi viene in mente. Prendo il bicchiere di spremuta d'arancia e glielo tiro in faccia scattando a mia volta in piedi.
"Tu non ti devi permettere nemmeno di respirare la mia stessa aria, non sei degno" urlo lanciando il suo vassoio per aria
"Oh ma che stat combinando tutt e duij, Maddalè puort a chest for" esclama Lino tirando Carmine per un braccio mentre lui continua solo a guardarmi e a sorridere in modo strafottente.
"Ma che cazz tien ngap" mi urla Maddalena portando anche me fuori e poi dalla direttrice.
"Visto che pensate di essere a casa vostra appena gli altri finiscono di mangiare pulite tutta la mensa" ci ordina lei dura senza nemmeno farci parlare
"Ij cu chist nun facc nient" urlo ma lei mi interrompe battendo un pugno sulla scrivania
"Sentimi bene Ricci tu o fai quello che ti dico o ti giuro che faccio tutto quello che è in mio potere per farti trasferire il più a nord possibile"
Mi mordo la lingua e annuisco mentre lei fa cenno a Lino e Maddalena di riportarci giù.
"Ah e visto che sono così felici, fategli pulire pure i laboratori" la sentiamo urlare dopo aver chiuso la porta dell'ufficio.
"Sta grandissima cessa" sussurro e le guardie pure se hanno sentito fanno finta di niente mentre la risata di Carmine mi fa sussultare e mordermi nuovamente la guancia, questa volta per non farmi scappare un sorriso.
Ma che mi succede? Se mio padre sentisse questi pensieri si vergognerebbe di me.

Angolo autore:
Finalmente sono riuscita a concludere il primo capitolo in modo che mi soddisfacesse. Sono napoletana ma scriverlo è davvero difficile quindi perdonate eventuali errori. Spero vi piaccia, sarà un po' la mia visione di come sarebbero potute andare le cose e seguirà poco o niente la serie (infatti già in questo capitolo ci sono delle evidenti differenze). A presto <3

Il mare fuori e il vento dentroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora