Un'altra dimensione

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Rosa POV.

Abbiamo viaggiato tutta la notte, sono riuscita a prendere sonno solo grazie alle carezza di Carmine che pian piano mi hanno fatto calmare. L'alba illumina la macchina e noto che alla fine anche Carmine è crollato, è disteso con la testa sulle mie gambe e un piccolo sorriso mi spunta nel vedere i suoi tratti così rilassati, mentre dorme sembra davvero solo un giovane ragazzo di 18 anni e nient'altro.
"30 minuti e siamo lì" mi sussurra Michele che noto ora è alla guida, mentre il collega riposa di fianco. Annuisco e inizio ad accarezzare i riccioli neri e la faccia di Carmine, mi ha detto mille volte che adora quando lo sveglio così e infatti non passano nemmeno 5 minuti e i suoi occhi si aprono, posandosi sui miei con un piccolo sorriso.
"Siamo quasi arrivati" dico sorridendo
"Mamma mia menomale, mi sembrava non passasse più il tempo" ridacchia alzandosi e aprendo un po' il finestrino per sbirciare fuori.
Non mi sembra male qui, l'aria è più fresca di Napoli e tira abbastanza vento per essere quasi agosto però almeno c'è il mare. Durante queste ore abbiamo chiesto un po' più di dettagli ai nostri "accompagnatori" e ci hanno detto che in realtà non staremo a Trieste centro ma in una frazione, Sistiana, a 10 minuti di autobus da Trieste ma che sicuramente ci piacerà perché è tutta costruita intorno al suo piccolo porto. Hanno deciso così perché essendo molto piccola sarà più facile per loro controllarci.
Arriviamo poco dopo e devo dire che avevano ragione, è davvero carina e il fatto che il nostro appartamento sia in un palazzo a pochi passi dal porto rende tutto più bello. Carichiamo velocemente in ascensore tutte le valige e saliamo fino al sesto piano, l'ultimo, in cui c'è solo il nostro appartamento, un piccolo attico.
"Ragazzi aspettate qui, andiamo prima noi" ci ferma Michele fuori dall'ascensore
"Motivi di sicurezza" sorride Vincenzo prima di farsi strada nel lungo corridoio fino alla nostra porta e scomparire insieme al collega per buoni 15 minuti.
Li vediamo comparire molto più rilassati di come ci avevano lasciato "è tutto a posto, queste sono le vostre chiavi" ci dice Michele consegnandone un paio a me e uno a Carmine "dentro vi abbiamo lasciato una cartellina con tutti i contatti nel caso succeda qualcosa di urgente. I colleghi vi terranno d'occhio e poi ogni settimana verremo qui per un controllo noi due, chiaro?" continua
"Sì capo" rispondiamo in coro io e Carmine facendolo ridacchiare
"Guagliù mi raccomando, a fare il controllo a casa veniamo solo noi due una volta a settimana e vi avvisiamo il giorno prima, quindi qualsiasi altra persona che vi bussa chiedendo di salire per il controllo non aprite e chiamateci subito" aggiunge serio Vincenzo
"Assolutamente e grazie di tutto" risponde altrettanto serio Carmine stringendo loro la mano. Aspettiamo che le porte dell'ascensore si chiudano e poi ci avviamo verso quella che sarà la nostra casa per chissà quanto tempo.
La prima impressione che ho è che è davvero molto più luminosa e calorosa di quello che mi aspettavo, sarà il parquet scuro a terra, le pareti bianche con quadri colorati, la grande finestra dietro al divano e il piccolo terrazzino che mi ricorda quella della casa a Bacoli, ma mi sento immediatamente a mio agio e un piccolo sorriso mi spunta naturalmente.

Carmine POV.

Mi guardo un po' in giro e devo dire che questo appartamento per quanto piccolo è davvero carino, mi ricorda la casa di mio zio, anche se i colori sono diversi, appena entriamo ci ritroviamo in un'area open space con la cucina e il tavolo grigi così come il divano, davanti al quale c'è una piccola parete attrezzata con la tv e un tappeto azzurro che mi ricorda immediatamente il colore del cielo di Napoli. Vedo che il piccolo terrazino fuori ha un altro tavolo in legno, per godersi le giornate d'estate fuori, e delle sdraio.
"Che dici jamm a verè la camere da letto?" dico abbracciando da dietro Rosa, che osserva tutto con un piccolo sorriso
"Di Salvo ma non sei stanco?" ridacchia lei girandosi e dandomi un piccolo bacio ma ad interromperci arriva una notifica sul mio cellulare. Sono le 5 di mattina non capisco chi possa essere ma appena vedo che è un messaggio di Massimo capisco. In allegato c'è l'anteprima della prima pagina di oggi del giornale Mattino di Napoli , "Blitz nella notte, smantellati i clan Ricci e Di Salvo" . Rosa sbircia da sopra la mia spalla e dopo aver letto il titolo mi guarda per poi annuire cosi mi decido ad aprire il file e leggiamo di come stanotte abbiamo arrestato quasi tutti gli affiliati delle nostre famiglie, compresi mia madre e suo padre. Il tutto, dice il giornale, "grazie a testimonianze inaspettate che individuano in Salvatore Ricci anche il colpevole del tentato omicidio di Carmine di Salvo (18) fidanzato della figlia Rosa Ricci (17)" .
"Comm te sient?" chiedo a Rosa dopo aver chiuso il file
"Ha senso se ti dico spaventata e sollevata allo stesso tempo?"
"Ha molto senso ammor mij" le dico stringendola a me.
Restiamo per un po' così, in piedi in mezzo al salone pieno di scatoloni e valige, ad abbracciarci silenziosamente fino a quando Rosa non decide che dobbiamo impegnare la nostra mattinata a sistemare tutto in modo da poterci godere poi i prossimi giorni fino all'arrivo di Futura. Capisco che è un suo modo per non pensare a quello che ha appena letto e quindi acconsento, iniziando a svuotare i vari scatoloni e le valige.
"Amò ma nun è che ti sei fatta prendere nu poc a man?" ridacchio mettendo apposto un scatolone pieno di giochi per mia figlia
"Il minimo indispensabile" risponde lei
"Si perché chist er proprio indispensabile" ridacchio lanciandole un orsacchiotto
"Ma comm te permiett" ride lei lanciandone e un altro e in pochi minuti camera di Futura è piena di pupazzi sparsi ovunque mentre noi esausti ridiamo per terra.
"Aspetta qua" esclama all'improvviso prima di sparire in direzione salone e tornare poco dopo con una macchinetta fotografica polaroid tra le mani
"Quando l'ho vista ho pensato che non abbiamo nemmeno una foto insieme e quindi dobbiamo iniziare a farle" sorride dolce prima di mettersi in posa in braccio a me e scattare. Subito la macchinetta stampa la prima foto
"Però non siamo male insieme eh " sorrido prendendola tra le mani
"Per niente" esclama lei felice prima di appendere la foto con una puntina alla bacheca di sughero appesa nel salone. Sono certo sarà la prima di tante.

Il mare fuori e il vento dentroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora