107 giorni dopo
Spostai una ciocca fastidiosa dietro l'orecchio e cercai di concentrarmi sul bersaglio davanti a me. Sistemai la freccia e la tirai fino alla guancia, col braccio teso.
«Rilassati» mi sussurrò l'arcangelo, correggendo la posizione delle dita con cui tengo l'arco. Prensi un bel respiro e scoccai la freccia, mancando totalmente il bersaglio.
«Presta più attenzione, mia cara!» mi rimproverò Marie.
«Scusa Marie» sussurrai dispiaciuta. L'arcangelo andò a recuperare la freccia, ridendosela sotto i baffi.
«Perché devo imparare a utilizzare l'arco? Posso sempre usare una lancia, una spada o qualsiasi altra cosa...» borbottai mentre mi tolsi la protezione per il polso.
«Bisogna essere pronti a tutto» mi rispose Gabriele, restituendomi la freccia.
«Pronti per cosa?».
«Non lo so, ma preferisco essere pronto ad ogni evenienza» e il suo sguardo si fece più serio «e anche tu devi essere pronta a qualsiasi cosa, Mirta».
«Che cosa state confabulando voi due?» chiese Marie, distogliendo l'attenzione dal suo lavoro a maglia.
«Le stavo spiegando che è molto importante conoscere le basi di ogni disciplina» rispose con un sorriso l'arcangelo Gabriele.
«Vero, Mirta?» e Marie incanalò la sua attenzione su di me, che stavo ancora cercando un senso alle parole del mio mentore.
«Oh sì sì» risposi in sovrappensiero.
«Bè, direi che per oggi abbiamo concluso» intervenne una nuova voce. Marie e l'arcangelo Gabriele si inchinarono al cospetto del Creatore, nel mentre quest'ultimo si avvicinò a me con un sorriso a trentadue denti e le braccia pronte ad accogliermi.
«Figlia mia, com'è andata oggi?» e allentò l'abbraccio per guardarmi in viso.
«Male, non sono riuscita neanche oggi a colpire il bersaglio» e abbassai lo sguardo, sentendomi una delusione. Insomma, ho il mentore migliore che mi potesse capitare, sono sotto l'ala del Creatore e della Vergine Marie. Posso sempre rivolgermi a loro, mi trattano come se fossi qualcuno di speciale e importante, quando chiaramente non lo sono. Non ricordo nulla oltre il mio nome. Ma che problemi ho? Non riesco neanche a c'entrare il bersaglio con una stupida freccia.
«E stava per colpire Marie» aggiunse l'arcangelo, ridacchiando al ricordo dell'espressione spaventata della donna.
«Non importa, ci riproverai domani» e mi rivolse un sorriso dolce. Io annuii e appoggiai l'arco vicino al bersaglio. Seguii il Creatore e l'arcangelo all'interno del palazzo.
«Sai, Mirta, credo che tu sia troppo insicura. Ti fai coinvolgere troppo dalle tue emozioni, dovresti reprimerle ogni tanto, soprattutto quando ti intralciano» osservò il Creatore. L'arcangelo mi guardò di sottecchi, cercando di non far trasparire la sua preoccupazione. Perché mai dovrebbe essere preoccupato?
«E come posso fare?» chiesi confusa, continuando a camminare a testa bassa. Come potrei mai reprimerle? È impossibile, fanno parte di me.
«Non ti preoccupare, verrà da sé» cercò di rassicurarmi il Creatore.
«Stasera ti preparerò un bel thè caldo, così riuscirai a riposarti per bene!» esclamò entusiasta. Un thè?
Marie alzò gli occhi al cielo e sbuffa spazientita: «Sempre a viziarla siete, poi è normale che sia così indisciplinata» borbottò, per poi tornare al suo lavoro.
Io, di tutta risposta, le feci la linguaccia di nascosto, scatenando l'ilarità nel Creatore.
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La Dimora dei Morti
FantasyL'oltretomba è diversa da come viene rappresentata nel mondo dei vivi. Dio governa e comanda in ogni dove, ma solo nel Limbo la sua autorità non ha alcun effetto. Un luogo che non ha né inizio né fine, è infinito e vi albergano delle anime buone, ma...