IV: La fine dell'Inizio.

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Che l'ultima serata del Festival fosse ansiogena Alessandro già lo sapeva.

Ma quell'ansia si era attaccata alla pelle da quando Amadeus aveva annunciato i loro nomi al Tg1.

Blanchito era elettrico, euforico, saltellava in giro dietro le quinte mostrando un sorriso enorme e quando si esibirono per quella che sarebbe dovuta essere "l'ultima volta", aveva già la sensazione che non lo sarebbe stata.

Quando scoprirono di essere tra i primi tre, il cuore di Alessandro rimbalzò in gola.

Emozione, commozione, ansia, paura, timore erano tutte lì presenti.
Aveva già pronta un po' di rabbia da consumare con Blanchito se non avessero vinto o peggio se fossero arrivati secondi, aveva già pronta tanta felicità se avessero vinto.

Ma quando arrivò il momento di scoprire i primi tre classificati, Riccardo sapeva che nulla sarebbe stato come prima.

«Al terzo posto...Gianni Morandi!».

E il cuore ora pompava più veloce.

«A vincere la settantaduesima edizione del Festival della canzone italiana...».

Riccardo si strinse ad Alessandro ed Elisa gli fu vicino. Aveva collaborato con Alessandro e quest'ultimo sarebbe stato contento per la collega sicuramente ma allo stesso tempo avrebbe provato rabbia per quel primo posto sfiorato.

«...sono Mahmood e Blanco!».

Di nuovo. Flash, coriandoli, applausi, urla, il Leoncino di Sanremo, le facce buffe di Blanco rivolte alla fotocamera. Lui che già lo sapeva.

Il cuore di Alessandro tornò a battere in modo normale e quando uscirono dall'Ariston, nessuno tornò prima delle cinque in albergo.

Non dormirono.

In un lasso temporale ormai diverso, si ritrovarono catapultati nello studio di Che Tempo Che Fa.

«Che avete fatto questa notte? Avete festeggiato, no?» chiese Fazio.

Alessandro sembrava fulminato, non sapeva nemmeno dove si trovasse. Forse, doveva ancora superare la sbronza di quella notte.

«Cosa avete fatto quando siete tornati in hotel?».
Blanco quasi si imbarazzò della domanda. Chissà cosa fosse successo quella notte, non lo ricordava nemmeno lui.

Rientrati nel van, capirono che quella settimana nella città dei fiori era finita.

«Pensi di ripartecipare a Sanremo nei prossimi anni?» chiese Riccardo scrollando sul suo Instagram.

Alessandro ci pensò un po'. Aveva anche lui il suo cellulare tra le mani, con le note aperte, con scritto qualche verso di qualche canzone che probabilmente non sarebbe uscita presto.

«Si, ci proveró. Ma perché non pensiamo all'Eurovision prima?».

Blanco lo guardó e abbassó lo sguardo.

«Si. A maggio» rispose con una nota di tristezza.
«Hey, Blanchito. Che succede?» disse Alessandro avvicinandosi.
«Non lo so. Ho passato così tanto tempo con te...».
«E quindi?».
«E quindi mi mancherai» disse serrando un pugno.

Alessandro pensó. Effettivamente, era difficile da quel momento vedersi, se non per fare le interviste. Avevano un tour entrambi.

«Ci vedremo presto, sicuro. Parola mia». disse Alessandro abbracciandolo.
«Mi mancherai Ale. Ti prego, raggiungimi in qualche tappa. Facciamo Brividi insieme. Io non voglio cantarla da solo. Non ha senso senza di te. É grazie a te se sono qui oggi».

Riccardo inizió a piangere sulla spalla dell'amico stupito per quelle parole.

«Ti voglio bene fratellino. Sei meraviglioso» disse Alessandro.

Tornato a casa si sentí vuoto senza il ragazzino diciannovenne che urlava alla videocamera "ti amo Giulia", che si sbronzava facilmente, che saltava ovunque.

Aprí la valigia, cacció tutti i vestiti fuori che si sparsero per il pavimento. Sospiró.

Tu: Grazie Blanchito. Di tutto. E ad una tappa del tuo tour ci verró sicuro. Grazie. Ti voglio bene.
01:30

So che ti fa strano quando chiamo un amico «fratellino» | Mahmood & BlancoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora