VII: Due Vite.

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Mentre Riccardo scriveva, provava, registrava il suo nuovo pezzo d'arte, Alessandro diventò pensieroso.

Divenne più assente, di nuova musica dopo Brividi non se ne parlava.

Continuava a scrivere per il suo nuovo album che non aveva una data definita di uscita. Forse, ne avrebbe parlato uno, se non due anni dopo.

A dicembre duemilaventidue, un messaggio particolare.

Fratellino Blanchito:
14:53

Tu: Oh zí che c'é
14:55

Fratellino Blanchito: Non sai niente?
14:55

Tu: ?
15:00

Aprí furiosamente Twitter, convinto di trovare qualche gossip brutto su di lui, qualcosa per il quale non doveva essere scoperto o peggio di tutti una canzone ancora non uscita rubata dal suo pc.

Niente di tutto ció.

Marco Mengoni gareggerà al Festival di Sanremo 2023.

E lo rilesse.
E lo rilesse di nuovo.
E poi ancora.

Era proprio vero.
E Riccardo lo aveva detto.

Chiamata inoltrata a Fratellino Blanchito.

«».

«Cazzo, fratellí. Cazzo».

«Che ti avevo detto?! Che cazzo ti avevo detto eh zí?»
disse con una voce divertita.

E fu quando arrivó febbraio che non riusciva a scollare gli occhi da Marco. Non appena arrivó all'Ariston come ospite insieme a Blanco, cercava di stargli sempre vicino.

Era così felice ma cosí disperato.
Quando ascoltó per la prima volta Due Vite fu una coltellata al cuore.

Che giri fanno Due Vite?

Chissà chi sono quelle due vite delle quali parla, si interrogò la sua mente.

La sua mente si interrogava sempre sui pezzi di Marco, come Proibito.

“Spero tu possa sentirti libero di correre, di aspettare; spero tu possa credere, concedere
spero, spero domani tu possa...innamorarti” erano le parole che più gli erano rimaste a mente.

In un'intervista aveva detto che era un messaggio vocale mandato a se stesso per incoraggiarsi ma Alessandro si rispecchiava in quelle parole più di quanto si possa fare sulla superficie di un lago.

Infine, rimase commosso.
Due Vite era sensazionale.

Insieme a Blanco cantó di nuovo Brividi, molto apprezzata da Mengoni.

Era felice, felice che il ragazzo che tanto amava avesse apprezzato quella canzone cosí immensa.

Poi verso la mezzanotte, Riccardo si esibí con l'Isola delle Rose.

Il disastro. Con sguardo confuso guardava le rose volare e Riccardo inciamparci dentro.
Non era più felice.

Poi, i fischi.

“Io mi sono divertito».

A quelle parole, Alessandro si massaggió le tempie.
«

Come cazzo fai a dire di esserti divertito?! Porca puttana Richi, ora ti sei gettato la merda addosso tu solo» disse Alessandro rimproverando il ragazzino.


Quella notte rientrarono nell'immediato in hotel.

Poi, il post su Instagram di scuse, con una poesia così delicata quanto dolce, genuina di un ragazzino di quasi vent'anni che su quel palco aveva imparato a camminare ed ora era inciampato brutalmente.

Alessandro non gli disse più nulla. Non volle più parlarne, pensava che le sue parole sarebbero state futili.
Riccardo avrebbe capito di quello sbaglio da solo.

So che ti fa strano quando chiamo un amico «fratellino» | Mahmood & BlancoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora