Era quando arrivavi a dover partecipare ad un Festival visto da tutta l'Europa e oltreoceano che capivi di aver raggiunto dei traguardi pazzeschi.
Quinti nella Top 50 Globale di Spotify. I brividi adesso li avevano tutti, non solo Alessandro e Riccardo.
Riccardo aveva iniziato il suo tour e stessa cosa aveva fatto Alessandro. Parlavano di quei brividi da soli sul palco, ma non smettevano mai di ringraziarsi a vicenda. Si erano visti poco, avevano avuto l'occasione di farlo per qualche intervista.
Riccardo aveva pure compiuto diciannove anni.
«Come ti senti?».
«Grande».Grande ma non troppo. Ormai quello che cantava in Blu Celeste non andava nemmeno più di tanto bene.
"Io ormai sono un sedicenne, vado per i diciassette”.Riccardo però rimaneva sempre pensieroso.
Che stava succedendo in quel periodo? Aveva vinto Sanremo, doveva andare all'Eurovision, il tour ormai sold out.E Alessandro invece? Era uguale.
Vivevano delle stesse paranoie.
Le prime prove arrivarono e mentre Riccardo era ancora impegnato, Alessandro fu il primo a provare. Provò da solo la prima volta e si sentiva vuoto. Che senso aveva la sua voce senza mischiarsi a quella di Riccardo?
E quando arrivò si abbracciarono tanto, perché c'era un bene reciproco così grande che quel palco non lo poteva reggere.
Torino, bella Torino, ma nemmeno troppo.
«Proprio noi dopo i Måneskin, mannaggia oh».
«Oh fratellì e che fa?».
«Fa che facciamo 'na figura di merda».Alessandro ridacchiò.
«Ma quale figura di merda hahahah. Al massimo facciamo un figurone con sta canzone che abbiamo. Qua magari non vinciamo, però ci facciamo una figura...»
«...di merda?».
«No. No ok?».E quindi, quella sera, su quel palco, Alessandro provò le stesse emozioni della prima volta.
«Dopo essere arrivato secondo qualche anno fa, mo sei pronto ad arrivare ultimo per colpa mia?».
Alessandro gli prese le mani.
«Dov'è quel Blanchito che ho lasciato a Sanremo?».
«Una parte di me se l'è presa lui. Ah, mannaggia la città dei fiori».
«E che c'entra? Dov'è quel Blanco fiducioso? Convinto che avremmo vinto?».Riccardo abbassò la testa.
«Blanco è cresciuto».
«Sei sempre un ragazzino» disse baciandogli le mani.
"E ti voglio bene. Un bene immenso fratellì."Arrivarono sesti e ne furono felici e festeggiarono lo stesso.
«Non fa niente, sei è un numero fortunato».
Riccardo rise.
«Sai che ho intenzione di fare?» disse entrando nel van.
«Cosa?» chiese Alessandro entrando dopo di lui.
«Un feat mozzafiato!».
«Già l'hai fatto!» disse Alessandro indicandosi.
«Non parlo di te. Parlo di un'altra».
«Altra?» chiese marcando la A.
«Con Mina».Alessandro inarcò le sopracciglia.
«Mina? Quella Mina?» disse stupito ma allo stesso tempo divertito.
«Lo so, non sarà facile ma un giorno voglio farlo».Alessandro sospirò.
«Se questo è il tuo sogno, spero che si avveri» disse appoggiando la testa sulla spalla del più piccolo.
Avrebbero passato la notte assieme a parlare e a fare tutto ciò che gli era mancato della settimana sanremese.
«Stai già pensando ad un nuovo album?» chiese Alessandro guardando il soffitto bianco.
«Si. Sai, Blu Celeste invecchia».
«Non è passato tanto da quando è uscito».
«Si ma ho il bisogno di fare nuova musica. A giugno esce un nuovo singolo».
«Come si chiama?».
«Nostalgia».Alessandro annuì.
«Poi l'album nuovo? L'anno prossimo?».
«Si fra'. L'Anno prossimo se ne parla. Ma sto scrivendo».
«Bravo, non devi mai perdere il ritmo. Lavora duro Blanchito».Poi il silenzio.
«Davvero hai tradito Giulia?».
«Io–» Blanco spalancò gli occhi tenendoli fissi sul soffitto.
«Si».
«Dopo che le hai detto “ti amo Giulia” di fronte a quella telecamera?».
«Si».
«Ma Richi!»
«Le ho chiesto scusa».
«Sai cosa se ne fa delle tue scuse? Non me lo far dire».
«Già– già era un po' che le cose non le sentivo andare nel verso giusto, okay?»
«Ma potevi lasciarla invece di farle arrivare quel video del cazzo».Riccardo restò zitto, si girò dall'altro lato e chiuse gli occhi. Alessandro guardava i movimenti del ragazzino in modo curioso.
«Ti voglio bene Richi. Scusami, ho esagerato».
«Non è colpa tua. No di sicuro. Me ne faccio una colpa, davvero una grande colpa. Ci tengo a lei ma non più come prima. Non più come quando ho detto “ti amo Giulia”».Alessandro annuì con la testa.
«Dormiamo?» chiese guardando l'orario e mostrandolo all'amico.
«Dormiamo» disse Blanco spegnendo la luce sul suo comodino.«Sono convinto» disse dopo qualche minuto.
«Convinto di cosa?».
«Una canzone del mio prossimo album la chiamerò Giulia».
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So che ti fa strano quando chiamo un amico «fratellino» | Mahmood & Blanco
FanfictionI LIBRO DEL DITTICO Luglio 2021. Casa di Michelangelo, una nota sbagliata, "Brividi". Il resto? Il resto é storia. La storia inizia dalla metà del 2021, quando viene scritta e composta "Brividi". La storia percorre le avventure dei due amici in mo...