L'aereo decollerà alle 14.15 di oggi, 18 agosto, e Gioia è tesa, leggermente nervosa ma felice.
Finalmente, dopo diciannove anni, si sta avviando verso l'indipendenza. Non è riuscita a dormire la scorsa notte: si alzava dal letto continuamente e vagava per la casa, osservava i quadri e le fotografie, sentiva i respiri affannati del padre e il silenzio della notte che le piombava addosso. Il suo quartiere è così rurale e isolato, non molto grande, ma le è sempre piaciuto; da piccola si divertiva molto a giocare spensieratamente con gli altri bambini, quei bambini che una volta cresciuti hanno smesso anche di salutarla. Gioia si è sempre sentita diversa e inadatta, ma non per questo ha cambiato le sue abitudini e il suo atteggiamento: perché cambiare per la gente? Perché avere un'anima che non si sente a proprio agio solo per piacere agli altri? Cos'avrebbe pensato, guardandosi, sapendo che stava ingannando tutti, se stessa compresa? No, lei non ha mai voluto essere falsa; ha sempre preferito mostrarsi per ciò che è, anche se in pochi l'hanno accettato. In fondo, la sua famiglia la ama, così come Martina e Ilenia, le sue uniche amiche. Esse, di un anno più grandi, frequentano l'Università del Sacro Cuore di Milano, Martina studia Lettere e Filosofia, mentre Ilenia si dedica alla facoltà di Scienze Matematiche. Le ha conosciute a una cena quando erano ancora piccoline, poiché entrambe sono figlie di amici del papà di Gioia, Michele. Le due ragazze hanno cercato di convincere a lungo l'amica a rimanere a Milano a studiare, ma lei aveva sempre risposto negativamente. L'Inghilterra è il suo sogno da quando aveva undici anni, ha messo da parte tutti i soldi che poteva per permettersi quest'esperienza senza pesare sulla sua famiglia e ora niente la potrà separare da questo suo desiderio. Nonostante le tre ragazze siano molto amiche, non si vedono spesso, sia per gli impegni scolastici sia perché Gioia preferisce stare a casa a leggere o ad ascoltare musica. Ma questa mattina, Martina e Ilenia sono andate a casa dell'amica per salutarla, promettendole che andranno presto a trovarla. Martina si è contenuta, mentre Ilenia è scoppiata a piangere rumorosamente; le amiche non l'avevano mai vista in quello stato, sembrava così indifesa.
La mattinata è passata in un battito di ciglia, Gioia è già all'aeroporto che aspetta che compaia sullo schermo il numero del gate verso il quale si deve dirigere. Ad accompagnarla sono i suoi genitori e Giulia, che si sta dando a un pianto disperato e a tratti lagnoso "Promettimi che mi penserai sempre" singhiozza mentre si attacca ai fianchi della sorella "Sì, lo prometto, anzi, lo giuro" le assicura Gioia mentre si pone alla sua altezza asciugandole le lacrime, "Io farò lo stesso" dice Giulia con un tono ancora un po' singhiozzante. Il numero del gate compare, è il 2; il momento che Gioia detestava è arrivato: quello del congedo. Abbraccia prima il padre, dandogli anche un bacio sulla guancia, lui cinge delicatamente le sue braccia intorno alla schiena dalla figlia, ma non mostra alcun segno di calore: è un uomo freddo che non manifesta i suoi sentimenti, Gioia lo sa, tutti lo sanno. Poi abbraccia la madre che invece ricambia stringendola ancora più forte tra le sue braccia esili che rendono visibili le sue vene, "Ti voglio bene" sussurra, ciò fa sciogliere il cuore di Gioia che risponde "Anch'io", non se lo sentiva dire spesso. Infine, prende in braccio Giulia, che subito le si avvinghia al collo così forte che sembra soffocarla e le stampa un grosso e lungo bacio sulla guancia, al quale Gioia replica con un tenero bacio sulla fronte quando la bambina è ormai scesa dal suo corpo. Gioia afferra la sua valigia e sparisce dalla vista della sua famiglia, che ritorna a casa.
I minuti d'attesa sono passati, Gioia è sull'aereo che sta lasciando la terraferma e dopo essersi assicurata di aver messo il cellulare nella modalità offline, si infila le cuffiette nelle orecchie e inizia a canticchiare guardando fuori dal finestrino. L'uomo seduto accanto a lei, paffuto e con gli occhiali, sembra infastidito, quindi la ragazza chiude la bocca e lascia che sia solo Kurt Cobain a cantare, accompagnato dalla chitarra che lui stesso suonava, dal basso di Krist Novoselic e dalla batteria di Dave Grohl. "He's the one who likes all our pretty songs.." e Gioia inizia a sognare. Quella canzone ha sempre avuto il potere di trasportarla in una dimensione paradisiaca.
Dopo un'ora e venti circa di volo arriva finalmente al London Luton Airport, che le sembra abbastanza dispersivo nonostante non sia molto grande. Passa il controllo dei documenti e nella sala d'attesa vede suo cugino Andrea che la sta aspettando insieme alla moglie Anna, incinta di sei mesi. Un sorriso si disegna sul viso acqua e sapone di Gioia, che trascina rapidamente la valigia e corre verso di loro ad abbracciarli. Pochi minuti e sono già in macchina "Ci vorrà un bel po' ad arrivare a casa nostra, non è molto vicina" la informa Andrea, ma a Gioia non importa, ormai è là, tre quarti d'ora di tragitto non la spaventano. Anzi, passano velocemente.
I tre, giungono a destinazione: una casa né piccola né grande, a due piani, circondata da un bel giardino e molto colorata; solo a guardarla mette allegria. Entrano, Andrea e Anna dicono a Gioia tutto ciò che deve sapere e le mostrano le stanze, tra cui la sua: "Ci dispiace averti dato quella più piccola, ma nell'altra abbiamo messo tutte le cose per il bambino" dice Andrea, "Ma a me va benissimo, figurati" replica Gioia sorridendo, non staccando lo sguardo da una busta bianca che era appoggiata delicatamente sul suo letto, senza una minima piega. "Ah, quella" dice il cugino con un accenno di risata "È arrivata due giorni fa, non te l'ho detto per farti una sorpresa". "Grazie, anche se sai che odio le sorprese" risponde Gioia, "Prego, cara" continua Andrea ridendo; le dà un bacio sulla guancia e lascia la stanza. Gioia va avanti a osservare quella busta ansiosamente; dopo alcuni istanti, si siede, legge chi è il mittente, sospira e la apre.
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Lacrime di Gioia (momentaneamente sospesa)
RomanceGioia è una ragazza di diciannove anni tanto timida e fragile quanto bella e intelligente. Si trasferisce a Londra per realizzare i suoi sogni professionali, ma inaspettatamente, troverà anche l'amore di un uomo (o forse di due?). È la prima storia...