Capitolo 3

257 72 18
                                    

Dopo aver aperto la busta lentamente, Gioia scopre che si tratta della risposta alla sua domanda di iscrizione ad un'università molto prestigiosa di Londra. Naturalmente non avrebbe potuto permettersi di pagarla, perciò aveva richiesto una borsa di studio (su consiglio della sua insegnante di inglese, che la riteneva all'altezza di quella scuola così celebre). La lettera che sta leggendo comunica che, dati i risultati eccellenti ottenuti da Gioia durante il corso degli anni, la sua richiesta era stata accolta. La ragazza, aveva dato all'università l'indirizzo della casa di suo cugino perché sapeva che si sarebbe trasferita là, a prescindere da come sarebbero andate le cose. Ma ora ha scoperto che dal mese prossimo frequenterà l'università dei suoi sogni e scoppia a piangere in un pianto di felicità, continuando a leggere e rileggere la lettera a lei indirizzata per accertarsi di aver capito bene. "C'è scritto così, mi hanno accettata" ripete a se stessa con le lacrime che scendono dai suoi occhi e si mescolano al suo sorriso. Subito corre in salotto da Andrea e Anna per dar loro la bella notizia; essi, felici per lei, la abbracciano e si congratulano. Gioia aggiunge subito l'informazione di dove studierà nel curriculum, ancora nel pc e ne stampa qualche copia; si fa una doccia abbastanza lunga e si riposa.
È quasi sera, ma decide comunque di andare a farsi un giro in modo da poter iniziare a cercare lavoro e dare un'occhiata alla città. Andrea le spiega come funzionano i mezzi e gli abbonamenti, donandogliene poi uno con validità di un anno e immediatamente, la ragazza, dopo averlo ringraziato elettrizzata, esce fuori. Si dirige nel cuore della città, sembra tutto così meraviglioso! Cammina tra la folla un po' spaesata, ma non smette di sorridere. Le salta agli occhi un locale molto carino e insolito, decide di entrare per lasciare il suo curriculum. Appena lo appoggia sul bancone, senza nemmeno guardarlo, una donna bionda e formosa, con gli occhi verdi e un neo sopra il lato sinistro del labbro, le dice esplicitamente che al momento non stanno cercando personale, di fare domanda altrove. Ha un tono aspro, "è una gran maleducata" pensa Gioia, che le sorride comunque e si incammina verso l'uscita. Fa qualche passo avanti e rimane colpita da un altro locale, ben decorato sia all'esterno e, da quello che può vedere, anche all'interno. Si fa spazio tra i tavoli di legno posti fuori ed entra nel locale che dentro è ancora più piacevole e sembra accogliente. Al bancone nota un ragazzo bellissimo: alto, muscoloso e con degli occhi blu oceano favolosi; sta asciugando dei bicchieri e quando la vede avvicinarsi le sorride. Gioia si sente in imbarazzo, tanto da arrossire. "Ti serve aiuto?" domanda il ragazzo ornato del suo sorriso splendente. "Sì, sono arrivata oggi dall'Italia e sto cercando lavoro. Lascio questo.." e porge il curriculum al giovane. Gioia sorride timidamente e si allontana per uscire, quando il ragazzo, intento a leggere il curriculm, la richiama: "Hei, aspetta, vieni qui!". Lei va verso di lui, sentendo l'ansia che percorre le sue vene. "Sto dando un'occhiata a ciò che hai scritto e a tutte le certificazioni che hai ottenuto.. nonostante tu non abbia alcuna esperienza lavorativa, ti voglio prendere. A proposito, sei stata molto onesta a scriverlo. Mh, interessante, anche volontariato.. sei assunta, mi piacciono le persone che si impegnano!". Gioia sfoggia un sorriso enorme e ringrazia quel giovane uomo più volte. Lui, ribadisce che non ce n'è bisogno e si presenta: Daniel O' Connor, 27 anni, da qualche mese direttore di quel locale, scelto dal fondatore stesso della catena. Gioia ha notato l'orgoglio che pulsava negli occhi del ragazzo mentre lo raccontava. "Ah, sappi che tra qualche giorno il padrone, il signor John Copson, ritornerà a Londra dopo essere stato quasi un anno in giro per il mondo per affari. Ha molti locali come questo in ogni parte del pianeta, e voglio che sia soddisfatto del mio lavoro come direttore. Voglio fare una bella figura, comportati bene, non voglio deluderlo". "E non lo deluderai" lo tranquillizza Gioia "farò del mio meglio". Daniel cambia discorso "Puoi iniziare a lavorare già a partire da domani, di notte ti va bene?" "Sì, sì. Anche perché dal mese prossimo durante il giorno andrò all'università". "Perfetto!" esclama il ragazzo. "Se qualche volta dovessi avere dei problemi, puoi fare cambio di turno con i tuoi colleghi: Siena, Max, Melissa, Jane, Nicholas" e indica i primi tre, che al momento stanno lavorando muovendosi tra i numerosi tavoli. "Capito, grazie" si limita a sorridere Gioia, in preda alla contentezza. Daniel tira fuori la tabella degli orari e assegna alla nuova cameriera il turno dalle otto di sera fino alle due del mattino; la ragazza, soddisfatta, esce ringraziando e rivolgendo a Daniel un sorriso luminoso al quale egli ricambia.
Quando torna a casa, la cena sta per essere servita. Gioia entra saltellando e cantando una canzone dei Guns N' Roses, con le sue immancabili cuffiette nelle orecchie "She's got a smile that it seems to me, reminds me of childhood memories, where everything was as fresh as the bright blue sky". Sta facendo una giravolta nel corridoio, quando spunta Andrea dalla cucina domandando il perché della sua euforia; la cugina spiega tutto. A tavola Anna, scherzando, chiede: "Reggerai un'altra bella notizia oggi?" "Certo!" risponde la ragazza mentre mangia. "Ieri abbiamo scoperto il sesso della creatura che porto in grembo, sarà una bambina". Gioia è raggiante, perché ha poche cugine femmine e nessuna più piccola di lei.
La cena si conclude, Gioia passa la serata in camera sua, parla al telefono con la sua famiglia e manda messaggi a Martina e Ilenia. Poi, prima di addormentarsi, scrive sul suo diario. Quando era in terza liceo, una sera decise di scrivere su dei fogli i suoi pensieri riguardanti la giornata; ma si rese conto che detestava scrivere su dei pezzi di carta sparpagliati, desiderava ordine. Così, il pomeriggio seguente uscì a comprare un diario e da lì, non fece a meno di scrivere, ogni sera. Nel corso degli anni ha finito soltantanto due diari, sia perché la sua calligrafia è minuscola, sia perché le sue giornate non erano così movimentate da poter scrivere chissà quante righe. Ma stasera c'è tanto da appuntare su quelle pagine rosa chiaro, e merita di essere scritto nel migliore dei modi. Verso le undici si addormenta indossando un sorriso innocente, domani la aspetta un colloquio all'università e l'inizio della sua prima esperienza lavorativa.

Lacrime di Gioia (momentaneamente sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora