Capitolo 4

192 50 14
                                    

La mattina entra nella camera di Gioia attraverso la finestra, che non era stata chiusa completamente la sera precedente. Ma ciò che ha svegliato veramente la ragazza, presa dai suoi sogni, è l'allarme del suo cellulare, che segna le sette e trenta. Si alza dopo essersi stiracchiata piano piano; Andrea è già uscito di casa, ma Anna sta ancora dormendo, per cui deve stare attenta a non fare troppo rumore. Entra nella doccia e lascia che l'acqua calda scorra sulla sua pelle liscia per una decina di minuti, poi si insapona anche i capelli, si risciacqua e si asciuga. In un'oretta è già pronta, esce indossando un paio di skinny jeans, una magliettina a maniche corte bianca a righe blu che lascia intravedere la sua pancia piatta e converse bianche consumate. Nel viso solo una velata di trucco, e i lobi supportano due orecchini a forma di cerchio argentati, abbastanza grandi.
Riesce a trovare l'università senza troppe difficoltà, le indicazioni che aveva erano chiare e sufficienti ad arrivare puntuale al colloquio con la direttrice. Una volta dentro all'ufficio, spazioso e profumato, si ritrova faccia a faccia con una donna snella, dai capelli castano chiaro che le toccano le spalle e un viso invecchiato, sul quale sono appoggiati lievemente degli occhiali neri, che proteggono i suoi occhi scuri. "Signorina Parisi, la prego, si accomodi" dice dolcemente la signora. Gioia annuisce sorridendo e si siede. "Quest'università è lieta di accogliere studenti come lei, siamo molto contenti che si sia rivolta a noi. Ecco a lei gli orari dei corsi e la lista dei libri che la scuola le ha già fornito..", Gioia ringrazia. "Cosa si aspetta dalla nostra università? Cosa desidera fare in futuro?" Gioia, intimidita, spiega che lei darà il meglio di sé per raggiungere dei buoni risultati e che il suo sogno è diventare scrittrice, ma anche essere giornalista non le dispiacerebbe. La direttrice, la signora Cole, le augura il meglio e le stringe la mano, salutandola. Gioia si dirige in un'altra parte dell'istituto per ritirare i libri. La donna incaricata, bassa e grassottella, le suggerisce di lasciarne alcuni nell'armadietto che le era stato assegnato, altrimenti il peso sarebbe stato eccessivo. Ma Gioia rifiuta, vuole sfogliarli subito, vuole sentire il loro odore e respirare la fragranza di saggezza che emanano. La donna in effetti aveva ragione, quei libri sono troppo pesanti, la ragazza ormai uscita dall'università, ha paura che le buste si rompano da un momento all'altro. Sulla metropolitana, li poggia sulle sue ginocchia: una pila abbondante di libri copre quasi totalmente il suo corpo, la sua faccia nascosta da essi si nota appena. È arrivata l'ora di scendere, afferra le buste nelle sue mani e si dirige barcollando verso la fermata dell'autobus. Il mezzo non si fa attendere, e in dieci minuti nemmeno è a casa, dove può liberare le sue mani dall'ingombro di quei mattoni. Un odore di caffè le trapassa delicatamente le narici: Anna si è svegliata, con una vestaglia color perla che risalta il suo pancione, sta facendo colazione e chiede a Gioia del colloquio. Le due ragazze ormai sono come sorelle, si conoscono da anni. Anna è stata l'unica fidanzata per Andrea, si frequentano da quando avevano quindici anni (ora ne hanno trenta) e si sono sposati sei anni fa. Dopo la lunga chiacchierata, Gioia esce nuovamente per vagare nella città.
La giornata si è conclusa e, dopo essersi riposata un po', deve andare a lavoro.
Estremamente in anticipo, Daniel sorride affettuosamente quando la vede. "Puoi iniziare subito" le dice lanciandole un grembiule nero con la scritta "Copson's" in bianco. Subito prende confidenza con l'altra cameriera, Jane: una ragazza inglese un po' più alta di Gioia e in carne, di pelle scura dovuta alle sue origini africane, capelli neri e un piercing sotto il labbro. Jane si muove con scioltezza tra i mille volti e tavoli con i vassoi tra le mani, lavora lì da anni. Ma anche Gioia mostra già una grande abilità nel servire, prendere ordini e sbarattare i tavoli. I clienti, soprattutto gli uomini, la guardano con ammirazione, così come Daniel, il quale dirige il lavoro con fermezza e serietà ma senza renderlo troppo noioso.
I giorni si susseguono, il lavoro diventa sempre più semplice e divertente, i rapporti con i colleghi e con Daniel si solidificano, l'attesa per l'inizio delle lezioni fa fremere Gioia e Londra è sempre più ospitale e facile da gestire. Ma uno degli ultimi giorni di agosto, un uomo di mezz'età si presenta nel locale. Il suo sguardo si incontra con quello di Gioia, che ne rimane immediatamente affascinata.

Lacrime di Gioia (momentaneamente sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora