CLOSER TO YOU

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Gli allenamenti erano sempre duri la mattina, Jungkook come il resto del suo gruppo si dovevano presentare alle 9 in palestra ed allenare il loro corpo per quasi 3 ore e questo tutti i giorni, poi pausa pranzo che durava un paio d'ore, e alla fine allenamento di gruppo tutti insieme che gli occupavano tutti i pomeriggi.
Alcune volte i ragazzi restavano a ballare insieme anche fin dopo cena e quando succedeva andavano a mangiare tutti insieme, solita scusa per soffocare tutta la fatica, i pensieri ed i problemi nell'alcol mascherandoli in festeggiamenti.
Yoongi li stava preparando per un concorso importante e la loro coreografia iniziava a prendere piede ma i ragazzi volevano festeggiare Taehyung, il ragazzo nuovo, perché si era già integrato completamente nel gruppo. Avevano persino invitato Yoongi ad andare a cena con loro che aveva accettato con piacere, quello scansafatiche che abitava ancora in un monolocale a 32 anni.
Jungkook spero di poter evitare la cosa, non aveva intenzione di ascoltare i suoi compagni ubriachi urlare cose senza senso, aveva bisogno di andare a casa sua a rilassarsi con una doccia calda pronto per tornare in quell'edificio alle 9 della mattina prossima.

"Tu vieni?" Quella domanda non gli era mai stata posta. Yoongi se la prendeva sempre con lui, gli ripeteva che se i suoi compagnia continuavano a ripetere "andiamo tutti a bere" lui era incluso in tutti, ma Jungkook ignorava appositamente la cosa per defilarsi a casa da molto tempo ormai. La sorpresa in quella domanda fu così evidente che tutti si girarono a guardargli, ma ciò che stupì Jungkook fu che Taehyung, il ragazzo che una settimana prima gli aveva tirato i capelli e buttato il portafoglio nel cesso. Era rimasto tutta la notte a far asciugare le banconote sul pavimento della sua stanza ed i suoi documenti pregando qualche entità nel cielo che non dovesse rifarli e spendere ulteriori soldi.
Lo sguardo di Jungkook era fisso in quello di Taehyung e probabilmente anche gli altri dovevano aver smesso di respirare come aveva fatto lui e le macchina di correre per la strada perché non era possibile che quel frangente fosse normale.
"Dovrei tornare a casa."
"Sarà una cosa veloce, puoi fare la doccia da me che è sulla strada." Il modo veloce in cui Taehyung gli rispondeva lo lasciava ancora di più senza parole. Non sapeva cosa dire o fare, guardo i suoi compagni guardarli incuriositi, cercando di capire come facesse Taehyung ad essere così sfacciato con Jungkook, non che lui mettesse paura.. ma faceva sentire gli altri come se fossero snobbati da lui.
"Non mi serve una doccia."
"Allora aspetti me perché a me serve, ci stai?" Ancora una volta gli aveva risposto con questa velocità, non gli dava il tempo per pensare a cosa dire o fare. Per questo non fece niente. Senza sapere come si ritrovò a seguire il ragazzo in quella che doveva essere casa sua che si, era spaventosamente vicina al loro edificio e per la strada per andare a cena.

"Non sono pazzo, ti ho chiesto di venire perché volevo chiarire ciò che è successo l'altra volta."
La voce di Taehyung suonava calda al contrario delle strade della città che iniziavano a sapere di neve. Ma Jungkook sentiva quella freddezza dentro le ossa e preferì non rispondere. Erano bloccati fra le pareti dell'ascensore ed il silenzio quasi li soffocava. Jungkook noto che i loro capelli nello specchio erano esattamente gli opposti, uno li aveva così scuri da confonderli coi loro vestiti mentre un altro così chiari che saltava subito all'occhio quanto fossero finti.
L'appartamento di Taehyung non era grandissimo e ciò lo sollevò, non voleva di certo perdersi in qualche posto da riccone, anzi sembrava un appartamento normale per un ragazzo della sua età. Taehyung si dileguò per la doccia e Jungkook rimase seduto, immobile, accanto al tavolo al centro del suo appartamento, pentendosi di tutte le sue decisioni nell'ultima settimana. Taehyung avrebbe potuto ucciderlo, assolutamente, poteva essere un serial killer venuto dalla Thailandia per vendere pezzi di ragazzo sul dark web e lui si era lasciato abbindolare da un grande carisma e da delle spalle il doppio della sua stazza. In preda al panico si gettò sul balcone per fumare qualche sigaretta. Un nuovo posto che rompeva la regola delle sue comfort zone per fumare ma doveva rilassarsi un po'. Si sedette sul pavimento freddo e sporco ed inizio a fumare ammirando la quantità di macchine che transitavano le strade grigie e buie.

Senza dire molto il biondino fresco di doccia prese posto accanto a lui, facendo passare le gambe sottili ma muscolose attraverso la ringhiera per lasciarle pendere dal balcone. Con un cenno della testa chiese una sigaretta a Jungkook che gli offri a patto mentale di non sostenere una conversazione, patto che però non fu chiaro a Taehyung.
"Forse ho esagerato, col tuo portafoglio intendo." Jungkook prese un tiro di sigaretta troppo lungo che minacciò di farlo tossire e irrompere quel momento.
"Ti chiedo scusa." Lo sguardo dei due ragazzi si incrociò e per le loro menti quel momento duro quasi due anni ma nel mondo reale solo due miseri secondi.
"Il coreografo Min Yoongi è una mia specie di parente." Spiego Jungkook. "Per questo ho parlato in quel modo con lui quella sera, non volevo metterti i bastoni tra le ruote o altro." Jungkook spostò le gambe che teneva incrociate per poter stare più comodo ma quel gesto posto la sua coscia a toccare quella di Taehyung e senti esattamente la stessa tensione elettriche che aveva sentito quando si erano stretti la mano la prima volta e lo sguardo di Jungkook non si sollevò più dalle loro gambe.
"Questo spiega molte cose. Facciamo una tregua e proviamo ad andare d'accordo?" E gli porse di nuovo la mano ma lo sguardo di Jungkook era totalmente concentrato sulle loro gambe che si perse la mano. Taehyung ebbe la netta sensazione che quel ragazzo non potesse minimamente essere omofobo.

Taehyung recupero la sua giacca ed un ombrello per entrambi e si incamminarono verso il locale, erano in ritardo e Min Yoongi era visivamente preoccupato e voleva sapere cosa avesse trattenuto il suo Jungkook.
Durante il tragitto i due si erano scambiati qualche domanda di rito; l'età scoprendo di passarsi 3 anni di differenza, quando avevano iniziato a ballare, Jungkook da piccolo mentre Taehyung al liceo, e Taehyung aggiunse vivesse solo mentre Jungkook spiegò insieme a sua madre, come appunto gia Taehyung sospettava.
Il gruppo mangiò insieme ed ovviamente i ragazzi iniziarono ad allungare la mano con l'alcol, cosa che fece storcere il naso a Jungkook e già iniziava a sentirsi a disagio. Fortunatamente era in un angolo con Taehyung accanto a lui, che stava bevendo ma non troppo, e davanti a se aveva Min Yoongi che esagerava sempre quando si spogliava delle vesti di coreografo e maestro.
Jungkook sopporto giusto 10 minuti delle urla dei ragazzi e poi si accorse che Bada si stava addormentando sul tavolo e si offri di chiamargli un taxi.
Anche Taehyung lo aiuto a portarlo fuori, lui aveva notato che Jungkook non era molto loquace ma diventava totalmente silenzioso in compagnia degli altri e no, voleva scoprirlo, conoscerlo, voleva sapere cosa quel talento per la danza nascondeva dietro quell'aria quasi apatica.
"Tu dove abiti?" Gli domandò il biondino appena finirono di dare al tassista l'indirizzo di casa di Bada, che ovviamente gli avevano suggerito gli altri dato che nessuno dei due lo sapeva. Jungkook fu sorpreso da quella domanda ma spiego di abitare nella zona peggiore della loro città e Taehyung su offri di accompagnarlo a piedi. L'idea non piaceva a nessuno dei due, Jungkook sapeva che era pericoloso camminare da solo in quelle parti ed anche Taehyung, per questo voleva accompagnarlo nonostante si spaventasse per qualsiasi ombra sul marciapiede.

La pioggia cadeva contro il vetro della finestra appannandogli la vista della città grigia. Aveva deciso di prendersi 10 minuti di pausa con un caffè al caramello nella caffetteria. Jungkook aveva passato il weekend a riposare a letto e a mangiare cibo spazzatura la sera quando sua madre andava a lavoro. La settimana prima Taehyung lo aveva accompagnato a casa sua e si era fermato davvero tanto tempo davanti al portone di casa a meravigliarsi di quanto riuscisse a stare zitto.
"Mi domando dove vanno a finire tutte le cose che dicono i tuoi occhi."
Gli aveva detto facendogli bruciate la pelle al suono di quelle parole. Aveva scoperto di essere leggermente più basso del ragazzo perché rimasero minuti interi in silenzio ad osservarsi negli occhi e Jungkook aveva scoperto di essere qualche centimetro più basso del ragazzo. Aveva anche scoperto che desiderava toccarlo, posare una mano sulla sua spalla e augurargli buonanotte, o toccare di nuovo la sua mano e liquidarlo alla settimana successiva. Ma così non fu, i due non si toccarono e Taehyung scappo verso casa sua lasciando Jungkook solo sotto la pioggia e ancora una volta senza accendino.

WITH OR WITHOUT YOU • TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora